Io e Annie: Hai visto questo film di Woody Allen?

La rubrica “Evergreen: non l’hai ancora visto” ci porta alla scoperta di film intramontabili. Scopri il perché, almeno una volta nella vita, bisogna vederli. Andiamo alla scoperta di una delle commedie romantiche più belle di tutti i tempi.

In verità per le sue argomentazioni e i vari contenuti, la pellicola non può essere definita solo una “commedia romantica”. Senza dubbio un paradosso interessante, ma sei davvero sicuro, assumendotene la responsabilità, di poter dire che il capolavoro di Woody Allen, possa essere definito semplicemente come tale?

La commedia di Allen si aggiudica quattro premi Oscar (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale, migliore attrice protagonista) e mai come questa volta sono stati più che meritati.

Io e Annie: molto più di una commedia romantica

“Ehi, non denigrare la masturbazione: è sesso con qualcuno che amo.”

Il film parla, sostanzialmente, della vicenda amorosa del comico Alvy Singer (interpretato dallo stesso Woody) che ripercorrerà la sua relazione con la sua ex Annie Hall (ruolo che spetta a Diane Keaton, sua ex compagna, anche nella vita reale: inevitabile riscontrare delle analogie con la loro vita privata).

La pellicola ci propone, attraverso la vita di coppia dei protagonisti, diverse situazioni che sono portati a vivere. Luoghi comuni, modi di fare, problemi, discussioni e tensioni compongono quel puzzle che ha come unico collante l’intimità della relazione stessa.

Il regista americano mette a nudo i rapporti di coppia, mettendo lo spettatore di fronte a situazioni, nelle quali non può fare a meno di riconoscersi almeno in qualcuna di esse, creando qualche imbarazzo. Il tutto sfocia in una risata che mette un panno sopra il polverone sollevato, ma che porta comunque a farsi delle domande e a rifletterci sopra.

Magari in seguito, dopo aver terminato di vedere il film lasciandosi andare a commenti sardonici, domandando ingenuamente al proprio partner: e tu come ti saresti comportato? Oppure: non la penserai sul serio come lui/lei? O peggio: se ti lasciassi, tu staresti così male? Avresti fatto la stessa cosa?

Analizzando la questione in chiave prettamente comica, Allen non sembra ricercare una risposta che possa soddisfare le aspettative del lettore, piuttosto vuole sdrammatizzare (facendo un ottimo lavoro) quei momenti, quelle tensioni che inevitabilmente fanno parte di una relazione.

Dopo aver elencato i momenti passati insieme, il protagonista, ormai lasciato e rimasto solo, analizza, in maniera piuttosto patetica e ossessiva, il suo passato, cercando delle argomentazioni che possano portarlo a compiacersi e delle motivazioni che soddisfino la sua voglia di capire cosa ha spinto la coppia a troncare.

Cosa porta una relazione, solidale e duratura, a troncare? Si tratta veramente di frivolezze e di tentazioni irresistibili? E’ possibile che  il tutto possa finire come se niente fosse accaduto? Perché siamo così deboli e ci arrendiamo di fronte alle difficoltà? Basta veramente così poco, per frantumare una relazione che, nella maggior parte dei casi, è durata tanti anni?

E’ giusto rinnegare il tutto, o farsi forza reagendo e andando avanti? Il protagonista cercherà in tutti i modi di cercare un nuovo contatto, di far resuscitare una relazione ormai ben che andata.

Nota di merito per la stupenda ,e sempre brava, Diane Keaton che accompagna Woody in questo film eterno e immortale. Forse, la riuscita di questo lungometraggio è dovuta, anche, alla complicità che i due mettono in gioco, aggiungendo quel pizzico di intimità spontanea e naturale che difficilmente si può ammirare sul grande schermo.

Interessante e divertente la parte del film dove il protagonista si rivolge a due perfetti sconosciuti chiedendogli quale fosse il segreto della loro coppia felice. Il primo componente si dichiarerà superficiale, vuoto e che non ha mai nulla di interessante da dire, e l’altro dichiarerà lo stesso.

A quel punto Alvy trarrà la conclusione: “Ah, ho capito avete unito le vostre intelligenze.. così da due almeno uno…,” quasi a voler sottolineare, in maniera molto sottile, che non c’è una vera e propria ricetta, che tutto è dovuto al caso e che non c’è risposta alla domanda “Come si fa ad essere una coppia felice?”.

Il finale è scuola Allen: intelligente, sfrontato, ironico e geniale. Nulla più di tutto questo, ma soprattutto niente di meno.

Uno spezzone del film

Non resta altro che godersi la pellicola che ha consacrato uno dei geni cinematografici di sempre. L’unico, che attraverso il cinema, riesce a farci riflettere dicendo cose intelligenti, facendoci ridere a crepapelle e senza annoiarci mai. Signori e signore questo, e tanto altro, è Woody Allen.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *