Il film La bella gente di Ivano De Matteo uscirà ufficialmente e finalmente nelle sale dal 27 agosto 2015, dopo 5 anni di gestazione e visioni pirate.
Come ha detto il regista, anche all’ultima edizione del BIF&ST i film dovrebbero uscire nelle sale, soprattutto se sono stati finanziati con l’articolo 8, quindi da soldi pubblici, e magari dovrebbero essere creati dei circuiti appositi creati dallo Stato dove far uscire queste opere finanziate.
La bella gente
L’argomento di cui tratta La bella gente è universale: quanto siamo disposti a fare del bene riuscendo a non farci trascinare poi da stereotipi e cliché che fanno parte del nostro microcosmo?
La protagonista si chiama Susanna, interpretata da Monica Guerritore, che lavora in un centro anti-violenza per le donne. Un giorno passano in una strada di campagna e vede una ragazzina ucraina, Nadia (Victoria Larchenko), che si prostituisce seduta su una sedia, di quelle dei banchi di scuola, e cerca di salvarla da questa vita, accogliendola nella sua dimora.
Una casa che è un luogo di simbolo, potrebbe rappresentare l’Italia o qualsiasi altro stato.
La problematica è che non sempre se le intenzioni sono buone poi alla fine si può possono portare avanti, se non si hanno anche gli strumenti giusti, e soprattutto se si resta nel superficiale, senza capire le cause e i traumi di una persona che ha vissuto un retaggio culturale diverso dal nostro.
E quindi la favola della Cenerentola si trasforma in La bella gente gradualmente in una storia dell’orrore, dove in maniera graduale cambiano gli umori e le psicologie dei personaggi, ed in questo la sceneggiatura è stata scritta molto bene dal regista stesso e dalla sua compagna e sceneggiatrice Valentina Ferlan.
A completare il cast ci sono gli ottimi attori Antonio Catania, nella parte del marito e mediatore, la coppia di amici Paola (Iaia Forte) e Fabrizio (Giorgio Gobbi), e il figlio Giulio (Elio Germano).
La bella gente ha avuto difficoltà ad uscire in sala perché il regista Ivano De Matteo fu denunciato dal suo produttore, dopo la visione non autorizzata dalla produzione del film, presso il Teatro Valle di Roma, da cui ne seguì un’indagine della finanza ed un processo. Fu uno dei casi eclatanti all’epoca, perché anche tutti gli attori furono convocati per essere a conoscenza dei fatti, e Monica Guerritore ha raccontato che lei alla fine spiegò per due ore perché in realtà lei fosse contraria all’occupazione del teatro e alla proiezione del film in quel luogo.
Comunque questo evento fa sicuramente riflettere su quanto stia diventando difficile diffondere la cultura in questo paese.