Dream House: quando la casa dei sogni è un incubo cinematografico

Se nella tua estate al cinema non cerchi il solito kolossal, la divertente commedia animata o il film romantico e mieloso, di certo ti sarà capitato di adocchiare il thriller/horror con protagonista Daniel “007” Craig: Dream House per la regia di Jim Sheridan, dallo scorso 3 Agosto al cinema.

Trama

Will Attenton (Daniel Craig; 007 – Quantum of Solace, Millennium: uomini che odiano le donne) insieme a sua moglie Libby (Rachel Weisz; Agora, The bourne Legacy) e alle due figlie si trasferiscono in quella che appare come la casa dei loro sogni.

Il sogno però iniziare a svanire sempre più quando la coppia scoprirà un orrendo omicidio avvenuto lì anni prima e dei vicini misteriosi, tra cui Ann Patterson (Naomi Watts; J. Edgar, Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni) che sembra sapere più di quanto non dia a vedere.

Controversie produttive

Ancor prima di parlare delle qualità, dei pro e dei contro che si possono trovare all’interno del film è giusto sottolineare che, a seguito di un final cut della produzione il regista e l’intero cast si è rifiutato di riconoscere il film che sembra essere risultato totalmente diverso all’idea originaria del regista.

Jim Sheridan, conosciuto per film drammatici e biografici come The Boxer e In America – il sogno che non c’era, approda qui al thriller/horror che, purtroppo, non riesce a convincere per nulla.

Mix & prevedibilità

Cosa non funziona nel film? Non funziona la sceneggiatura, principalmente, come il soggetto. Entrambi sono prevedibili, sciatti e assolutamente non approfonditi. Per chi conosce un po’ il genere, se ha visto il trittico di film Shutter Island, Number 23 e The Others è come se già avesse visto il film.

Dopo un inizio dei più classici con un supporto sonoro che probabilmente è stato importato da una pellicola sentimentale e non aiuta né la storia né la suspance nelle scene più cupe, si giunge nella famosa casa dei sogni del titolo dove, tra battute melense, si riconosce già cosa sta per accadere.

Ma la cosa più assurda, permettimelo, è che giunti alla parte finale della storia, accade finalmente qualcosa che a primo impatto non si prevede e che porta alla scoperta finale, com’è giusto nei più classici thriller. E ci starebbe pure. Se non fosse che quella scoperta, quella “risoluzione” dell’evento è un’accozzaglia improponibile ed ingiustificabile della trama.

I flop di Daniel Craig

Al di là della buona interpretazione che qui Daniel Craig dimostra, come il resto del cast, è ormai risaputo che non è insolito nello scegliere copioni che poi risultino dei veri e propri flop al box office e, soprattutto, di critica: prima ancora di Dream House, pellicole come Invasion di Hirshbiegel e McTeigue, La bussola d’oro di Weitz, Defiance – i giorni del coraggio di Zwick hanno infatti portato costantemente flop al box office o di critica.

Malgrado ciò, per fortuna, riferendoci sempre al periodo successivo alla prima interpretazione di James Bond, la voglia di Craig di mostrarsi in ruoli diversi da quello dello 007 più famoso al mondo hanno portato a frutti più che positivi come Le avventure di TinTin di Spielberg e Millennium – Uomini che odiano le donne di Fincher. Oltre, inevitabilmente, a un ritorno nell’agente 007 il prossimo 31 Ottobre con Skyfall.

Trailer del film:

Dream House resta un film godibile per coloro che non hanno un minimo di conoscenze di film dello stesso genere o a chi piace prevedere (facilmente) cosa accadrà nella scena successiva, senza pensare più di tanto. Per fortuna, malgrado siamo in estate, ci sono film superiori che riescono comunque ad affascinare, spaventare e farsi piacevolmente seguire.

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