Amsterdam, nuovo film di David O’Russell, con Christian Bale, Margot Robbie, Rami Malek, Anya Taylor-Joy, Robert De Niro e Taylor Swift. Dal 27 ottobre al cinema. Dura troppo, 135 minuti e direi che in generale sia una commedia, ma ho dei dubbi.
Amsterdam, una città, un patto
New York, anni 1930 e qualcosa
Burt e Harold, un medico senza un occhio e un avvocato di colore con varie cicatrici in viso.
Hanno un passato comune, entrambi nello stesso reggimento durante la Grande Guerra, entrambi gravemente feriti ed entrambi curati delle abili mani di Valerie, un’infermiera francese.
I tre, ai tempi della guerra hanno fatto un patto tra di loro, proteggersi sempre. Uno di quei patti che durano una vita, una di quelle amicizie che nulla mai potrà intaccare.
Ora che la guerra è finita, i due uomini lavorano insieme per aiutare chi ne ha bisogno (soprattutto veterani). Ma un giorno, la figlia del loro vecchio generale bussa alla loro porta in cerca di aiuto, suo padre è morto, e lei vuole un’autopsia e un indagine.
Ma le cose si complicano a dismisura, tra false accuse, intrighi, tradimenti e la ricomparsa di Valerie, sparita nel nulla anni prima.
Un complotto si stà consumando in America, e solo i tre di Amsterdam possono sventarlo.
Trailer del film
Amsterdam, un sublime casino
New York 1930 e qualcosa.
Ci sono un medico senza un occhio e un avvocato che si ritrovano davanti a un generale morto messo in una cassa di legno. Non è l’inizio di una barzelletta, ma l’inizio di Amsterdam, nuovo film di David O’Russell.
Basato su fatti quasi veri (il fatto storico su cui si basa è reale), da vita a un film quasi falso.
Sarò breve nel mio commento al film, per il semplice fatto che più di metà film non l’ho assolutamente e lontanamente capito. Una sceneggiattura che passa di pane in frasca, mettendo e togliendo personaggi e situazioni in cui io mi sono completamente persa.
Un film assolutamente e totalmente folle, senza logica, senza perchè. Un film che mentre vedi non capisce, ma capisci solo che stai perdendo tempo. Poi la durata immensa di 135 minuti è pura e semplice follia e mania di grandezza. Una commedia completamente sconnessa tra le parti, un cast ricco di attori talentuosi che non si capisce se stiano facendo parodie o altro. Una trama totalmente sconclusionata, in cui tutto viene spiegato scena per scena allo spettatore, che nonostante ciò non capisce. Ci si perde continuamente, sia nella trama (?) che nelle scene stesse.
Quando poi, dopo 135 minuti finisce regala un senso di libertà, che solo film come questi possono dare. Libertà di poter uscire dalla sala e promessa di non vedere mai più film come questo.