Il denaro non dorme mai. Parola di Gordon Gekko

Ve l’avevamo anticipato, ed ecco pronta la recensione. Parliamo di Wall Street. Il denaro non dorme mai, l’ultimo lavoro di Oliver Stone. Il regista statunitense gioca di nuovo una delle sue carte migliori e riporta sul grande schermo Gordon Gekko, l’uomo che oltre dieci anni fa aveva sbancato il botteghino a suon di azioni.

wall-street1

La trama è più o meno la stessa del primo Wall Street. Gekko esce di prigione (era stato condannato per insider trading), si propone al pubblico come una specie di guru dell’alta finanza, pare deciso a lasciarsi tutto alle spalle. Ha una figlia, Winnie, che non vuole più vederlo e che sta per sposare un broker di Wall Street ambizioso, bravo, e animato da buone intenzioni.

Qualcuno ha detto che di buone intenzioni è lastricata la strada per l’inferno e a Wall Street è proprio così: il fidanzato di Winnie, Jackob, si ritrova intrappolato nel vortice dell’avidità pur senza volerlo, trascinato da un Gekko che si rivela l’uomo avido di sempre. Alla fine, dopo diversi giochi fatti di speculazioni, giochi di potere senza scrupoli, ambizione e sentimenti calpestati, il bene trionfa, anche se deve fare i conti con l’amara realtà, quella del periodo che stiamo vivendo, di crisi economica causata dalla bancarotta dei più grandi gruppi bancari mondiali.

wall_street

Michael Douglas riesce anche stavolta a dare corpo al suo personaggio, e lo fa in modo davvero convincente. Gekko è invecchiato, certo, ma non ha perso il suo smalto; diciamo, però, che riesce di più a guardare dentro di sé e forse, alla fine, con umiltà chiede una seconda chance, che gli verrà concessa.

Niente di nuovo rispetto al primo Wall Street, dicevamo. In certi casi, tuttavia, repetita juvant: i film come questo servono a farci capire che, nonostante le nostre lotte e i nostri moti idealistici, c’è qualcuno sopra di noi che tira le fila del futuro del mondo; anche se non ci piace, i soldi muovono tutto; là, nei luoghi in cui la politica si sposa con l’alta finanza, non ci sono buoni sentimenti, non si pensa al bene comune. Si fanno soldi, e tanti. Si specula, non importa sulle spalle di chi. E’ un mondo che non possiamo ignorare e che, purtroppo, non possiamo nemmeno combattere. Perché quello davvero, è un mondo che non dorme mai.

5 Comments

  1. Flavia Narducci
  2. Flavia Narducci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *