I grandi caratteristi del Cinema italiano: Carlo Pisacane il mitico Capannelle

Carlo Pisacane nasce a Napoli nel 1891.

 È un attore molto importante per la cinematografia prettamente partenopea e italiana. Debutta giovanissimo, assieme a Tina Pica, nel cinema muto, ovvero nei film della prima regista donna italiana: Elvira Notari.

Carlo Pisacane - Capannelle

E da lì non ha più abbandonato il cinema prendendo parte, lungo la sua pluridecennale carriera, a circa settanta film.

 Nel 1946 partecipa a Paisà di Roberto Rossellini ma il vero successo arriva nel 1958 quando Mario Monicelli lo sceglie per il ruolo dell’indimenticabile e divertentissimo Capannelle ne I soliti ignoti. In questo film, però, la voce dall’accento bolognese che ascoltiamo non è di Pisacane bensì di Nico Pepe altro grande interprete italiano.

La parte di Capannelle riesce così bene a Pisacane che da allora tutti continuano a identificarlo con quel (sopran)nome.. persino nel cinema! Infatti, in molti titoli di testa, o di coda, l’attore viene menzionato con quello che ormai è diventato il suo “nome d’arte”.

E poi..chi è che non ha riso di questo personaggio, di questo vecchietto sempre allegro e affamato, attratto dal gentil sesso e dagli occhi sempre vigili e vispi..le cui battute sono ancor oggi memorabili come quando, nel film L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy, intona alcune note della canzone – che fece grande scandalo – “Tua” di Jula De Palma? Davvero indimenticabile!!

Clip tratta da L’audace colpo dei soliti ignoti

 Ma Pisacane alias Capannelle ha preso parte a molti altri film della “commedia all’italiana” lavorando con i più importanti attori e registi dell’epoca. Ad esempio, lo troviamo nella parte del padre del vigile scansafatiche Otello Celletti ne Il vigile di Luigi Zampa (1960), accanto a Totò ne Totò Fabrizi e i giovani d’oggi di Mario Mattòli (1960), è il “nonnetto” di Gioia Fabricotti (Anna Magnani) in Risate di gioia (1960) sempre di Monicelli. Lo dirige Nanni Loy nel sequel de I soliti ignoti ovvero L’audace colpo dei soliti ignoti (1960). E’ di nuovo accanto a Totò nel 1962 in Totò e Peppino divisi a Berlino di Giorgio Bianchi. Inoltre, lo ritroviamo in quel gioiello di film che è Il giorno più corto di Sergio Corbucci (1962) una sorta di calderone in cui sono racchiusi tutti i più grandi attori italiani in una esilarante commedia (da un inedito e strabico Amedeo Nazzari a Lilla Brignone, da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia a Raimondo Vianello, da Ugo Tognazzi a Romolo Valli..). Corbucci l’anno seguente lo rivuole per Gli onorevoli e Mario Monicelli lavora nuovamente con lui nel 1966, anno in cui realizza il mitico L’armata Brancaleone. Ma anche Pasolini lo reclama e nel 1968 gli affida il ruolo di Brabanzio nella sua originalissima revisione dell’Otello scespiriano ne Che cosa sono le nuvole?, ovvero uno degli episodi che compongo il film Capriccio all’italiana.

Capannelle si ritira dal cinema nel 1972 dopo aver fatto la sua ultima apparizione in Fratello sole, sorella luna di Franco Zeffirelli. Un ottimo inchino prima di congedarsi e di lasciarci nel 1974.

 

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