Stefania Rocca

Stefania Rocca al BIF&ST 2015: gli studi e la filmografia dell’attrice

Ascoltiamo oggi in questo articolo l’attrice Stefania Rocca, al BIF&ST 2015 per un focus a lei dedicato. In questa prima parte l’attrice parla dei suoi studi in Italia e all’estero e della sua filmografia.

Stefania Rocca

L’attrice Stefania Rocca al BIF&ST 2015

Stefania Rocca: la filmografia

Nella carriera di Stefania Rocca troviamo una filmografia molto ricca (quasi 40 film) e varia. Per di più nel frattempo è riuscita a fare anche due figli. Come è riuscita in così poco tempo a fare tutte queste cose?

Stefania Rocca: Poco tempo non direi, sono vent’anni che faccio questo lavoro. Non sapevo fossero 40 ma considerando il numero sembrano tanti, in realtà in vent’anni sono più o meno due all’anno…me la sono cavata (ride). E anche questa voglia di cambiare, non so quanto voluta e quanto invece casuale…

Stefania Rocca

Stefania Rocca al BIF&ST 2015

La varietà dei ruoli ed il centro sperimentale

Ripercorriamo la carriera di Stefania Rocca cominciando dall’inizio, dalla passione, dalle scuole: l’attrice ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia, fucina in cui molti attori ultimamente sono nati e cresciuti. Si dice che questo mestiere nasce da un talento naturale ma poi si scopre che quasi tutti gli attori più bravi, più importanti più prestigiosi hanno alle spalle uno studio molto serio: ecco l’opinione dell’attrice in tal senso

L’actor Studio e gli altri studi

Stefania Rocca non si è fermata alle scuole italiane ma ha anche frequentato l’Actors Studio di New York

Il primo ciak e la vita dopo Nirvana

Com’è cambiata la vita dopo Nirvana? Nel video la risposta dell’attrice:

Viol@

All’inizio della sua carriera Stefania Rocca è stata identificata come l’icona della modernità e della trasgressione. In questo senso c’è un altro film che ha segnato sicuramente la sua carriera Viol@, un film quasi profetico, perché l’argomento del sesso virtuale è stato ripreso in Italia ma quello è stato il primo film:

Stefania Rocca: Diciamo che all’epoca il tema era davvero super moderno e un po’ precedeva il tempo del computer e dei social, tanto è vero che quando facevo le interviste la gente non ne capiva bene il senso. Io però l’ho abbracciato subito, anche perché dopo Nirvana ero un po’ fanatica di Internet e computer: avendo vissuto in America per me quel mezzo era fondamentale perché comunicavo tramite quello. Quindi ho accolto il film con entusiasmo e se mi chiedessero di rifarlo oggi lo rifarei perché era un film moderno, attuale, raccontava quello che succedeva e lo raccontava anche senza pregiudizio.

Era un film abbastanza freddo non dava giudizi né positivi né negativi, tanto è vero che a me chiedevano, ma tu da che parte stai? Si progresso, si internet o no? E’ una cosa che non si può neanche dire perché esiste e non si può fermare. Però è anche vero che bisogna averne consapevolezza e oggi come oggi le immagini sono amplificate, ci sono tanti problemi, gente che ne approfitta però è giusto esserne consapevoli.

Stefania Rocca

Stefania Rocca al BIF&ST 2015

L’approdo alla commedia e Carlo Verdone

Con Casomai c’è stato l’approdo alla commedia, incentrata sul rapporto uomo-donna. Un altro incontro importante è stato quello con Carlo Verdone, come afferma Stefania Rocca in questo video:

Stefania Rocca: Anche in quel caso al centro del film c’era l’amore, con una teoria un po’ strana:se vogliamo stare insieme più a lungo forse è il caso di prendere due case separate però poi nel momento in cui i protagonisti lo facevano ogni giorno c’era una complicazione quindi anche quella teoria non era poi così giusta ed il film terminava affermando che forse l’unica teoria vera è basata sul sentimento.

Il set e i personaggi

In questo video Stefania Rocca parla delle esperienze vissute sul set e risponde alla domanda su cosa sia più facile se interpretare personaggi diversi dalla propria realtà o più vicini a se

I registi stranieri

Stefania Rocca è una delle poche attrici italiane che ha lavorato anche con registi inglesi o americani, da Anthony Minghella a Kenneth BranaghAbel Ferrara. Cosa comporta lavorare con una lingua diversa dalla propria?

Stefania Rocca: La difficoltà più grande, per esempio con Kenneth Branagh, era essere accanto a dei mostri sacri e sentirsi sempre piccola. Loro però sono stati molto carini, mi hanno aiutato e quindi è andata molto bene. La difficoltà è sognare in lingua: ho infatti capito col senno di poi che quel lavoro che mi hanno fatto fare all’Actors Studio sui sogni era proprio legato al fatto che io ero appena arrivata dall’Italia e quindi ancora sognavo in italiano.

Quando racconti i sogni fai una traduzione e quindi hai quella frazione di secondo che per il cinema è già ritardo e quindi al montaggio devono tagliare tutti i pezzettini ed è un incubo. Però quando lavori in un’altra lingua improvvisamente sogni in inglese e questa traduzione non c’è più è automatica e anche per te diventa più facile improvvisare.

Mi ricordo sempre nel film di Kenneth Branagh, la cosa che mi faceva fare era improvvisare per aiutarmi a ritrovare questa dimestichezza con la lingua che un attore deve avere perché se no pensi a quello che devi dire e non a quello che succede nella pancia. Si dice sempre così: recita di pancia e non di testa!

Stefania Rocca

Stefania Rocca presentatrice della serata conclusiva del BIF&ST 2015

Le scelte

Come scegliere le cose da fare e da non fare? Le carriere di un attore si costruiscono infatti sui si e sui no

Stefania Rocca: Io purtroppo questa cosa non l’ho mai imparata. Tutti mi dicono di avere una strategia, di sapere cosa voglio fare. Io purtroppo non sono capace a fare così quindi il mio metodo di scelta è assolutamente il mio istinto ed il mio impulso: se una cosa mi piace me ne innamoro e voglio crederci. E’ proprio istinto.

Mio padre dice sempre che chiedo i consigli ma poi faccio sempre di testa mia. In effetti ha ragione: io decido una cosa istintivamente, poi però mi metto in discussione e nella mia discussione faccio entrare tutte le persone che collaborano con me: il mio agente, il mio ufficio stampa, in questo momento anche mio marito ed i miei figli.

Una volta ho fatto un personaggio di una cattiva e allora ogni volta che leggo una sceneggiatura mio figlio più piccolo mi dice ‘ma non sarai mica cattiva mamma eh? Perché io non ti voglio vedere così’. Metto un po’ in mezzo tutti poi in realtà alla fine la scelta è mia perché sono io che devo stare dietro al film e devo esserne convinta. La cosa più difficile di questo mestiere è proprio quella cioè trovarti sul set e non sapere cosa stai facendo, non amarlo. E’ un bellissimo lavoro quando lo ami e hai la voglia di farlo altrimenti è una noia mortale perché stai ore e ore sul set in attesa dei tuoi tre minuti di ciak e se non lo ami è difficile.

Termina qui la prima parte del focus dedicato all’attrice Stefania Rocca. Continua a leggere la seconda ed ultima parte.

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