Da lavoratore onesto a sequestratore per l’amore del figlio. Voi cosa fareste al suo posto?

John Q. Archibald (Denzel Washington) vive serenamente la sua vita famigliare seppur con qualche rinuncia mensile a causa di un lavoro non completamente remunerativo. Ma è felice. Ama la moglie Denise (Kimberly elise) e suo figlio Mike (Daniel E. Smith). Durante una partita di baseball il figlioletto perde i sensi e in ospedale la diagnosi è presto detta: Mike soffre di una malattia cardiaca e ha bisogno di un trapianto di cuore. Purtroppo però la famiglia di certo non benestante, non può coprire le spese per l’assistenza sanitaria e comprende di non poter fare nulla per il bambino. Mike morirà. John Q decide di agire lasciandosi trainare dalla disperazione e dalla necessità di mortificare i glaciali dirigenti dell’ospedale e si barrica dentro con una decina di persone.

Il pronto soccorso è sotto sequestro fino a quando non si riuscirà a trovare un cuore per il figlio. Il suo disperato tentativo di salvezza si diffonde attraverso i mezzi televisivi e il suo diventa un caso mediatico. Ma il tentativo non sembra portare buone nuove e il coraggioso John decide di sacrificare la sua vita per il figlio. Riuscirà a salvargli la vita?

 Critica

Si sa, l’America è uno stato ricco, florido e progredito. È uno degli stati più potenti del mondo, ma in quanto a temi riguardanti l’assicurazione sanitaria e la pena di morte, siamo proprio alla preistoria. Io ricco posso beneficiare delle spese sanitarie, tu povero devi morire. È stata questa la realtà fino all’arrivo di Obama.

Situazione paradossale la loro: il paese più ricco del mondo non è all’altezza e non riesce a sostenere e garantire il diritto alla salute dei suoi abitanti. Cose dell’altro mondo! Più di 42 milioni di persone non ha accesso alle cure mediche non avendo un’assicurazione sanitaria.

Dramma familiare e tema sociale miscelati in un film dall’intenso coinvolgimento emotivo. Si, perché John Q, il coraggioso padre che sequestra il pronto soccorso e sacrifica la sua vita per il figlio malato è esistito davvero e si sa, quando le storie sono vere si presta più attenzione al film, si viene coinvolti emotivamente. Fortunatamente  il tutto non viene ridotto a un banale film strappalacrime, ma il coinvolgimento è tale fino alle ultime scene del film in cui scopriremo se il finale sarà da favola o no. Voto 7.

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