L’ultima frontiera dell’horror: il film interattivo

Avresti mai pensato un giorno di poter parlare con il tuo attore preferito al telefono? E di poterlo fare mentre lui è in un film e tu comodamente seduto a guardarlo al cinema?

Beh qualcuno ci ha pensato, è il canale 13th Street e in questi giorni sta lanciando una sfida  al cinema horror: quella del film interattivo.

13th Street è un canale di proprietà della NBC Universal, specializzato in film horror e thriller, attualmente diffuso in Spagna, Francia e Germania.

Nel video qui di seguito, in lingua inglese, ci sono tutti i dettagli di questa idea di cinema alquanto innovativa:

L’obiettivo è dunque rendere partecipe lo spettatore e modificare le dinamiche del film in base alle sue scelte: dopo aver comunicato il suo numero di cellulare prima dell’inizio del film, lo spettatore, se selezionato, parla direttamente con il protagonista. Grazie ad un software capace di riconoscere ed interpretare la voce, il film si evolve in base alle risposte dello spettatore chiamato al cellulare durante la visione del film.

Certo la sfida è davvero interessante e potrebbe andare oltre le ultime frontiere del cinema in 3D: mentre infatti con il 3D lo spettatore dovrebbe essere assorbito all’interno del film ma senza interagire realmente, con questa nuova tecnica il fruitore del film diventa effettivamente protagonista.

Però mi sorge qualche dubbio: in una sala di qualche centinaio di persone, a parte il prescelto, cosa cambia per gli altri spettatori? Alla fine quello che vedono è un film horror, di cui non sanno la fine e per i quali nulla cambia se il protagonista va a destra o a sinistra, o se fugge o rimane: per questo aspetto forse questa interazione avrebbe più senso in un dvd visto comodamente a casa.

Inoltre, trattandosi di un film di paura, potrebbe capitare che chi deve interagire con il film (magari solo facendosi prendere dal panico) potrebbe rispondere in un modo che il software non riesce ad interpretare: cosa potrebbe succedere in quel caso?

E poi un’ultima perplessità per chi, come me, non sopporta i cellulari al cinema: la condizione di dover rispondere ad una telefonata presuppone che tutti in sala dovrebbero essere autorizzati a lasciare i loro cellulari accesi. Non oso immaginare la melodia che ne uscirebbe!

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