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Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) di Alejandro González Inarritu

Birdman è un supereroe, Riggan Thompson (Micheal Keaton) solo un uomo. Nel suo ultimo film Alejandro González Inarritu (regista di Amores Perros, 21 Grammi, Babel, Biutiful) si cimenta con la commedia Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza), condendola con una buona dose di grottesco.

E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto? Si. E cosa volevi? Potermi dire amato, sentirmi amato sulla terra. (R. Carver)

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Birdman

Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza)

di Claudia Romito @Percorsi Up Arte

Dialoghi brillanti e intensi, attori straordinari e virtuosismi registici non fanno che esaltare quello che appare fin dai primi secondi il tema portante dell’intera opera: la disperata ricerca di approvazione e la volontà di essere amati.

Protagonista del film è Riggan Thompson (Micheal Keaton), un attore sul viale del tramonto in cerca di una svolta artistica. È stato Birdman, un immaginario supereroe amato dalle folle e, dopo aver volato alto sui cieli della città e aver sbancato ai botteghini negli anni Novanta, si ritrova a fare i conti con la propria esistenza.

Un po’ di capelli in meno e qualche chilo in più, decide di riproporsi al pubblico in una veste nuova. Tolta la maschera e il costume che lo ingabbiavano nei panni di un supereroe, decide di dedicarsi al teatro, portando a Broadway un suo adattamento del racconto di Raymond Carver “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”. Liberarsi dall’eroe alato, però, sarà più difficile di quanto immagina e l’attore non riuscirà mai del tutto a fuggire dalla gabbia dorata del suo personaggio.

Siamo tutti supereroi?

Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza) è un film sul cinema che, con gusto tipicamente postmoderno, si diverte a giocare con rimandi e citazioni, spingendo al limite del cortocircuito la distinzione tra realtà e finzione, cinema e vita.

In questo senso non è da ritenersi casuale la scelta degli attori: da Micheal Keaton, interprete del primo Batman nei film di Tim Burton a Edward Norton, supereroe riluttante che, dopo essere stato protagonista dell’Incredibile Hulk, ha preferito troncare l’esperienza, scegliendo di non rivestire più i panni del supereroe in The Avengers.

Birdman trailer

Michael Keaton ed Edward Norton

Attorno a loro una girandola di personaggi che ci sembra di conoscere e che portano all’esasperazione le diverse figure che popolano lo star system. C’è Sam, la figlia disintossicata e cinica del protagonista, interpretata da Emma Stone, l’amico/produttore Jake (Zack Galifianakis) e la sognatrice Naomi Watts alla sua prima interpretazione importante in un teatro.

Ma mentre ai personaggi della black comedy di Inarritu la finzione cinematografica conferisce un nome nuovo, ai loro colleghi non presenti all’interno della pellicola, restano i nomi reali. Così si può scherzare sul naso di Meg Ryan o sul mento di George Clooney e su tutti quei divi e divetti hollywoodiani bersaglio degli arguti personaggi del film. Una commedia che si diverte a punzecchiare lo star system, prendendo le distanze dalle derive di un cinema fatto di blockbuster senz’anima.

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L’attore Michael Keaton

Beato il cinema che non ha più bisogno di supereroi, sembrerebbe gridare Inarritu ma, malgrado possa apparire a tratti schematica, la riflessione del regista è più profonda.

Miti contemporanei, i supereroi godono di una loro aura mistica. Ma se dietro Birdman c’è Icaro, davanti a lui ci sono solo Birdman 1, 2, 3, 4.
Attraverso lunghi piani sequenza che seguono i personaggi nei meandri di Broadway, riducendo all’essenziale il montaggio, la super regia di Inarritu segue il fluire delle emozioni. A dare ritmo all’azione, il suono quasi costante di una batteria che, strizzando l’occhio ai cinefili, da colonna sonora si trasforma in elemento diegetico in un rapido momento del film.

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Il regista Inarritu

Non manca anche una riflessione sui social network, strumenti di ricerca di approvazione di massa, che appaiono come il contraltare di un grande schermo in crisi. Supereroi in mutande o sulla tazza del gabinetto vengono così inghiottiti dai piccoli schermi che si nutrono di defaillance, più che di missioni eroiche, e che finiscono col prendere visivamente il posto del grande schermo.

Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza), in corsa per gli Oscar 2015 con nove nomination, sarà nelle sale italiane dal 5 febbraio 2015.

 

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