Frammenti dal passato-Reminiscence è un film del 2021 scritto e diretto dall’esordiente Lisa Joy, interpretato principalmente da Hugh Jackman e Rebecca Ferguson, distribuito in Italia da Warner Bross. Dal 26 agosto, al cinema.
Frammenti dal passato – Reminiscence, Miami, anno domini 2030
La pellicola è ambientata in un futuro distopico, in una Miami del 2030 che è stata in parte sommersa dall’acqua a causa del riscaldamento globale. Nicolas Bannister (Hugh Jackman) è un veterano che ha un attività, grazie a una macchina, fa rivivere ai suoi clienti i loro ricordi.
I problemi per Nicolas iniziano quando si innamora di una nuova cliente di nome Mae (Rebecca Ferguson)…
Il traile del film Reminiscence
Un noir classico, reinterpretato
Lisa Joy al suo primo film da regista se la cava benissimo mettendo in scena diverse scene d’azione dirette e coreografate magistralmente, lodevoli anche le inquadrature atte a creare un’atmosfera da noir futuristico in questa affascinante cornice di una Miami che sembra Venezia.
Il vero capolavoro, però, la Joy lo fa sulla sceneggiatura. Frutto di 5 anni di lavorazione, tira fuori una vera e propria chicca ispirata alla propria vita e al suo desiderio di poter tornare a rivivere i bei ricordi. Chiaramente contaminato da altri capolavori noir e non (chiaro il riferimento a “Minority Report”) Frammenti dal passato riesce a creare un thriller fantascientifico ai limiti della perfezione.
La storia d’amore cardine del film, è gestita magistralmente riesce a non essere mai troppo ingombrante e di conseguenza, lascia spazio alla componente più thriller; complice la bravura dei due attori, che nonostante lo scarso minutaggio insieme, rimangono impressi e sullo schermo funzionano benissimo. I due protagonisti, al secondo film (dopo “The Greatest Showman”), sembrano una coppia artistica che lavora insieme da anni, riuscendo a creare una chimica e una tensione emotiva palpabile. Interpretano i rispettivi ruoli alla perfezione secondo gli stilemi del noir classico, lui l’investigatore tenebroso, lei la femme fatale che fa sciogliere il suo cuore di ghiaccio.
Frammenti dal passato – Messaggi nascosti in bella vista
La pellicola riesce a mandare messaggi importanti, in primis a partire dall’ambientazione che ci fa riflettere sulle conseguenze a breve termine del riscaldamento globale presentandoci questa Miami sommersa.
La regista ,collegandosi alla situazione climatica, manda un messaggio politico criticando il potere dei ricchi in America che grazie ai soldi fatti sulle spalle dei meno abbienti riescono ad ottenere una quasi totale immunità agli occhi della legge.
Molto interessante come venga sottolineato fisicamente questo dislivello tra i cosiddetti “baroni” e gli altri cittadini di Miami, con questi ricchi che sono gli unici a poter vivere in alto, circondati da dighe, nell’unico spazio completamente asciutto.
Ma la cosa più bella di Frammenti dal passato è legata al concetto di ricordo ,di quanto possa essere importante per una persona un bel ricordo talvolta talmente tanto da creare dipendenza e la regista ci fa vedere come delle memorie ci possano portare all’inferno o in paradiso in un finale commovente e perfetto.
Da sottolineare anche la colonna sonora in parte cantata dalla splendida femme fatale Rebecca Ferguson e la fotografia che insieme alla regia riescono a valorizzare al massimo questa Miami inondata rendendola più affascinante che mai.
Frammenti dal passato, sicuramente da vedere, un thriller fantascientifico condito da una storia d’amore appassionante, esordio per una regista che mi auguro di rivedere presto all’opera.
Stasera ho visto al cinema “Frammenti dal passato – Reminiscence”, un film con ambientazione distopica: io adoro i film (e i romanzi) distopici… Ma ne ho visti di migliori.
Ritmo lento (soporifero?), narrazione noiosa che vorrebbe aspirare a un tono epico… ma proprio nun gnà fà, trama che si salva solo verso la fine, ma manco tanto; il “pippone” sulla “fisiologia” del passato vuole istruire a tutti i costi gli spettatori… Interessante, ma retorico, il riferimento a una società che rivaluta il passato perché teme di non avere un futuro verso cui dirigersi con speranza.
Il quartiere “all’asciutto” dei Baroni ricorda quello in orbita dei ricchi privilegiati di “Elysium”; la tipa (guarda caso anche in questa occasione è di colore) che fa da braccio destro al protagonista ricorda la guardia del corpo del Lenny Nero di “Strange Days” (solo che in “Frammenti…” i personaggi ‘zigoviaggiano’ – termine molto “amato” da Nanni Moretti nel film “Aprile” – nel loro stesso passato).
Un po’ “Sin City” ma luminoso e con molta acqua: rispettato il cliché della bella al bar che solo cantando fa raggiungere l’orgasmo ai presenti (l’attrice Rebecca Ferguson è veramente bella!), e del tipo maledetto con un passato (paradossalmente) da dimenticare; un po’ “Waterworld” ma senza le branchie al protagonista; un po’ “Inception” (ma per fortuna non si parla di sogni multilivello); un po’ “Blade Runner” ma con la barchetta a motore che fa tanto gita al lago per pescare.
Chissà perché quest’ossessione per le vasche (i Precog di “Minority Report” stanno in una vasca; il mostro e la ragazza muta di “La forma dell’acqua” flirtano in vasca… A mollo le storie sono più “liquide”? Perché non dare una particina a Federica Pellegrini?): la macchina per scavare nei ricordi, del film in questione, funziona per mezzo di una vasca…
Film sicuramente amato da Greta Thunberg perché narra di un mondo futuro le cui coste saranno sommerse dall’acqua a causa del tanto temuto riscaldamento globale che scioglierà i ghiacci. Tutti: anche quello che avete nel bicchiere.
Chi ha letto il romanzo “Il mondo sommerso” di J. Ballard apprezzerà il tentativo (rachitico e malriuscito) di spiegare in questo film una certa involuzione psichica dell’umanità in seguito agli eventi climatici di cui sopra. L’elemento acqua, per ovvie ragioni onnipresente in una Miami del 2030 (ci siamo quasi dunque! Prepariamo le pinne…) diventata Venezia obtorto collo, che poteva aprire a notevoli contenuti archetipici, al di là dei ricordi, è stato sacrificato per una “trametta” sciapita.
Film non spiacevole ma non tra i dvd da avere in casa per rivederlo a Natale.
P.S.: un consiglio, se avete una casa in montagna, non vendetela. Il film è fesso ma purtroppo la previsione è scientificamente reale. Ahinoi!
Ciao Michele grazie mille per l’analisi approfondita!
Una recensione che spinge al cinema. Non mi sarebbe mai venuto in mente di vederlo, ma Michele Scarperia ne stimola la visione. L’esordio di un bravo regista, così confortante come Michele illustra, è sempre un’ottima notizia. E poi l’innesto narrativo con la questione legata alla memoria m’interessa molto, oltre ai temi ambientali e alla storia d’amore, che da quanto leggo vale la pena. Grazie della recensione.