Capodanno a New York: Non è un capolavoro ma te lo consiglio

C’è qualcosa di antico in questo film “vacanziero” uscito in Italia ad hoc per le festività natalizie: il film rispetta in pieno le tre unità aristoteliche di tempo, luogo e azione.

Capodanno a New York: Ecco la recensione del film

di Francesca Barile

locandina capodanno a new york
Le vicende dei vari protagonisti si snodano nelle ore che segnano il passaggio tra il vecchio e il nuovo anno nella città di New York  zona Manhattan per la precisione) e vedono i personaggi determinati a voler trascorrere in modo memorabile questo rito collettivo.
Film corale con cast all stars e storie apparentemente slegate tra loro collegate apparentemente solo dalla giornata particolare che tutti stanno vivendo.

Volutamente i vari personaggi della pellicola appartengono alle diverse fasi della vita:

  • ecco quindi due partorienti accompagnate all’ospedale dai rispettivi consorti che scoprono che al primo nato sarà versato un importante premio in denaro;
  • la ragazzina che è al primo appuntamento;
  • il giovanotto che odia le feste;
  • la madre single in crisi;
  • la zitella solitaria e un po’ fuori dal mondo;
  • il malato terminale con l’ultimo desiderio.

Ci si appassiona alle varie vicende che, pur nella loro semplicità e senza un accurato sviluppo psicologico dei singoli eventi, fanno scattare nello spettatore il meccanismo dell’identificazione grazie al valore aggiunto degli interpreti da Halle Berry (un’infermiera con marito in guerra) alla triste senza apparente motivo Michelle Pfeiffer (la sceneggiatura non da’ modo di scoprirlo!), all’ammalato senza speranza interpretato da un Robert De Niro disarmato e disarmante.
In certi momenti le storie dei personaggi cadono nella retorica e nella stucchevole melassa che accompagna le pellicole natalizie dall’epoca del mitico Frank Capra (possono due completi estranei rimasti chiusi per qualche ora in ascensore pensare a un duraturo legame sentimentale? A New York esiste gente disposta a collaborare e a aiutare l’ignoto prossimo?) o nell’assurdo (può una donna sfigata incontrare un giovanottino che riesce ad accontentare si pure in maiera approssimativa tutti i suoi desideri impossibili?).

Il trailer del film

In questo la strepitosa macchina cinematografica hollywoodiana riesce a pieno mescolando il verosimile al vero ( scene autentiche prese dal Capodanno a New York festeggiato tra il 2010 e il 2011) e provocando emozioni, sorrisi e qualche lacrimuccia.

Non è un capolavoro ma è consigliabile.

Attenzione però: come il latte ha una sua scadenza, va visto esclusivamente durante le feste di fine Anno!

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