#RomaFF12 – Presentato al Festival di Toronto, arriva oggi alla Festa del Cinema di Roma il film Birds without names del regista giapponese Kazuya Shiraishi, storia incentrata sulle ossessioni e sul concetto di perdono verso se stessi e verso gli altri.
Birds without names
Towako (Yu Aoi; Rurouni Kenshin, Capitan Harlock) condivide l’appartamento con Jinji (Sadao Abe; Kamikaze Girls, Uzumaki), un uomo che le è devoto e di quindici anni più vecchio di lei. La giovane non riesce però a dimenticare il suo ex Kurosaki, soprattutto quando viene a sapere che è scomparso da quasi cinque anni.
Per Jinji la ragazza non prova nulla. Quando incontrerà un uomo sposato con cui inizierà una relazione segreta, però, Towako noterà il cambiamento in Jinji, che inizierà a seguire sia lei che il suo amante.
Tratto da un romanzo omonimo di Mahokaru Numata, Birds without names è messo in scena nel pieno della struttura e della forma del cinema asiatica classico. Il sublime viene toccato qui nel momento in cui la struttura narrativa è salda e chiusa visto il confronto con il romanzo e quindi i personaggi seguono un’ascesa che non perde mai in tono, sostanza e ritmo e lascia lo spettatore curioso e destabilizzato nel cercare di spiegarsi i comportamenti dei personaggi e del perché delle loro azioni, fino a giungere ad un terzo atto in cui il climax tocca il vertice e il dramma ascende verso la poesia e dona ad ogni cosa il senso per ogni perché, perfino il senso del titolo.
Per quanto la chiusa è forse un pò ridondante, il regista Shiraishi (già all’attivo in madrepatria da quasi dieci anni) riesce nell’intento di restituire il clima e le emozioni del testo e di ‘sporcarsi’ le mani portando il film verso un’identità di genere, accompagnato da i due bravissimi attori protagonisti che restituiscono l’ambiguità che l’opera suggerisce e un lavoro di fotografia mai banale né kitch. L’amore muove tutto dentro questa storia.
Ma spesso non è solo l’amore il fulcro di ogni azione bensì qualcosa di più che rischia di diventare ossessione e questa ci porta fuori dal confine labile tra lucidità e idealismo. Ed è dentro questo discorso che l’intera pellicola si muove e ruota, come una scatola cinese di cui, di atto in atto, si svela sempre di più e noi, con i personaggi, cogliamo l’insieme delle cose solo giunti al cuore della questione e della sua protagonista.
Birds without names – il trailer
Birds without names è stato distribuito in Giappone lo scorso 28 Ottobre 2017.