Vizio di forma: quando Anderson ci mette lo zampino

Torna nei cinema italiani la maestria di Paul Thomas Anderson, che dopo la sua ultima fatica The Master decide di portare nuovamente Joaquin Phoenix nel suo mondo insieme ad un gruppo di attori di prim’ordine e trasponendo l’immaginario della penna del noto romanziere Thomas Pynchon in Vizio di forma. Dal 26 Febbraio al cinema.

Vizio di forma film

Vizio di Forma

Fine anni sessanta. Doc Sportello (Joaquin Phoenix; Her-Lei, The Master) è un’ investigatore privato della California, tossicodipendente, che si vede chiedere aiuto dalla sua ex-ragazza Sashta (Katherine Watherston; Motel Woodstock, La scomparsa di Eleanor Rigby), adesso donna di un noto miliardario che porta il nome di Mickey Wolfmann (Eric Roberts; Lovelace, Il cavaliere Oscuro). Dal momento in cui accetta di aiutarla, Doc entra in un girone infernale di accadimenti, personaggi e situazioni da cui sarà complicato uscirne.

Trailer del film

Fino al limite

Ad una prima visione del nuovo film Vizio di forma di Paul Thomas Anderson sembra proprio di essere in un lungo trip della durata di 148 minuti esatti. Ed è proprio questo l’intento del regista nel momento in cui ha preso la decisione di trasporre il romanzo di Pynchon: Doc Sportello è un tossicodipendente che s’immerge in un caso che lo porta poi ad altri due casi, in cui si ci perde tra personaggi e luoghi, situazioni e conseguenze, in cui non è tanto importante capire il nesso logico o narrativo quanto, come per il protagonista, seguire le sue gesta nel risolvere il legame che lo tiene ancora ancorato alla sua ex-ragazza e la sua conseguente sparizione.

Vizio di forma risulta dunque essere un noir in chiave hard boiled che si tinge di colore dalla prospettiva dello strafatto protagonista e che, quindi, stravolge tutti i canoni del genere rapportandosi anche con una schiera di personaggi in cui sembra prevalere quasi sempre un karma primordiale. Vediamo tutto dalla lente distorta del suo protagonista che, proprio attraverso questa distorsione, questo vizio di forma che sta alla base del film stesso nella sua componente estetica quanto contenutistica, ci mostra più in profondità l’America degli anni sessanta in tutte le sue sfaccettature.

vizio di forma anderson

Ed il bello è proprio questo: al termine di una prima visione non si sarà compreso tutto del nuovo film del regista de Il Petroliere. Si avrà voglia di rivederlo ed ogni nuova visione porterà il pubblico ad un piano di stratificazione sempre più profondo.

Personaggi e stile

Ogni personaggio ha un suo motivo di esistere ed è perfettamente caratterizzato e coeso ai fini della storia, tra scene slapstick ed altre di richiamo più noir: dal poliziotto antitetico a Doc interpretato da un fantastico Josh Brolin (Guardiani della Galassia, Sin City – Una donna per cui uccidere), fino a Owen Wilson (Gran Budapest Hotel, Notte al Museo 3), Benicio Del Toro (Guardiani della Galassia, Escobar: Paradise Lost) e Martin Short (Il padre della sposa 2, Santa Clause è nei guai). Grande risalto e profondità è dato ai ruoli femminili dove troviamo Reese Witherspoon (Una spia non basta, Devil’s Knot – Fino a prova contraria), e Katherine Waterson .

La regia di Anderson, accompagnata dall’ottima fotografia di Robert Elswit, è volutamente sporca per riportare all’epoca del racconto per poi essere minuziosa di dettagli, lavorando molto di carrellate lente ad avanzare, di lunghi piani-sequenza nei dialoghi che spesso eliminano il controcampo e accompagnano i dialoghi nella loro crescita di climax.

Il ritmo, a tratti lento, concentra l’attenzione sempre sui personaggi e sulle loro caratterizzazioni sostenute dagli attori e la direzione del regista e i dialoghi spesso fitti, altre volti a sottrarre per evidenziare una comicità intima, giocata soprattutto su sguardi, silenzi e micro mimica facciale.

vizio di forma trailer

Alla fine del film la sensazione è quella di esserci rimasti ancora dentro e volerci tornare ancora, e ancora una volta. Non sarà il migliore di Anderson ma ci certo richiama stilisticamente The Master e, per tematiche e forma, Boogie Nights e Ubriaco d’Amore. Quasi come un Il grande sonno rivisitato da strafatti, Vizio di forma arriva nelle nostre sale il prossimo 26 Febbraio ed è assolutamente uno di quei film complessi ed affascinanti che non si possono perdere!

Clip dal film

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