Tutti contro tutti: alla (ri)conquista della propria casa!

Locandina del film

  Una doppia recensione per raccontare cosa accadrebbe se fossimo davvero..Tutti contro tutti!

Cosa accadrebbe se la nostra casa in un “attimo di distrazione” venisse occupata? Cosa faremmo per far valere i nostri diritti e per convincere gli altri di non essere un “pericolo”?..

di Chiara Ricci

La trama

Rolando Ravello alla sua prima prova nei panni di regista porta sui nostri schermi – anche come interprete – la storia tragicomica di una comune famiglia romana che, tornando dalla cerimonia della Prima Comunione del figlio minore, trova la sua casa popolare occupata. La reazione è dapprima violenta: Agostino (Rolando Ravello) con il cognato Sergio (Marco Giallini) tenta di buttare giù la porta dopo essersi accorto del cambiamento della serratura.

Ma sembra non esserci nulla da fare e la famiglia di Agostino viene ospitata da Sergio.

La situazione sembra precipitare e Agostino deve farsi venire un’idea per salvare la sua famiglia e per lottare per il suo diritto alla casa. Così, prende una decisione: occupare il pianerottolo della propria (ex) casa. La moglie Anna (Kasia Smutniak) non è affatto concorde con la scelta del marito anzi: lei preferirebbe rinunciare e traslocare lontano dalla città dove gli affitti costano meno.

Il “trasloco”, infatti, ha delle conseguenze sui figli della coppia e sulla coppia stessa che inizia a perdersi fino a quando la rottura è inevitabile e i due si separano: Anna a casa del cognato e Agostino sul pianerottolo e in macchina.

Questa situazione mette Agostino ad un bivio: si deve fare qualcosa! E, grazie anche all’aiuto del piccolo di casa e allo studio degli orari di uscita dei nuovi “condomini” Agostino decide di mettersi in prima linea – supportato da tutta la famiglia e dal meraviglioso nonno Rocco (Stefano Altieri) – e fa quasi per rientrare in casa.. Una piccola sorpresa e un cambio improvviso di piano lo faranno letteralmente correre verso una nuova direzione.. ma con una consapevolezza in più: la sicurezza della sua famiglia e l’affetto ritrovato e confermato di sua moglie.

Il trailer

Rolando Ravello con questo film riesce a dar voce ad una pura realtà italiana di questo periodo cui, spesso e purtroppo, non si dedica ampio spazio né attenzione: il terrore della possibilità di perdere la propria casa, l’assenza di sostegni umani e, a volte, della giustizia. E riesce a toccare un tema così caldo e così attuale in modo assolutamente comico e veritiero, sincero e pulito senza mai scadere nel pietismo, nella banalità e nella compassione gratuita verso la famiglia sfortunata.

Rolando Ravello durante la lavorazione del film

 Il cast

In questo gli sono stati di grande aiuto la figura di nonno Rocco e del cognato Sergio. Questi, infatti, romani purosangue spingono la storia quasi verso un certo surrealismo per le battute e le situazioni che creano e per il modo che hanno di affrontare le difficoltà. Un plauso particolare va certamente a Stefano Altieri alias nonno Rocco senza il quale il film – certamente – non avrebbe potuto raggiungere l’alto grado di comicità che vediamo e assaporiamo sullo schermo. Sicuramente nonno Rocco è il pilastro del cast film, la punta di un diamante che altrimenti risulterebbe poco brillante e troppo grezzo.

Il cast al completo

Certamente sono gli interpreti maschili a portare il film a meta: lo schema Ravello – Altieri – Giallini è assolutamente vincente per i toni e per la buona sintonia che hanno nei loro passaggi di battute. Non si può dire lo stesso della protagonista femminile: Anna alias Kasia Smutniak la quale fa il suo compitino di attrice “senza infamia e senza lode”. Sembra non essere ben amalgamata al gruppo e soprattutto alla famiglia di Agostino cui sembra essere distante, su un livello decisamente differente. Mentre, senza essere sempre in scena, attrae maggiori simpatie Romana alias Lidia Vitale ovvero la sorella di Agostino rimanendo più aderente al suo ruolo e più naturale.

Ed un vero peccato: in una commedia così vera la presenza massiccia di una forte e stabile presenza femminile sarebbe stata un utilissimo e vantaggioso valore aggiunto.

Lidia Vitale in una scena del film

Ravello può ritenersi soddisfatto di questa sua prima opera da regista: se il suo intento era quello di riuscire a far ridere di un argomento così complesso, difficile e tremendamente attuale…c’è riuscito benissimo! Si dice sempre che saper far ridere è tra le cose più difficili: Rolando Ravello ce l’ha fatta!

Ma oltre agli interpreti che, comunque, riescono nella riuscita del film, alla storia ben scritta e ben raccontata si deve dedicare spazio anche alle sempre belle musiche di Alessandro Mannarino e Tony Brundo che ben raccontano l’atmosfera di questa Roma, della storia di questa famiglia e della sua tragicommedia..

Stefano Altieri, Rolando Ravello e Marco Giallini in una scena del film

Tutti contro tutti: una commedia amara che il cinema ci regala… perché perdere quest’occasione per imparare a ridere e ad apprezzare – seppur amaramente – la nostra indiscussa “arte di arrangiarsi” e di pensare e noi…cosa faremmo? Ci sentiremmo tutti contro tutti??

Tutti contro tutti- La tragicommedia della casa perduta

di Francesca Barile

Un film che sa di Neorealismo

Rolando Ravello dopo tante interpretazioni di peso che lo hanno reso uno dei più interessanti volti del nostro cinema, tenta anche la carta della regia e con una sceneggiatura firmata anche da Massimiliano Bruno porta sugli schermi una commedia  teatrale“Tutti contro tutti” che profuma di aria di neorealismo: come non ricordare le tragicomiche vicissitudini di Totò che ,a fine anni quaranta ( oltre sessanta anni fa!) nell’immediato dopoguerra era alla disperata ricerca di una casa dopo averla persa a causa di un bombardamento. Agostino , il protagonista della vicenda, la casa invece l’ha perduta dopo aver partecipato con tutta la famiglia alla prima comunione del suo secondogenito. E’ infatti pratica non rara nei casermoni popolari occupare le abitazioni quando queste sono state lasciate incustodite dai precedenti occupanti. Inizia per il poveruomo e la sua famiglia un’odissea a metà tra dramma e commedia che riporta al clima del neorealismo con tutta la crudezza del periodo.

Kasia Smutniak e Rolando Ravello in una scena del film

Un uomo onesto che guadagna da vivere onestamente non è in grado di fronteggiare al mondo di lupi e pescecani pronti a tutto per un bene primario quale quello dell’abitazione.Intorno alla vicenda altre tematiche che riguardano il nostro mondo: gli zingari  eternamente rifiutati fino a giungere alla tragedia, la delinquenza di quartiere rappresentata dal gestore del tutto privo di scrupoli di un baretto squallido che paradossalmente ha un figlioletto gentile vittima del bullismo scolastico; gli extracomunitari che affollano il caseggiato popolare dove si trova l’appartamentino di Agostino e famiglia; la Chiesa che non riesce ad aiutare concretamente: il pretino di colore parroco di Agostino consiglia di “pregare” per fronteggiare l’enpasse in cui il poveretto si trova.

Ottime interpretazioni come non se ne vedevano da tempo nel nostro cinema, in primis del protagonista, del comprimario Marco Giallini , ormai consacrato grande interprete e anche dello straordinario Stefano Altieri nel ruolo dell’arzillo e saggio nonno Rocco, degno rappresentante dei nuovi anziani, perno portante della nostra società un po’ decadente.

La famiglia di Agostino

Alcune clip dal film

I Titoli di coda

Il Backstage dei titoli di coda

 

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