I figli degli altri, il nuovo film della regista francese Rebecca Zlotowski, è stato presentato in concorso all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. In Laguna è stato accolto positivamente sia dal pubblico che dalla critica ed ora, chiunque ha piacere di vederlo, lo può trovare al cinema.
I figli degli altri
Rachel ( Virginie Efira) ha 40 anni e conduce una vita serena ed appagante. Quando si innamora di Alì (Roschdy Zem), stringe un forte legame con sua figlia e se ne prende cura come se fosse davvero la madre. Il desiderio di maternità, e di creare una famiglia tutta sua, è sempre più forte contando anche che l’affezionarsi troppo ai bambini degli altri può essere un rischio…
I figli degli altri: trailer ufficiale
Un dramma che sa toccare le giuste corde
I figli degli altri è uno di quei film da non perdere perchè, in maniera semplice ma efficace riesce a raccontare uno spaccato di vita e a offrire qualche spunto di riflessione.
Lo spettatore si può godere la storia da un punto di vista privilegiato, interessante ed inedito: quello di Rachel. La matrigna, come suggerisce già il nome, è sempre stata dipinta come una figura fredda ed ostile ma cosa c’è realmente dietro? La protagonista è una donna forte e coraggiosa che per x motivi non ha avuto figli nella prima parte della sua vita ora però, dopo aver conosciuto l’uomo giusto è pronta a prendere parte anche lei a questa esperienza collettiva ma l’arrivo negli anta non semplifica le cose. Come le suggerisce anche il suo ginecologo ormai i mesi sono anni e se davvero vuole coronare questo sogno deve sbrigarsi.
L’arrivo di un bambino però cambia gli equilibri, bisogna volerlo in due ed essere disposti anche a qualche sacrificio. Alì questo lo sa ma come ci si deve comportare con la propria bimba di 4 anni? Le famiglie allargate ormai sono la normalità ma la piccola Leila, nonostante il buon rapporto con la compagna del padre, la vede solo come una comparsa…
Parallelamente assistiamo a tutta una serie di personaggi femminili che ruotano intorno alla protagonista, dove ognuna di loro affronta la maternità in modo diverso. Chi rimane incinta senza volerlo, chi non si sa prendere cura dei propri bambini e chi vorrebbe ma non può. Rachel, se vogliamo, vive in una società ingiusta: perchè lei che avrebbe tutte le carte in regola per diventare mamma non riesce? E ancora, una donna si può sentire realizzata anche senza prole? Tutti i giorni leggiamo storie di questo tipo ma lasciando da parte le belle parole, non sono soggette sempre a una sorta di giudizio indipendentemente dal motivo che le ha portate a non avere bimbi?
Il film gode di intense e misurate performance. Il tema affrontato è decisamente attuale e sicuramente farà immedesimare molte persone perchè racconta l’esistenza, fatta da momenti bui e altri di estrema felicità: c’est la vie. Come diceva Jules Renard “La vita è come un arcobaleno: ci vogliono pioggia e sole per vederne i colori”.
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Buona visione!