Buona Giornata: i fratelli Vanzina ci raccontano una giornata qualunque

Ritornano i fratelli Vanzina con un cast d’eccezione tutto italiano; basterà questo a far apprezzare questo film che dalle premesse sembra l’ennesimo cinepanettone?

di Beatrice Campagna

Un film senza grandi pretese…

locandina ufficiale del film buona_giornata

Il nuovo film dei fratelli Vanzina, prodotto da Medusa Film, racconta ciò che accade in un’unica giornata in varie città italiane. E’ una fotografia dell’Italia di oggi e degli italiani: ad essere ritratti sono personaggi molto diversi fra loro per estrazione sociale, storia personale, città di provenienza.

Il film segue l’andamento di una “giornata qualunque”, mostrandoci parallelamente cosa avviene a Roma, Milano, Napoli, Firenze, Verona, Bari e Potenza a delle persone comuni che, come ogni giorno, affrontano i loro problemi familiari e lavorativi dando vita a situazioni buffe, comiche, surreali.

Un cast d’eccezione che da vita ad una tipica commedia italiana, definita dagli stessi Vanzina “semplice e senza particolari pretese, un film che non ha nessuna presunzione; mira ad un intrattenimento leggero, adatto a tutti e prova a far sorridere sui problemi quotidiani”.

Una buona idea di partenza per una commedia che si può apprezzare, se da essa non ci sia aspetta niente di straordinario.

Le storie:

Le storie che si alternano e intrecciano nell’arco dei 97 minuti, hanno come protagonisti principali Christian De Sica, Diego Abatantuono (anche sceneggiatore dell’episodio che interpreta), Lino Banfi, Vincenzo Salemme, Maurizio Mattioli, Teresa Mannino, Tosca D’Aquino, Paolo Conticini, Chiara Francini, Gabriele Cirilli.

Ascanio Getani Cavallini (Christian De Sica) è un principe romano caduto in disgrazia.

Vive nel suo antichissimo e nobile palazzo ed è costretto ad affittarlo alle troupe delle fiction per potersi mantenere. Tuttavia, questo non basta e lo sfratto sembra imminente.

Ad Ascanio, in fondo, non sembra importare più di tanto della propria condizione e continua a vivere con una mentalità principesca: impegnatissimo nelle pubbliche relazioni con nobili e potenti, ha un’intensa vita mondana tra cene di gala, funerali eccellenti, inaugurazioni, ostentando con fierezza il proprio titolo di “principe”. Questa la buffa quotidianità di un nullafacente irrimediabile.

Vincenzo Salemme invece è un facoltoso notaio napoletano imbrigliato in una vita monotona.

A complicarla arriva Svetlana, una escort che gli è stata “raccomandata” da un amico. Quando sua moglie (Tosca D’Aquino) lo scopre con Svetlana, il notaio inventa che si tratta di una figlia nata da una relazione giovanile di cui non sapeva nulla fino a quel momento.

Da qui si scatenano una serie di comici guai familiari.

Paolo Conticini invece è Cecco, un tifoso della Fiorentina scaramantico a livelli patologici. Parte per Verona con la sua fidanzata (Chiara Francini) per seguire la squadra in trasferta, come era accaduto nel campionato precedente. In quell’occasione la Fiorentina aveva vinto: Cecco è disposto a tutto pur di non cambiare di una virgola quello che avevano fatto, nella stessa trasferta, sei mesi prima. Il viaggio e il soggiorno si trasformano, neanche a dirlo, in un incubo-comico.

Leonardo Lo Bianco (Lino Banfi) è un senatore che vive una giornata molto importante : al Senato dovranno decidere se accettare o respingere l’autorizzazione a procedere contro di lui, in quanto è stato accusato di corruzione e abuso d’ufficio dal Tribunale di Napoli. Il voto è in bilico perché maggioranza e opposizione sono esattamente alla pari: basterebbe una sola defezione tra i suoi sostenitori per rovinare tutto. E’ su questo nodo che si attivano una serie di situazioni comiche e surreali che “calzano a pennello” alle caratteristiche comiche di Lino Banfi.

Maurizio Mattioli è Alberto Dominici, un evasore fiscale che vive nel lusso più sfrenato.

Il facoltoso imprenditore romano riceve una soffiata importantissima: la Guardia di Finanza lo controlla ed è imminente una perquisizione dei suoi beni. In una corsa contro il tempo, nasconde tutto quello che ha. Sembra avercela fatta, ma…

Teresa Mannino è Rosaria Miccichè, una manager siciliana trasferita a Milano. In questa “giornata qualunque” deve semplicemente scendere a Roma per un lavoro, ma non ce la farà: le succede un guaio dopo l’altro e la sua storia tragicomica finisce in maniera paradossale.

Romeo Telleschi (Diego Abatantuono) è un milanese sposato con una pugliese, dalla quale ha avuto tre figli.

Uno scatto dalla conferenza stampa della presentazione del film

una foto dalla conferenza stampa del film

Trapiantato nella terra natia della moglie, la vita di Romeo non va affatto a gonfie vele: la sua ditta che vende prodotti di domotica è sull’orlo del fallimento e il rapporto con la sua famiglia (specialmente quello con i figli) è disastroso; tenta qualsiasi cosa per migliorare la situazione, ma sarà accompagnato da un unico aggettivo per tutta la giornata: “tremone”, che in dialetto pugliese non è esattamente un complimento.

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