Ridley Scott, regista di kolossal come Alien, Blade Runner e Il gladiatore è tornato alla fantascienza costruendo una storia attorno le origini dell’ Alien che tanto gli ha portato fortuna nel lontano 1979 con Prometheus, dallo scorso 14 Settembre in tutti i cinema italiani. Ovviamente anche in 3D.
Trama
In Scozia, nell’anno 2089, i due archeologi Elizabeth Shaw (Noomi Rapace; Millennium Trilogy, Sherlock Holmes – Gioco di ombre) e Charlie Holloway (Logan Marshall-Green; Devil, Across the Universe) scoprono un’insieme di artefatti di civiltà antiche diverse che ritraggono la stessa grande creatura che sembra provenire da un lontano pianeta.
Trailer del film:
Dopo anni di ricerca e grazie al finanziamento da parte della società dell’anziano Peter Weyland (Guy Pearce; Memento, Non avere paura del buio) partono con la nave Prometheus insieme ad altri membri dell’equipaggio, tra cui il capitano Janek (Idris Elba; Thor, Ghost Rider – Spirito di Vendetta), Meredith Vickers (Charlize Theron; Biancaneve e il cacciatore, Young Adult) e l’androide David (Michael Fassbender; Shame, X-Men: l’inizio). Giunti sul pianeta, capiranno presto di non essere del tutto soli…
Kolossal?
Su internet si possono leggere ovunque forum di discussioni attorno al nuovo film di Ridley Scott che torna proprio con questa pellicola, dopo anni, alla fantascienza. Prometheus può definirsi un kolossal? È un degno prequel del primo Alien?
Oltre alle tante domande attorno alla pellicola, le discussioni negli ultimi mesi si sono riversate anche contro le case di distribuzione italiane che, piuttosto di far uscire la pellicola in contemporanea mondiale lo scorso Giugno, hanno deciso per motivi più o meno ovvi di spostarla allo scorso 14 Settembre.
Ciò, inevitabilmente, comporterà entrate minori al botteghino italiano per via di spettatori che hanno deciso di andare a vedere la pellicola all’estero, di scaricarla illegalmente o acquistarla in dvd o bluray (dal momento che proprio questo mese esce in home video in molti paesi). Al di là di ciò, se si deve anche solo superficialmente analizzare Prometheus è chiaro che ci troviamo davanti ad una pellicola spaccata a metà.
Immagine e contenuto
Perché? Semplice. La regia, il montaggio, gli effetti sonori e soprattutto quelli visivi sono potenziati al massimo e la pellicola ha davvero raggiunto le aspettative che già nei vari virali, immagini e trailer si notava. Ma (purtroppo c’è un bel “Ma”) il problema risiede nella sceneggiatura, scritta da Damon “Lost” Lindelof.
La trama del film non poteva essere più semplice di come si mostra. Non solo. Oltre ad essere lineare e portare sino all’inevitabile e prevedibile fine, segue scrupolosamente e fastidiosamente tutte le svolte, i misteri, le vicissitudini che la saga di Alien (nel bene e nel male) ci ha regalato in passato.
La protagonista Elizabeth, interpretata da una brava e sempre più americanizzata Noomi Rapace, somiglia molto caratterialmente e fisicamente alla Ellen Ripley ormai fissa nell’immaginario della fantascienza cinematografica grazie all’interpretazione di Sigourney Weaver e il personaggio di David non dona nulla di nuovo alla storia se non ripetere ciò che già è stato detto nei precedenti film.
E vogliamo parlare del ruolo del capitano Janek? Il classico uomo di colore che segue la sua inevitabile sorte che abbiamo visto in fin troppe pellicole per poterlo accettare ancora qui, in questo genere di storia, nel 2012.
Insomma, Prometheus era necessario ai fini della saga di Alien? No. Ci ha spiegato l’origine degli Alien? Non più di tanto. Ci sarà un sequel? Pare di si. Lo dovremo temere? Credo proprio di si. Qui non si discute di certo la regia di Ridley Scott, né l’impianto tecnico e visivo del film.
Non si discute la scelta del cast o il tasso di spettacolarità della pellicola. Ma forse, in futuro, almeno per amore dei fan della saga, il signor Scott o chi per lui potrebbe leggere la sceneggiatura con più attenzione e provare a regalare un’emozione e uno stupore maggiore che qui poteva riuscire davvero bene, se realizzato in altro modo.