100 anni della Universal: una chiacchierata con Richard Borg – Terza parte

Terza parte della lezione di cinema di Richard Borg in occasione dei 100 anni della Universal. Assolutamente imperdibile, tra gli altri, un aneddoto su La città delle donne di Federico Fellini. Buona lettura!

La postproduzione e l’esperienza di Fellini

Un caso da analizzare: ‘Una separazione’

Tempo fa leggevo un articolo su Una separazione, film vincitore dell’Oscar come miglior film straniero, in cui si diceva che in Italia aveva incassato un decimo di ciò che aveva incassato in Francia. Sull’articolo si polemizzava sul fatto che in Italia era stato mal distribuito. C’è sempre questa polemica contro i distributori che hanno poco coraggio. Il mercato a cui si fa riferimento come mercato simile al nostro è la Francia eppure nel caso di questo film non è stato così. Perchè questo poco coraggio nel distribuire film d’autore che invece il pubblico vuole vedere? Ecco la risposta a questa domanda, che ho posto personalmente a Richard Borg

La crisi del mercato cinematografico: le soluzioni

In veste di presidente delle società di distribuzione Borg sta pensando delle iniziative per promuovere il cinema. C’è già qualcosa di concreto?

Richard Borg:

La cosa più concreta, e non è ovvia per niente, è essere riuscito a convincere tutti gli operatori del settore, dagli autori agli sceneggiatori, ai registi, ai produttori, ai gestori delle sale, che qualcosa non sta funzionando sul mercato e che dobbiamo agire. Questo è già stato un passo enorme perchè fino a ieri ognuno ha curato il proprio orticello. Stanno per nascere grandi iniziative, non posso anticiparvele perchè ancora siamo in fase di investigazione.

Ovviamente il problema numero uno è un finanziamento per un’iniziativa nazionale così importante e stiamo cercando degli sponsor. L’idea è quella di creare una grandissima campagna per spiegare al pubblico cinematografico e cinefilo che il cinema va visto, va vissuto, va goduto e bisogna ritornarci in massa.

Stiamo prendendo come ipotesi di copiare quello che è stato fatto in Francia ed in Inghilterra (carte sconto che hanno portato tanta gente al cinema). In ogni caso prevediamo e speriamo di fare un annuncio molto importante al Festival di Venezia.

Per produrre un film ci vogliono soldi. In molti paesi, quella che viene chiaramente definita l’identità culturale nazionale, di cui fa parte anche il cinema, viene aiutata in maniera pesante dai governi e dalle istituzioni cuturali. In Italia negli ultimi tempi c’è stato qualche problema, forse per un eccesso di utilizzo dei fondi dello stato per produrre film che non dovevano essere neanche presi in considerazione, per cui si va da un estremo all’altro, o non ci sono finanziamenti o, quando ci sono stati, ne hanno approfittato film che non avrebbero dovuto averli.

Richard Borg

Rimane il concetto che è ovvio che in ogni paese il cinema deve essere considerato come parte della cultura, e noi speriamo che riportando un minimo di voglia al pubblico di andare al cinema, ne tragga giovamento non solo la commedia italiana ma anche il film di nicchia.

Ieri a cena parlavamo con Giuliano Montaldo: L’industriale è un film che andrebbe visto perchè parla di un tema importante eppure oggi non c’è l’interesse da parte di una categoria di pubblico di andare a vederlo. C’è un dato da sottolineare: il cinema in Europa ha un nocciolo duro, che sono gli utenti che vanno dai 15 ai 24 anni, che sono il nostro core business. D’altro canto c’è un dato sconvolgente: in Italia da 6 mesi a questa parte dai 15 ai 24 anni c’è il 35% di disoccupazione.

E’ ovvio che la campagna che vorremmo proporre sarà indirizzata a far andare la gente al cinema spendendo meno. C’è un limite minimo però, oltre il quale le strutture non vivrebbero, e non c’è aiuto statale per cui cercheremo di mediare tra la gestione della produzione dell’esercizio e l’accesso del pubblico.

Scopri quali proposte anticrisi hanno le distribuzioni per noi cinefili. Continua a leggere l’ultima parte della lezione di cinema Richard Borg.

 

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