G. di Anna Rita Del Piano

E’ con molto piacere che presentiamo oggi G. cortometraggio dell’attrice Anna Rita Del Piano che esordisce dietro la macchina da presa. Nell’articolo la recensione del corto e l’intervista alla regista.

G. di Anna Rita Del Piano

G. di Anna Rita Del Piano

G. una tematica forte trattata con leggerezza

Sembra un cartone animato perché i titoli di testa sono accompagnati da scenette a disegni animati prima in bianco e nero poi a colori che fanno da divertente prologo alla vicenda. 

La protagonista è una insegnante nubile ed attempatella che vive a Roma con una madre di origine meridionale (pugliese per la precisione) piuttosto vivace ma altrettanto pretenziosa nei confronti della figlia devota ma al tempo stesso depressa perché consapevole di aver sacrificato l’esistenza per farle compagnia. La vita della protagonista, Giovanna Persichetti, scorre tranquilla nella sua routine nel piccolo appartamento con arredo retrò e in compagnia dell’immancabile gatto rosso quando a Giovanna, navigando in rete non compare un sito intrigante destinato a cambiarle la vita.

Il corto, pur nella sua giocosità vuole trattare due argomenti decisamente trasgressivi: il lavoro nascosto di molte irreprensibili donne di famiglia, i piaceri nascosti ma anche e soprattutto l’importanza dell’accettazione del sé. Altrettanto ammiccante è il titolo, quel G punto che Giovanna usa come nickname nelle sue scorribande notturne su internet.

Garbato e mai volgare, elegantemente interpretato dalla brava Giustina Buonomo nel ruolo della madre rompiscatole e da Anna Rita Del Piano che è regista e protagonista della storia. Bella fotografia, scorrevole e sicuramente recitato con piglio sicuro. Ottimo debutto della valida Anna Rita che tra l’altro ha già ottenuto un riconoscimento al festival internazionale del cinema di Salerno.

Francesca Barile

Anna Rita Del Piano

L’attrice e regista Anna Rita Del Piano

Intervista ad Anna Rita Del Piano

Ciao Anna Rita, benvenuta su cinemio. Di G. oltre che essere la regista sei anche autrice del soggetto. Ci racconti la genesi di G.?

In realtà molti anni fa partecipai ad un concorso di Monologhi per una Rassegna dedicata ai corti teatrali comici in memoria di Fiorenzo Fiorentini con la finale svoltasi al Teatro Parioli di Roma.
In quella occasione mi presentai con un testo teatrale scritto e diretto da Paola Cereda dal titolo PORTA A PORTA.

Fu un successo e mi candidai al secondo posto. Il monologo raccontava la rivincita delle donne da un punto di vista sessuale e raccontava come la donna da tempi delle caverne è vista come semplice procreatrice di prole. Nel mio monologo, affrontavo sì il tema della sessualità femminile ma in maniera molto comica e divertente.

Così in seguito mi è parsa molto carina l’idea di sviluppare un corto su questo tema, anche per dar voce ad un vecchio tabù in maniera leggera, simpatica ed ironica.

Tu nasci come attrice di cinema teatro e televisione. Quando hai sentito l’esigenza di passare dietro la macchina da presa?

In realtà da non molto….sebbene la macchina da presa ha sempre suscitato in me un grande interesse e fascino, per cui credo che fosse inevitabile passare dall’altra parte. Ho tanta voglia di raccontare il mondo dal mio punto di vista. Così studio e mi dedico al nuovo modo di raccontare….dirigere è una bellissima esperienza!

Anna Rita Del Piano

L’attrice e regista Anna Rita Del Piano sul set del corto G.

In G. sei davanti e dietro la macchina da presa. Come hai gestito questa situazione? E quali difficoltà hai riscontrato?

Diciamo subito che essere sia attrice protagonista che regista dello stesso progetto è sempre un’impresa alquanto ardimentosa, esserlo insieme e per di più affrontare questa esperienza come prima volta, lo è stato maggiormente. Diciamo che sono stata coadiuvata da un eccellente team di professionisti che mi hanno affiancato sin dall’inizio, per cui alla fine ci sono riuscita.

In generale com’è andata la fase delle riprese? Ci sono degli aneddoti che ti va di raccontare?

Le riprese sono andate molto bene, certo ero molto ansiosa perché dovevo rispettare i tempi, controllare che ogni cosa fosse come volevo… insomma non è stato facile.

Anna Rita Del Piano

Una scena del corto G. di Anna Rita Del Piano

Parlaci un po’ dei protagonisti del corto, quasi tutte donne. Come li hai scelti e come hai lavorato con loro per la definizione dei loro personaggi?

Per quanto riguarda la scelta dei personaggi è stata più semplice; ma per un motivo ben preciso, gli attori erano quelli scelti dal principio. Il ruolo dell’amica e della mamma, erano di Eleonora Vanni e Giustina Buonomo due donne a cui ero e sono molto legata. Eleonora è davvero una mia carissima amica, mentre Giustina Buonomo, è una attrice adorabile che ho conosciuto sul set di Checco Zalone nel film Che bella giornata e con la quale spesso e volentieri mi sento. Sicché i personaggi sono stati cuciti e confezionati addosso a loro.

Anna Rita Del Piano

Una scena del corto G. di Anna Rita Del Piano

G. affronta un tema molto originale, quasi un tabù ancora ai giorni nostri. Per di più anche il tuo prossimo progetto è tutto femminile. Pensi che ci sia la necessità oggi di dare più spazio a temi così femminili, magari dando più spazio ad autrici donne che li raccontino?

Assolutamente sì. Nonostante siamo nel terzo millennio, siamo sempre una società maschilista, e in merito alla sessualità lo siamo ancora di più. Vi sono ancora tanti stereotipi e tabù. La mia collega Paola Cortellesi, nella serata dei David di Donatello nel suo Sono solo parole ne parla apertamente. Basti notare come il significato di una parola cambia se viene riferito ad una donna, o ad un uomo.

Per esempio… se è un uomo a fare i massaggi è un massaggiatore, un terapista, se lo fa una donna, è una prostituta; un uomo da marciapiede, è semplicemente un uomo che cammina… se riferito ad una donna è una prostituta, così come pure un cortigiano al maschile diventa la cortigiana ossia ancora una prostituta…

Insomma assistiamo sempre, ogni giorno, a parole, pubblicità modi di pensare assolutamente sessiste, per cui direi che non siamo cresciuti poi tanto…

Per quanto mi riguarda tifo molto e credo nelle donne, senza essere una femminista, ma ritengo che sarebbe una bella rivincita dare più voce alle donne, non solo per ridare quel giusto peso e valore ma perché le donne quando vogliono, sanno essere forti, intelligenti e creativi come o forse più degli uomini.

Anna Rita Del Piano

L’attrice e regista Anna Rita Del Piano

G. ha avuto un riconoscimento al Festival Internazionale del Cinema di Salerno. Che effetto fa avere un riscontro così positivo? C’è un complimento di pubblico o critica che ti è rimasto più nel cuore?

Se devo essere sincera, essendo una neofita non credevo potessi vincere. Sono stata molto contenta quando mi è arrivato il premio ovviamente e certamente la motivazione con cui mi è stato assegnato mi ha reso ancora più felice. Ricordo che diceva così:

Per la passione e l’impegno profuso a diffondere temi sociali e di grande attualità

Anna Rita Del Piano

Una scena del corto G. di Anna Rita Del Piano

E per concludere uno sguardo al futuro. Anticipavo un nuovo progetto tutto femminile. Ti va di raccontarcelo?

Ancora una volta affronterò un tema femminile, delle donne e per le donne ma non solo. Ecco il plot: fin dove potrebbe arrivare una donna pur di avere un figlio, un bambino?

Una commedia molto romana dai toni ironici con alcuni siparietti di burlesque in cui la protagonista si accinge malgrado il suo timor di Dio a fare ennesimo sacrificio pur di svegliare l’addormentato marito che ormai dopo tanti anni non la guarda nemmeno più.

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