Questa settimana vorrei parlare di un film italiano che non ho visto ma vedrò, forse non al cinema ma in dvd sicuramente, di Giovanni Veronesi e cioè Genitori & figli: agitare bene prima dell’uso.
Personalmente non ho visto moltissimi film di questo regista, sceneggiatore toscano, ma in realtà il suo lavoro l’ho già potuto notare in alcuni film di Pieraccioni, visto che è suo grande amico ed insieme hanno scritto I laureati, Il ciclone, Fuochi d’artificio, Il pesce innamorato, etc… film che bene o male tutti hanno visto.
Tra l’altro credo l’ultimo film di Veronesi fratello dello scrittore Sandro, sia proprio stato Italians, che, a quanto mi ricordo, fu un bel successo.Veronesi, che appartiene al cosiddetto cinema toscano, se da un lato mi affascina per la sua parlata tipicamente toscana che fa sempre il suo effetto, sarà anche per le battute che sicuramente fanno ridere, dall’altro lato guardando i suoi film dopo un pò mi annoio perchè i personaggi a volte si ripetono e si sa già come andrà a finire.
Anche in questo caso sarei attirata da questo film soprattutto per il cast, c’è la simpatissima Lucianina Litizzetto, il bravissimo Silvio Orlando, ma anche Michele Placido, Margherita Buy e Elena Sofia Ricci ma nello stesso tempo so che dopo un pò mi annoierei per la banalità della storia.
In fondo il film affronta un tema piuttosto importante come è quello del rapporto tra genitori e figli soprattutto adolescenti, e lo fa attraverso un tema che Nina, la ragazzina protagonista, figlia di Luisa (Litizzetto) e di Gianni (Silvio Orlando), deve scrivere a scuola sulla sua famiglia, l’altra coppia presente all’interno del film è quella di Rossana (Buy) e Alberto (Placido), un professore, una persona acculturata ma nello stesso tempo un pò rozzo.
Un aspetto che mi piace di Veronesi è proprio quello di saper leggere bene i comportamenti tipici dell’italiano, per farmi capire, non so se un suo film farebbe ridere un inglese ad esempio, ma un italiano sicuramente si, perchè noi ci riconosciamo in quello che viene rappresentato, molto bella la scena ed esempio nella quale Gigio, il figlio di Alberto, sogna di entrare a far parte del Grande Fratello, o perlomeno nel mondo dello spettacolo o come attore di qualche spot. Proprio qui viene fatta vedere la distanza di prospettive, di tutto che ci può essere tra un padre e un figlio adolescente…
Lo so non si può criticare un film prima ancora di averlo visto, ma vorrei solo fare una domanda, ma perchè in questi film tipici della commedia italiana degli anni ’90 bisogna dividere la vicenda in episodi? Non sarebbe meglio affrontarla in maniera unica e senza suddividerla?
anch’io ho un po’ di pregiudizi verso questo film… a parte gli attori, il trailer è davvero pessimo 😉