Frozen II _ L’amore scioglierà un cuore di ghiaccio

Esce nei cinema italiani il 27 novembre 2019 Frozen II, il segreto di Arendelle per la regia di Chris Buck e Jennifer Lee.
Ultimo nato in casa Disney reparto animazione, e sequel del campione di incassi Frozen uscito nel 2013.

Frozen II, il segreto di Arendelle
Frozen II, il segreto di Arendelle

Frozen II, il segreto di Arendelle

Arendelle ha ormai da tre anni la sua regina, Elsa, che finalmente controlla i suoi poteri. Anna, la principessa, ha finalmente la sorella che ha sempre voluto, in più ha anche il suo vero amore Kristoff. Olaf, il pupazzo di neve ha finalmente… boh, Olaf dopotutto non è che ha molte pretese, si accontenta!

Ma una nuova “minaccia” incombe sul regno, una minaccia che con voce suadente e seduttiva chiama Elsa, con un mistico canto che la attira verso la foresta incantata.

La foresta incantate sembra avere un legame speciale con la famiglia di Elsa ed Anna, infatti le due sorelle si ricordano di quando il loro papà raccontava magiche storie proprio sulla foresta e sul popolo che l’abitava…
Elsa non riesce a resistere, deve scoprire di chi è quella voce che la chiama, e per scoprirlo finirà per risvegliare gli elementi (terra fuoco aria e vento) che vivono nella foresta.

Ma quando questi elementi si abbattono improvvisamente su Arendelle, Elsa Anna e tutti i loro amici dovranno partire in un viaggio verso un nuovo regno, per scoprire come fermarli e riportare la pace ad Arendelle.E forse, proprio durante questo viaggio di crescita, Elsa ed Anna riusciranno a scoprire segreti del passato, in fondo mai dimenticato…

Il trailer del film

Il sequel è sempre più complicato

Frozen II è molto, molto bello. Anche se… La trama è un filino tirata, proprio letteralmente. Siamo onesti, dal nulla, e senza un apparente motivo, Elsa inizia a sentire le voci. E, anche nei cartoni animati, sentire le voci non è un buon segno (nemmeno tra maghi, Harry Potter insegna). Poi man mano che si va avanti, le cose sembrano succedere così come vengono, un pò dove tira il vento.

Ci sono proprio dei momenti in cui non succede niente, e il tempo si riempie con le canzoni.

Le canzoni ci sono. Se nel primo ce ne erano tante (al punto che è uscita al cinema pure la versione karaoke di Frozen) qui ce ne sono di più. Davvero tante tante di più. E’ un musical più che un cartone, e tutte queste canzoni, pur orecchiabili che siano, ti portano a un punto in cui pensi vi prego basta. Parlate.

E passi la canzoni iniziale, e va bene la canzone di Anna, e ok la canzone di Olaf… Ma qui è tutto un susseguirsi di gente che canta perché le foglie cadono a terra. Se non avete dialoghi,  fate anche solo campi lunghi dei bellissimi paesaggi che avete creato, ma non riempite ogni secondo con una canzone. Ma avete paura dell’horror vacui ?!

E poi vi prego. Kristoff (che in questo film ha lo spessore del 2 di briscola) che canta e si atteggia come manco Nino D’Angelo ai tempi d’oro. nguardabile, un momento trash che si poteva evitare con un agile balzo, o con una manata di ghiaccio.

Per fortuna che se ci si addormenta durante le canzoni, ci pensa Olaf con i suoi mitici riassunti.

E’ molto bello il fatto che ci siano continui richiami al primo film, cosa non così scontata. Sia nelle melodie, che nelle battute dei personaggi. I personaggi rimangono sempre loro, anche se crescono e maturano. Purtroppo però, dai richiami alla copia il passo è breve: nel primo si congela Anna, nel secondo si congela Elsa… tanto l’amore scioglierà tutto, e vissero tutti felici e contenti. Il tema centrale è sempre il rapporto tra le due sorelle, che qui viene visto e analizzato sotto un aspetto inedito rispetto al primo.

Oscar per trucco e parrucco

I cambi d’abito in Frozen II sono molteplici e ogni vestito è più bello di quello prima. Tutti belli a parte la camicia da notte di Elsa, che vorrei proprio sapere come è venuto in mente alla costumista di farle indossare una cosa del genere per dormire. Sul serio.

E complimenti anche al parrucchiere di Elsa, che la segue e la acconcia per tutto il film.

La cura maniacale si vede in ogni dettaglio, dai minuscoli fiocchi di neve dell’inizio del film, ai minuscoli dettagli ricamati sugli abiti e accessori. Basti pensare che in una scena si vede addirittura la trama della stoffa dei pantaloni di Anna!

La Disney non si smentisce nemmeno sui dettagli, c’è una scena in cui minuscole goccioline d’acqua si raggruppano che è davvero spettacolare. In più punti di Frozen II più che un cartone, sembrano riprese fatte in un vero bosco, complice anche la scelta dei colori giocati tutti sui toni autunnali, resi alla perfezione nel cartone.

Se nel primo Frozen Rapunzel fà da comparsa, nel secondo Frozen è il turno del cugino di Pascal, qui in veste di salamandra dal dorso infuocato (dove si adottano questi animaletti?).

Frozen II è un film che colpisce, anche solo per lo spettacolo della foresta in autunno. Cioè, non si può non rimanere impressionati dalla bellezza e dalla complessità dei colori delle foglie

Si piange anche, ci sono dei momenti in cui la lacrimuccia scende, ci sono flashback, ci sono richiami… ci sono tutti gli ingredienti per fare di Frozen II un caso di sequel che tiene testa all’originale senza perdere colpi.

Una domanda regna sovrana. Chi è SAMANTHAAAAAA? (e dove và l’h in Shamanta?!)

Quanti di voi hanno riconosciuto la scena di Alice in Wonderland, quando Olaf si sporge dal buco, che è palesemente la tana del Bianconiglio?!
E quanti non hanno potuto fare a mano di ripensare a Shrek, durante la scena del viaggio sul carretto?

ci vediamo al cinemaaaaaaa

p.s. un consiglio, rimanete fino alla fine della fine.

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