Jasmine Trinca: io e Sean Penn. L’esperienza in The Gunman

Che ci fa un’attrice italiana in una produzione hollywoodiana? Ce lo racconta direttamente Jasmine Trinca protagonista di The Gunman e contesa nientemeno che da Sean Penn e Javier Bardem.

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L’attrice Jasmine Trinca

Una delle anteprime proiettate al BIF&ST 2015 è stata The gunman, film di Pierre Morel con Sean Penn e Javier Bardem. Protagonista femminile invece una splendida Jasmine Trinca, a Bari per parlarne.

Jasmine Trinca: io, in un action movie

Come è arrivata un’attrice italiana a questo ruolo? Il caso è davvero molto strano e fa capire quanto la circolazione dei nostri film all’estero possa portare alla valorizzazione dei nostri talenti.

Jasmine Trinca: E’ una domanda veramente sensata perché per le attrici italiane non è facile accedere ad un panorama internazionale. Forse per le francesi è un po’ più facile. Però in realtà non sono passata per una trafila di mille provini come si fa in questi casi. Per me è stato un grande privilegio perché Sean Penn, che è non solo l’attore protagonista del film ma anche il produttore, aveva visto Miele di Valeria Golino e aveva visto qualcosa in me.

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L’attrice Jasmine Trinca

Così ci siamo incontrati a Barcellona, ho incontrato lui ed il regista Pierre Morel e poi successivamente ho fatto dei provini per gli americani. Quindi davvero è stato un accesso privilegiato.

Per me lavorare con Sean in un film che, in modo semplificato, definisco d’azione ma che lui considerava romantico e di impegno civile, voleva dire portare in un film d’azione delle tematiche che sono quelle che lui sostiene nella vita con grande impegno dalla questione di Haiti a mille altre. Stare molto a contatto con lui ha fatto molto bene a me come persona.

Lavorare ad Hollywood

Com’è stato lavorare in una produzione americana? Essendo un’action movie ti sei preparata fisicamente? Nel video l’attrice risponde a queste domande che ho avuto la possibilità di porle:

Il cinema ed i viaggi

Che rapporto ha Jasmine Trinca con i paesi meno sviluppati del mondo? Quanto ci sta volentieri, avendo girato molti film all’estero?

Jasmine Trinca: C’è una cosa che l’aver fatto l’attrice mi ha portato rispetto alla mia vita precedente: quella di avere la possibilità, con i film, di entrare a contatto con delle persone e con dei luoghi remoti o lontani dalla nostra vita. Che per quanto possa sembrare accessoria, è una vera forma di conoscenza dato che passi tanto tempo con queste persone.

Nel film di Giorgio Diritti poi (Un giorno devi andare n.d.r.) era molto funzionale, giravamo con gli Indios nei villaggi, era tutto un altro tipo di approccio. In The Gunman invece la location che si vede alla fine è in realtà nei dintorni di Cape Town quindi non c’entra niente il Congo né la guerra civile, certo non ci saremmo mai andati. Il tipo di approccio è diverso però considero lo stesso una grande fortuna quella di aver fatto diversi incontri grazie al cinema.

Penso che mi sono capitati con grande fortuna nella vita film molto diversi. Per fortuna ho interpretato personaggi femminili che raccontassero qualcosa di inedito e qualcosa di molto definito, personale. All’interno di un film americano, che è un blockbuster, mi vedrete comunque in un ruolo che prevede dei clichè, un ruolo romantico, idealizzato. All’interno di quel contesto lì però lavorare con Sean Penn ha aggiunto qualcosa di importante

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L’attrice Jasmine Trinca parla di The Gunman al BIF&ST 2015

Entrare nei personaggi

Jasmine Trinca: Un tempo avrei detto che c’è sempre qualcosa di me in tutti i personaggi che ho fatto. Invece adesso, come una pazza, c’è stata una trasformazione. Non so se qualcuno l’ha notata ma c’è: i film piano piano entrano in me (ride).

Fa paura ma è vero: nel senso che ho iniziato ad assorbire qualcosa dei film e dei personaggi che ho interpretato. Quando ero in Amazzonia per esempio mi ha preso una specie di crisi mistica, quando ho fatto un film francese su una pianista che sveniva ho cominciato a svenire. Dopo Miele non riesco più a ritrovare la mia identità precedente.

Aldilà delle battute, c’è come un processo inverso. Sicuramente qualcosa di me nei personaggi c’è ma adesso molto dei personaggi entra in me.

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L’attrice Jasmine Trinca al BIF&ST 2015

Sean Penn

Com’è lavorare con Sean Penn?

Jasmine Trinca: E’ una domanda complicata: E’ stato molto speciale, è stato tanto con me, molto affettuoso, e mi ha seguito molto. Allo stesso modo è un attore e un autore impegnativo quindi è stato speciale ma allo stesso tempo non è stato facile. Mi ha richiesto molto. Questo film è a metà tra il darci dentro come attrice e come spettatrice perché in tanti momenti stavo lì e mi distraevo a guardare questi grandi attori.

Per esempio dovevo avere una reazione rispetto a mio marito interpretato da Javier Bardem. Nella storia in teoria io sono molto più per Sean ma Bardem mi faceva talmente tanti numeri davanti che io sorridevo. Allora mi dicevano non devi sorridere a tuo marito!

Insomma davvero una bella esperienza per questo bel talento italiano che speriamo di rivedere presto nel panorama internazionale.

One Response

  1. gavrizlata

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