Horizon: An American Saga firmata Kevin Costner

Il vecchio western è tornato a popolare il grande schermo. Horizon: An American Saga è il primo capitolo del film scritto, diretto ed interpretato dal premio Oscar Kevin Costner. La prima parte del film uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 4 luglio 2024. Mentre l’uscita della seconda parte è prevista per il 15 agosto 2024. Film corale interpretato da attori internazionali come Sienna Miller, Sam Worthington, Luke Wilson, è stato presentato in anteprima internazionale, fuori concorso, al Festival di Cannes 2024.

Horizon: An American Saga

Horizon: An American Saga – Trama

Film corale ad episodi, Horizon: An American Saga vede susseguirsi le vicende di famiglie, amici e nemici che scoprono il fascino del Vecchio West mentre la Guerra Civile divide il Paese.

Horizon: An American Saga

Vediamo un uomo che si prende cura delle fondamenta della sua casa. Del suo futuro. Tutto ciò che in questo momento non è altro che una vaga promessa di un destino manifesto. Altri arrivano. Anche loro sono spinti da questo desiderio di espandersi nella vastità della nuova terra denominata “Horizon”. Da lontano, coloro che erano qui prima ( il popolo dei Apache) guardano con la paura nei loro cuori. La loro terra è minacciata e le nuove vite degli altri significherebbero la fine della loro. Quando avviene l’inevitabile scontro, non lo vediamo. Il tempo passa, i corpi vengono sepolti e altri vengono a tentare la fortuna.

Il trailer del film

Horizon: An American Saga – Recensione

Ma perchè, dunque, Horizon: An American Saga è un film da vedere?

Nonostante la sua narrazione irregolare, con trame spesso stereotipate e confuse, anche nei vuoti, nei difetti, nelle cose che non tornano, si respira l’epicità degna dei veri western. Horizon: An American Saga dimostra ancora una volta che Kevin Costner è il maestro del western.

In Horizon: An American Saga di Kevin Costner, l’America è una terra di costante ridefinizione. È un’incapsulazione poetica della vita di frontiera, dell’atto invasivo della colonizzazione e della vastità della condizione umana. Il tutto raccontato abilmente da tutti i soggetti coinvolti. Al di là della sua discreta statura artistica, Horizon ci consente di intravedere l’inconfutabile portata politica di una saga che tratteggia un’America appesantita, fin dalle origini, dal sessismo, dal classismo e dalla violenza razziale.

Questo è un film che ti invita a percorrere la lunga strada che ti aspetta. E trascorre la maggior parte delle prime tre ore della saga semplicemente introducendo la sua vasta gamma di personaggi. Sono sparsi tra gli stati, alcuni in cerca di una casa; altri di un lavoro; alcuni per liberare la loro putrida natura interiore; e alcuni in cerca del loro scopo. I loro percorsi si intrecciano e si incrociano di nuovo, eppure ogni storia è separata, unita dalla promessa illusoria di una casa in una città pubblicizzata come Horizon.

Sebbene i personaggi siano numerosi, le storie in sé sono semplici, forse fin troppo. Eppure sono raccontate con l’opulenza che Costner ha sempre compreso. Come in Balla coi lupi , Costner si rifiuta di dipingere questa come una storia di eccezionalismo americano. L’ovest non è mai stato così semplice. In Horizon, assistiamo alla crudeltà e all’insensibilità inflitte alla popolazione indigena e come questo generi una guerra senza fine e senza esclusione di colpi (in una delle scene più difficili da guardare, Costner mette in scena un assalto da parte degli Apache a un villaggio dove non vengono risparmiati nemmeno donne e bambini). È la cecità che genera razzismo e ignoranza.

Se cercate un cinema epico che tenti di superare i confini di un genere vecchio di un secolo, allora Horizon: An American Saga (capitolo 1) fa al caso vostro.

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