Registi emergenti: ‘Un vero portiere’ di Lisa Riccardi

Il corto di cui parliamo oggi è uno dei tre vincitori di Talenti in corto 2012: Un vero portiere di Lisa Riccardi, prima regista donna a vincere questo concorso.

Lisa Riccardi è nata a Roma nel 1986. Dopo essersi laureata in Scienze Umanistiche presso la Sapienza di Roma, viene ammessa al corso di Produzione presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.

Ha realizzato il cortometraggio Il Leone, presentato al Festival Internazionale di Bologna e il documentario Romolo e Remolo,  Selezionato al Market Giffoni 2012. Inoltre, ha lavorato come assistente di produzione e come assistente alla regia in diversi lungometraggi come Ruggine di Daniele Gaglianone, Natale per 2 di G. Avellino, Vacanze di Natale 2011: Cortina di Neri Parenti.

Un vero portiere

Caterina e Pietro sono due gemelli di 10 anni e giocano entrambi come portieri nella squadra di quartiere. Caterina è fan del grande portiere Higuita ma l’allenatore la lascia sempre in panchina. Fino a quando, prima dell’ultima partita…

Vincitore, di Talenti in corto 2012, Un vero portiere è un cortometraggio molto originale. In poco più di 5 minuti Lisa Riccardi riesce a trasportarci nel mondo della piccola protagonista e del suo grande sogno. Bravi tutti gli attori tra i quali spicca sicuramente la piccola Carlotta, molto efficace il montaggio e la fotografia. Una menzione va sicuramente all’allenatore, il bravissimo attore Ninni Bruschetta.

Le domande alla regista

Ciao Lisa, benvenuta su cinemio. Del corto sei regista e sceneggiatrice: com’è nata l’originale idea di una bimba che vuole diventare un grande portiere?

Diciamo che l’idea iniziale ha una forte compontente autobiografica: io gioco in porta, a pallanuoto, e mi ha sempre affascinato questo ruolo secondo me molto importante ma spesso sottovalutato. Inoltre, sono sempre stata appassionata di calcio, da piccola giocavo nei campetti e spesso io e mia sorella eravamo le uniche femmine. Ora penso sia più facile, ma quando ero piccola non era così scontato che quando a ricreazione si giocava a calcio, potevamo giocare anche noi bambine.

La seconda domanda è una mia curiosità: il titolo del corto dovrebbe essere ‘Un vero portiere’, ma in giro sulla rete ho trovato ‘Higuita’. Come mai questo cambio in corso d’opera?

Il titolo originale del corto è Higuita, poi per problemi di diritti legati al calciatore colombiano Renè Higuita (al quale la bambina protagonista si ispira) abbiamo dovuto cambiare il titolo.

Un'immagine del set del film

Parliamo del cast, in gran parte fatto da bambini. Qual è stata la tua modalità di ricerca dei piccoli protagonisti? Come hai impostato il lavoro con loro ed in particolare con la protagonista?

Nei miei lavori precedenti (li trovi online Il Leone e Romolo e Remolo) avevo già lavorato con i bambini, diciamo che tra tutte le difficoltà del corto, questa è quella che non mi ha mai spaventato, sono sempre stata sicura di fare un buon lavoro.

Volevo che la protagonista ricordasse Higuita, un po’ scura, capelli neri mossi… ho provinato diverse bambine provenienti da agenzie, ma poi la mia protagonista l’ho trovata nell’unico posto possibile: un campo da calcio. Si tratta del campo Gerini, al Quadraro. Ero alla ricerca della location, e quando l’ho trovata, raccontando al presidente Fabio Betulli la storia del corto lui mi guarda e mi fa “ce l’ho io la tua Higuita!“. E aveva ragione. Così ho fatto fare a Carlotta un provino, e poi un altro e un altro ancora. All’inizio non è stato facile, credevo di starle antipatica. Ripensandoci direi che da una parte c’era il mio entusiasmo che si scontrava un po’ con la sua timidezza.

Poi a poco a poco si è sciolta, l’ho portata su alcuni set del centro sperimentale per farle capire che cosa significa recitare davanti a una telecamera con 20 persone che ti fissano e ti danno indicazioni. Il primo giorno di set appena arrivata era molto tesa. Così, al posto di provare di nuovo la scena ho fatto l’unica cosa che poteva calmare lei e i 20 bambini chiamati a fare le comparse: li ho messi a giocare a calcio.

Lisa Riccardi con la piccola protagonista

Nel cast c’è anche l’attore Ninni Bruschetta: come sei arrivata a questa scelta? e com’è stato lavorare con lui?

Ho sempre ammirato Ninni Bruschetta. Quando mi è stato chiesto di proporre qualche nome per il ruolo dell’allenatore, non ho esitato a fare il suo. Sono stata davvero contenta che abbia accettato. Abbiamo lavorato bene, subito in sintonia a delineare un allenatore sopra le righe, che si arrabbia con i bambini come se affrontasse una partita di Champions. Mi ha fatto i complimenti per la scelta della protagonista e per come ho lavorato sul set, e detti da un professionista come lui fanno piacere.

La regista Lisa Riccardi

Sei la prima regista donna ad essere vincitrice di Talenti in corto. Quali sono le tue impressioni? E com’è stata questa esperienza?

Non mi ero mai confrontata con una vera casa di produzione, senza dubbio è stata un’esperienza molto interessante, a partire dalla scrittura, passando poi per le riprese e la promozione del lavoro. Parlare e portare avanti una mia sceneggiatura con professionisti come Stefano Sardo, Susanna Nicchiarelli e tutti gli altri tutor della Bottega Creativa che diciamo fanno il cinema come lavoro, è stato molto formativo. Sul set tutto è andato nel verso giusto soprattutto grazie alla perfetta organizzazione di Martina Capaccioni e Sara Calvanico. Ma soprattutto girare il corto e poi vederlo in sala, pochissimi hanno avuto questa fortuna!

Lisa Riccardi con la piccola protagonista del corto

E ora uno sguardo al futuro. Quali sono i tuoi progetti? Un nuovo cortometraggio nel cassetto?

Sto portando avanti dei progetti con la sceneggiatrice Giulia Corda, mentre ho ultimato un corto Ad occhi chiusi, che spero di presentare presto in qualche festival. Nel frattempo sto lavorando su alcuni set in produzione o come assistente alla regia, per fare esperienza. Devo dire che non sono così sicura di fare questo nella vita, vedremo se ci sono altre storie che meritano di essere raccontate.

La regista Lisa Riccardi

E in attesa di poter vedere e parlare del suo nuovo progetto saluto Lisa Riccardi ringraziandola della chiacchierata.

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