Quel bravo ragazzo. Un film grottesco sulla malavita siciliana come non l’avete mai vista.

Le (dis)avventure di un giovane che da chierichetto e volontario si trasforma in un… insolito boss mafioso. Al cinema Quel bravo ragazzo di Enrico Lando.

Quel bravo ragazzo

Quel bravo ragazzo

Quel bravo ragazzo

Leone (Herbert Ballerina) è un giovane di trentacinque anni letteralmente adottato dalla chiesa del suo paese a seguito della scomparsa di sua madre, avvenuta subito dopo averlo dato alla luce. Di suo padre, invece, non ha mai saputo nulla. Quest’ultimo è il boss mafioso Don Ferdinando Cosimato (Luigi Maria Burruano) che, ormai gravemente ammalato e in punto di morte, esprime l’ultimo desiderio: rivedere suo figlio che diventerà il legittimo erede del suo “impero”. Ma il fedele avvocato Greco (Ninni Bruschetta), sapendo dell’identità del figlio e del suo stile e modo di vivere, cerca di sconsigliare (con il dovuto rispetto) a Don Ferdinando di compiere quest’incontro e di fargli cambiare idea riguardo il passaggio del testimone. Ma il boss non vuole sentire ragioni e Leone viene mandato a prendere dai fedeli scagnozzi Mancuso (Tony Sperandeo) e La Mantia (Enrico Lo Verso) e portato a destinazione. Il ragazzo ignora totalmente l’identità del padre e quale sia la sua occupazione e con la sua più totale ingenuità e goffaggine uccide involontariamente il padre.

Quel bravo ragazzo

Quel bravo ragazzo

Ormai si deve onorare la parola data e Greco con l’aiuto di Mancuso e La Mantia deve fare di Leone un vero boss della mafia. Naturalmente l’impresa pare impossibile tanto che si decide per la morte del ragazzo dandolo in pasto a un boss colombiano (Jordi Mollà) da cui devono acquistare una partita di droga. Ma l’ingenuità del ragazzo lo difende e lo protegge e, soprattutto, lo porta nelle simpatie della bella poliziotta Sonia (Daniela Virgilio), la quale si serve della sua buonafede per avere informazioni sulla riunione per eleggere il Capo dei Capi. Leone sembra davvero invincibile e intoccabile nonostante si desideri la sua dipartita per aver totalmente, e involontariamente, ribaltato tutte le “leggi” mafiose senza mai rendersi conto dei pericoli e, ancor di più, delle sue stesse azioni.

Cosa potrà mai combinare una persona a simile a capo di una cosca mafiosa?

Quel bravo ragazzo – Il trailer

Il film

Enrico Lando con il suo film Quel bravo ragazzo ha senza dubbio il merito di aver tentato la costruzione di una commedia, che spesso sfocia nel grottesco, su di un tema assolutamente attuale e senza volgarità. Di questo si deve il merito anche al suo cast quasi tutto proveniente dal cinema comico (ahimè, a volte demenziale) come Herbert Ballerina (nome d’arte di Luigi Luciano) che, dopo aver interpretato dei ruoli minori in film come Che bella giornata di Gennaro Nunziante con Checco Zalone e Italiano medio di Maccio Capatonda (il cui vero nome è Marcello Macchia) qui lo troviamo per la prima volta nel ruolo del protagonista: un ragazzotto sempliciotto e ingenuo sino all’inverosimile che si ritrova a capo di una cosca mafiosa; il già nominato Maccio Capatandonda che qui interpreta il ruolo del prete che ha accudito Leone ma che, di fronte a una lauta ricompensa, non esita a cederlo al padre; Daniela Virgilio che ha lavorato con il duo de I soliti idioti (ovvero Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli) in Inferno.

Clip del film

Ma un film sulla mafia, anche se incredibile (nel senso che non ci si crede!) non possono mancare all’appello Tony Sperandeo, Luigi Maria Burruano, Filippo Genzardi (i quali hanno tutti e tre partecipato al film di Marco Risi Mery per sempre del 1990) e Ninni Bruschetta. Questi ultimi assieme ad Enrico Lo Verso bisogna ammettere sono spassosi nel fare una sorta di caricatura dei personaggi che più seriamente spesso incarnano (non importa se di qua o al di là della barricata) ma è da apprezzare e riconoscere la loro volontà e capacità di mettersi in gioco.

Certo è che tutto questo non basta a salvare un film godibile ma al di qua di ogni aspettativa.

Quel bravo ragazzo

Quel bravo ragazzo

Si sorride di battute semplici e di una realtà, forse, non troppo lontana: come la creazione di dell’app IPizzo per non far scomodare creditori e debitori che fa ricordare di pagare le cifre dovute (in altri termini lo sta facendo anche Equitalia) ma non è affatto sufficiente. È un prodotto per tutti e certamente i più piccoli si rivedranno ma si sorride… il ridere è ben altra Arte.

Quel bravo ragazzo, distribuito dalla Medusa Film, uscirà nelle nostre sale il 17 novembre.

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