Un amico molto speciale: Natale politically (un)correct

Dopo il successo di pubblico (meno di critica) della commedia Tutta colpa del vulcano, Alexandre Coffre firma la sua terza regia senza perdere il suo registro comico ma cambiando totalmente forma, stile e personaggi senza perdere alcune delle tematiche a lui care, riuscendo a confezionare forse il film più natalizio per famiglie che vedremo sotto queste feste: arriva in Italia Un amico molto speciale.

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Un amico molto speciale

Trama

È giunta la vigilia di Natale e Antoine (Victor Cabal) è un bambino di sei anni che ha espresso il desiderio di fare un giro con Babbo Natale sulla sua slitta per rivedere il padre scomparso da tempo. Quando un ladro vestito da Babbo Natale (Tahar Rahim; The Eagle, Il principe del deserto) gli appare sul balcone per derubare l’intero palazzo, il bambino decide di seguirlo ovunque finché non esaudirà il suo desiderio in quella notte magica.

Trailer del film “Un amico molto speciale”:

Confezione

Un amico molto speciale ha tutti gli ingrediente per essere la perfetta commedia natalizia dal sapore surreale e spesso fin troppo poco verosimile (ricordate Mamma ho perso l’aereo?) che potrebbe portare non poche famiglie al cinema e lasciarle soddisfatte: c’è la neve (seppur in CGI), c’è una bellissima Parigi di quartiere notturna, lontana dal centro ricco e altolocato quanto dalla Torre Eiffel, eppure sempre visibile.

Ci sono i regali, le giuste musiche, bambini e babbo natale. E poi c’è uno spirito di politically uncorrect che la adatta allo spirito pop più contemporaneo e meno classico delle commedie natalizie anni ottanta e che rende l’ora e venti di visione divertente, coinvolgente, mai banale seppure in una struttura lineare e prevedibile, come nell’evoluzione del personaggio del ladro interpretato dal divertito Tahar Rahim.

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Victor

Potente la presenza di un bambino con un’ottima fotogenia ed espressività come Victor Cabal, alla sua prima prova sul grande schermo, che si rivela perfetto e dinamico, ben diretto e inserito in una componente comica e surreale, quale quella rappresentata sia dal suo personaggio come metafora per l’evoluzione del personaggio di contrappunto e sia per la costruzione del film che, proprio perché narrato in un’unica notte ‘magica’, si prende la libertà di evadere spesso da un rapporto col verosimile ed il reale.

Conclusioni

Dopo l’incerto e discutibile Tutta colpa del vulcano, dove rimanevano i temi delle seconde possibilità, delle relazioni all’interno della famiglia e tra soggetti agli antipodi, Alexandre Coffre fa centro con Un amico molto speciale raccontando con semplicità e puntualità, prevedibilità ma brio, una storia buonista, moralista ma che, per il genere in cui si trova e le tematiche che presenta, funziona perfettamente quanto i due attori scelti per rappresentarla.

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Prodotta poi dagli stessi produttori di “Quasi amici”, l’adattamento italiano del titolo fa molto sorridere per l’ennesimo tentativo di portare gente al cinema solo per la precedente fortunata pellicola di Olivier Nakache e Éric Toledano, da cui questo film ovviamente si distacca e poco c’entra: il titolo originale, difatti, è semplicemente “Le père Noël”, tradotto letteralmente “Babbo Natale”.

Clip dal film

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