Torna l’ispettore più neorealista nato dalla penna della scrittrice di gialli Agatha Christie. Torna con le fattezze di uno degli attori e registi che meglio possono coordinare virtuosismo e impegno: Kenneth Branagh. Dopo Dunkirk, diretto da Christopher Nolan, l’attore irlandese veste i panni di Hercule Poirot, nell’omonimo romanzo più celebre della scrittrice, con un cast di attori di prim’ordine, tra cui troneggiano Johnny Depp, Willem Dafoe, Judy Dench e Michelle Pfeiffer. Assassinio sull’Orient Express è nelle sale italiane dal 30 novembre.
Assassinio sull’Orient Express
Assassinio sull’Orient Express
Gerusalemme, 1934. In un preambolo d’apertura in cui Hercule Poirot si presenta al pubblico, padroneggiando un caso diplomatico per i favori di una preziosa reliquia religiosa, un evento ancora più eclatante deciderà le sorti dell’ispettore belga più celebre al mondo. In procinto di tornare a Londra, sotto l’insistenza di un amico dirigente della Compagnie Internationale des Wagons-Lits, decide di prendere posto nello scompartimento del rinomato Orient Express, sulla linea Istanbul-Calais.
Qui conosce un americano, Edward Ratchett (Johnny Depp), uomo d’affari che lo prega di prendersi cura della sua sicurezza, visto che è preso di mira da minacciose lettere minatorie che mettono in pericolo la propria vita. Diffidando il losco individuo, Poirot decide di non accettare la sua accorata proposta, inconsapevole che la stessa notte rimarrà vittima di un orribile omicidio, accoltellato al petto da ben dodici colpi di pugnale.
Sotto la sosta forzata causata da una valanga che spinge il treno fuori dai binari, Hercule Poirot è costretto a risolvere il complicato caso di omicidio.
Kenneth Branagh in una scena del film ‘Assassinio sull’Orient Express’
Ad uno a uno, tutti i passeggeri dell’Orient Express vengono interrogati dal baffuto ispettore. A cominciare dal segretario della vittima Hector MacQueen (Josh Gad), il primo che cerca di fuggire, visto che è colpevole di aver sottratto soldi all’ignaro uomo d’affari assassinato.
Seguono all’interrogatorio il professor Gerhard Hardman (Willem Dafoe), la religiosa missionaria Pilar Estravados (Penélope Cruz), la principessa russa Natalia Dragomiroff (Judy Dench), il maggiordomo Henry Masterman (Derek Jacobi), il dottor Arbuthnot (Leslie Odom Jr.) e l’amica insegnante Mary Debenham (Daisy Ridley), il conte Rudolph Andrenyi (Sergei Polunin) e consorte, il venditore di automobili Biniamino Marquez (Manuel Garcia-Rulfo), l’intrigante vedova americana Caroline Hubbard (Michelle Pfeiffer) e il controllore del treno Pierre Michel (Marwan Kerzari).
Tutti legati dalla conoscenza di Ratchett, che si rivelerà il colpevole di un omicidio che spingerà i propri carnefici alla follia omicida, ammoniti da un risoluto Poirot piegato dalla tragicità degli eventi.
Johnny Depp in una scena del film ‘Assassinio sull’Orient Express’
Un remake all’altezza dell’originale?
Sorretto da un incedere tipicamente teatrale, il rifacimento diretto da Kenneth Branagh si avvale di una caratterizzazione sobria e delicatamente umoristica di Poirot, il che non rovina il taglio originale di tutto il film. Decisamente una versione meno conformista di quella diretta da Sidney Lumet, che nel 1974 valse l’Oscar a miglior attrice non protagonista a Ingrid Bergman, traendo spunto e/o viceversa da un riuscitissimo Signori, il delitto è servito (Clue), diretto da Jonathan Lynn nel 1985.
Un valzer di personaggi che si propongono nella medesima sorte, orchestrati dunque da un regista che ha saputo riappropriarsi dell’originale romanzo di Agatha Christie, per condirlo di quei virtuosismi moderni che non disdegnano di certo la buon riuscita di tutto il film. Decisamente una pellicola che apre alla grande la stagione natalizia di fine anno.