A partire dal 2 ottobre su Netflix, sarà disponibile Il legame, film horror italiano del 2020, che vede alla regia Domenico De Feudis, al suo primo lungometraggio. Nel cast troviamo Riccardo Scamarcio, Mìa Maestro, Federica Rosellini, Giulia Patrignani e Mariella Lo Sardo. È un horror in stile moderno, che trae spunto dall’opera di Ernesto De Martino, “Sud e Magia“.
Il legame
Francesco, parte assieme alla sua compagna Emma e Sofia, la figlia di lei, per andare presso la villa di famiglia, dove è cresciuto e dove vorrebbe sposarsi. Una volta lì, Emma sospetta qualcosa di sinistro, i familiari di Francesco sono “strani” e recitano diversi “riti” sottovoce.
Una sera, Sofia, viene morsa da una tarantola, e di lì a poco inizierà a mostrare i primi segni di una vera e propria possessione, o meglio,
“fascinazione“. Sarà l’inizio di un incubo, realtà e credenze popolari si uniranno per sconfiggere il male…
Il concetto di Fascinazione
L’intera vicenda del film è basata su dicerie, o racconti tramandati da generazioni dalle famiglie, in questo caso pugliesi. La fascinazione, nel mondo dell’occulto, è una condizione psichica, mediante il quale un’entità prende possesso del nostro corpo.
A differenza della possessione, la fascinazione avviene tramite il malocchio, e si serve dell’uso di una terza persona che sia in grado di compiere riti magici. Il concetto di Fascinazione ha radici molto profonde, è una credenza molto forte tipica del Sud d’Italia.
Questa, assieme ad altre credenze, fa parte delle tradizioni di un popolo, spesso con poca cultura, ed erano tramandate per certi fenomeni, cui non riuscivano a dare una spiegazione razionale.
La magia nera, l’esoterismo, l’occultismo, erano pratiche molto diffuse, che la gente usava come scudo, per proteggersi da ciò che non capiva, o da ciò che ritenevano fosse “malefico o malvagio” per la loro vita.
La magia nel/del sud d’Italia
L’Italia è da sempre terra di mistero, di credenze popolari e di posti “spirituali“. Le regioni che possono vantare un certo numero di misteri, sono senza dubbio la Puglia e la Sicilia. Esse sono terre di racconti talvolta leggendari, che ancora oggi, aleggiano avvolte nel mistero.
In Puglia, un’antica leggenda narra di un tesoro sepolto sulla Specchia dei Mori, cui nessuno si avvicina poiché si crede sia protetto da Satana in persona. In Sicilia invece, l’Etna era considerato una sorta di porta per gli inferi, ed alcuni affermano ancora oggi di aver visto demoni fuoriuscire dal vulcano.
Le credenze fanno parte di noi, hanno forgiato le menti dei nostri antenati e ancora oggi restiamo affascinati da certe storie. In un certo senso, il legame non è solo il titolo di un film, è qualcosa che unisce le tradizioni alla realtà odierna.
Certo, oggi la scienza può spiegare quasi tutto, eppure certi fenomeni brancolano ancora nel mistero. Alcune credenze risultano innocue, come per esempio quella del “sole in testa”, o quella del morso di un’ape, dove il malcapitato veniva ricoperto di pomodoro…
Ci sono credenze invece, che possono nuocere davvero, se non si hanno conoscenze scientifiche. Una di queste è la possessione demoniaca, perché spesso può trattarsi di semplice malattia mentale e se non curata può portare alla morte. Ma le credenze, le tradizioni, hanno un legame molto stretto con le nostre radici, impossibile rescinderlo, poiché sarebbe come cancellare una parte di noi. Il legame spesso è come un filo invisibile con radici ben salde, le stesse radici che tengono in piedi un albero…
Il legame, horror che unisce varie tradizioni
Il film, parla di una sorta di legame, che unisce Emma e la figlia Sofia, e la figlia Sofia con il “male”. Un legame di sangue e non, che non si vede poiché un concetto astratto, ma che vive in eterno. Lo stesso concetto si può applicare al mondo dell’horror.
L’horror è un concetto astratto di paura, di terrore, che col tempo si è evoluto. I film horror del passato hanno dato vita a diversi cliché, e spesso vengono riutilizzati e riadattati per storie moderne. In Il legame ci sono diversi rifacimenti a horror del passato, c’è per esempio la ciocca di
capelli che esce dalla bocca, i rami intersecati tra loro sotto il letto, i bulbi oculari che diventano bianchi…
Il film infatti, gioca nel raccontare tradizioni del passato, sia dal punto di vista del folklore sia dal punto di vista del genere horror.
È un filo conduttore che unisce il classico con il moderno, racconta una storia di tradizioni e usa gli strumenti odierni per portarla sul grande schermo. Il legame è anche quello stesso filo invisibile che lega noi spettatori davanti lo schermo…
Giudizio personale su Il legame
Negli ultimi anni l’horror in Italia sta ritrovando il suo spazio, la sua fama. Siamo ancora lontani, ma sulla buona strada, anche perché l’horror è un genere difficile da raccontare, vive di emozioni e sensazioni che cambiano ogni giorno.
Il legame è un film senza lode e senza infamia, a tratti lento, ma nel complesso abbastanza godibile. Punta tutto su una fotografia suggestiva, che funziona, e sulle musiche, azzeccatissime. Pecca un po’ nella limitata presenza di scene da “urlo“, ma quelle presenti sono girate divinamente. Non è il nuovo esorcista, e nemmeno l’ennesimo film sulla possessione. Il legame è un film a sé stante, che è riuscito nell’impresa di raccontare una storia d’orrore nel nostro bellissimo paese. È stato strano vedere Scamarcio in queste nuove e insolite vesti, lo ammetto, ma non mi è dispiaciuto…
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