Locarno 2010 il pardo va in letargo

Con la consegna ufficiale dei Pardi si è conclusa la 63ma edizione del Festival di Locarno che, con i suoi 280 titoli in programma, si è caratterizzata per la presenza di giovani registi e giovani produttori, un piccolo segnale che dimosta, ce ne fosse ancora bisogno, l’importanza della valorizzazione delle giovani promesse, in maniera concreta.

Niente Piazza Grande per la cerimoia di chiusura, la pioggia che negli ultimi giorni ha bagnato Locarno ha costretto tutti a spostarsi all’Auditorium Fevi (minore capienza della piazza ma stessa scomodità delle sedie).

Ecco i principali premi assegnati dalla giuria, anch’essa formata in maggioranza da giovani:

il Pardo d’oro di quest’anno è andato al film cinese “Han Jia” (Winter Vacation) di Li Hongqi, che, con la semplice storia di quattro ragazzini che passano l’ultimo giorno delle vacanze invernali in una tranquilla cittadina del nord della Cina, vince a sospresa;

Il Pardo D'Oro

Il Pardo D’Oro

il Premio speciale della giuria è andato a “Morgen” di Marian Crisan, film sulle difficoltà di comunicazione e sul dramma dell’immigrazione.

Premio per la migliore regia (Denise Cotè) e Pardo per la migliore interpretazione maschile (Emmanuel Bilodeau) per “Curling”, film canadese profondo, silenzioso in cui la relazione padre/figlia è posta all’interno di un ambiguo fatto di sangue;

il Pardo per la migliore interpretazione femminile è andato a Jasna Duricic per il film “Beli Beli Svet” (White White World) di Oleg Novkovic, film sula Serbia in perenne crisi, su relazioni estreme, disagi, alcol e sesso, dentro una storia che si dipana intorno ad una miniera in chiusura.

La sigla del festival

La sigla del festival

E gli italiani? Daniele Gaglianone e il suo bellissimo “Pietro”, su cui tutti speravamo, si è dovuto accontentare del secondo premio della Giuria dei Giovani, forse meritava di più, vedremo alla sua uscita in Italia; un premio, il Pardino d’Argento nella categoria Pardo di Domani, è andato anche al corto “Diarchia” di Ferdinando Cito Filomarino, prodotto ed interpretato da Riccardo Scamarcio.

Il pubblico della Piazza ha decretato vincente “The human resources manager” di Eran Riklis, applaudito per più di dieci minuti alla proiezione ufficiale.

Tutti gli altri premi sono visibii qui.

Locarno si appresta così a chiudere questa edizione e a prepararsi per la prossima (dal 3 al 13 agosto 2011) magari con pellicole un pò più interessanti e meno “commerciali”. Si spengono ufficialmente le luci della sala, si richiudono le sedie, si ripone la pellicola, il pardo va in letargo; con la speranza di poter vedere i film del festival anche in Italia (distribuzioni permettendo), Locarno torna ad essere la cittadina del cantone bagnata dal Lago Maggiore, con i suoi abitanti, un poco tristi e con le sue tranquille stradine di ciottolato anti tacco femminile.

cinemio a Locarno

cinemio a Locarno

E a noi di cinemio cosa rimarrà di questo festival?

Le proiezioni in Piazza Grande, la simpatia e la sincerità della traduttrice simultanea in sala conferenze, il su e giu per le vie di Locarno insieme all’inviato del Mattino, il caffè in sala stampa, le notti passate a scrivere, le voci dei traduttori monotono nelle proiezioni per la stampa, le pizze a 20 franchi, il Pardobus notturno che non passa mai, gli zombie gay, la lunga sigla che precede i film, il ruggito del pardo (che sembrava volesse dire “Gualgiò”), i gadget leopardati, i film di Corso Salani, le buffe dichiarazioni del direttore del festival, i “bastoncini” di cinemio, il kritiko kattivo in cerca di vittime, il sontuoso buffet dell’inaugurazione, l’affannosa ricerca di “Beli beli svet”, il Giampardo e la Star, le cene italian food, le sedie scomode di alcune sale, i mille manfesti appesi in giro e le mille cartoline di Giampardo, “Pietro” e l’emozione di Gaglianone, le simpatiche inviate, …e poi tanto tanto cinema.

3 Comments

  1. antonella molinaro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *