Federer: Gli ultimi dodici giorni – Il racconto della fine di una leggenda

Federer: Gli ultimi dodici giorni è un docufilm di Prime Video diretto da Asif Kapadia e Joe Sabia che racconta la fine della carriera di Roger Federer. Il lungometraggio sarà disponibile sulla piattaforma di Amazon a partire dal 20 giugno.

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Federer: Gli ultimi dodici giorni

Il documentario racconta gli ultimi giorni della leggendaria carriera di uno dei tennisti più importanti della storia di questo sport, lo svizzero Roger Federer.

Ci viene mostrato tutta la componente intima di quei dodici giorni antecedenti al ritiro avvenuto il 15 settembre 2022 durante la Laver Cup, con anche l’apporto dei protagonisti in squadra con lui come lo storico amico e rivale Rafael Nadal.

Il trailer del film

L’emozionante intimo racconto della leggenda Roger Federer per dirgli addio

Il ritiro è considerabile la prima morte di uno sportivo, l’abbandono alla vita svolta fino a quel momento e lo stravolgimento delle proprie sicurezze in favore di un ignoto futuro. Ecco qui il regista Asik Kapadia non si limita a raccontare un ritiro come un altro, ma ci narra l’addio al tennis di colui che questo sport lo ha cambiato, il giocatore con maggiori successi a Wimbledon vinti, il dominatore dell’erba, lo svizzero Roger Federer.

Il compito non era facile poiché l’addio già era stato cinematograficamente emozionante di suo, di fatti l’unico modo per narrarlo donandogli ancor più impatto emotivo era attingere alla sfera privata di ciò che aveva vissuto il campione svizzero quei fatidici dodici giorni prima del saluto, e questo Asif Kapadia ha fatto.

Il repertorio di immagini a cui attinge il regista è estremamente toccante e si nota quanto fossero state realizzate inizialmente per uso privato di Roger e pochi altri suoi affetti, non si ha mai la sensazione di finzione, di esagerazione per rendere il tutto più cinematografico, è genuino, vero, tanto semplice quanto emozionante come rendeva lui il tennis. È incredibilmente affascinante vedere non il giocatore Federer ma l’uomo Roger prima del fatidico giorno.

A favorire la buona riuscita dell’opera è anche il contesto in cui è avvenuto questo evento, la Laver Cup. Torneo a squadre in cui si affrontano team Europe e team World convocando i rispettivi giocatori più forti allenati da una parte da Bjorn Borg dall’altro da John McEnroe. Questo formato di torneo è stata la cornice perfetta per il ritiro. Federer non si è ritirato da solo sul rettangolo di gioco come accade solitamente ma affianco ai suoi più grandi amici e rivali su tutti Djokovic e Nadal, con cui ha diviso i tornei del grande Slam per un ventennio, regalandoci una delle immagini più significative della storia del tennis. Un’istantanea, esaltata ancora meglio dal montaggio e le musiche in quest’opera, che rimarrà per sempre impressa nella mente di chi ama questo sport. Roger e Rafa da sempre rivali uno che rappresentava la terra, l’altro l’erba due superfici opposte come i loro stili di gioco che si uniscono stringendosi le mani e lasciandosi andare ad un infinito pianto per superare insieme il doloroso addio.

Stessa cosa che fa questo documentario con noi, quest’opera attraverso le immagini inedite che ci mostrano Roger elaborare il suo ritiro nei giorni antecedenti ci prende per mano facendoci versare qualche lacrima per farci superare l’addio del campione Roger Federer, la chiusura di un’epoca tennistica che purtroppo vista la direzione in cui si sta andando non penso vedremo più.

A rafforzare quest’idea riprendo le parole di Rafal Nadal nel documentario “Non rivedremo mai più un giocatore con quel flow, quella perfezione, quell’eleganza” impossibile dargli torto anche se uno così in attività c’è ancora, anch’egli svizzero e sulla via del ritiro, ultimo baluardo di un tennis che sta scomparendo, Stan Wawrinka grande assente di quest’opera.

Da brividi la sequenza finale nella quale i protagonisti diventano le persone sugli spalti, coloro che hanno avuto il privilegio di emozionarsi vedendo dal vivo l’evento fanno emozionare noi, perché il tennis di Roger, il suo dritto, il suo rovescio ad una mano, le sue volé e si potrebbe continuare all’infinito sono uniche e di tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di vivere la sua era.

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