Ragazzi Madre – L’Iliade: Dentro la vita di Achille Lauro

Ragazzi Madre – L’Iliade è un docufilm del 2023 sulla vita dell’artista Achille Lauro diretto da egli stesso in uscita esclusivamente su Prime Video il 14 dicembre.

All’interno di quest’opera oltre ovviamente al protagonista figurano tanti nomi di spicco nel panorama musicale italiano che hanno accompagnato Lauro nel suo percorso da, ovviamente, Boss Doms al duo di producer Frenetik & Orang3 a Gow Tribe e tanti altri.

Ragazzi Madre

Ragazzi Madre – L’Iliade

Questo docufilm racconta tutta la vita dell’artista nato a Verona ma cresciuto a Roma, Achille Lauro. Dagli inizi nel quartiere popolare Montesacro quando per magiare era costretto a rubare nei supermercati e in pochi credevano in lui e alla sua musica, all’apice del successo, il palco di Sanremo.

La genesi dell’artista più poliedrico della scena italiana

Lauro De Marinis, in arte Achille Lauro, torna a raccontarsi dopo il documentario del 2019 prodotto da Sky “No Face 1”, torna ad aprirsi e a mostrare quella che è stata la sua vita dagli inizi fino all’ultimo periodo, parte che mancava nell’opera fatta quattro anni fa.

Questa volta Lauro ci regala un progetto molto intimo, tant’è che ne firma anche la regia, che facesse arrivare al pubblico la sua essenza sul palco e non. In Ragazzi Madre-L’Iliade possiamo ammirare la personalità dell’artista Achille Lauro e l’intimità dell’uomo Lauro De Marinis.

Il trailer del docufilm

Il docufilm si apre citando un passaggio dell’Iliade di Omero che canta di come Teti nascose il proprio figlio Achille travestendolo da donna per farlo sfuggire agli orrori della guerra. Mai passo di un’opera fu più azzeccato per definire l’artista Lauro, un cantante che attraverso le sue innumerevoli trasformazioni è riuscito a sfuggire dal fallimento che più volte ha sfiorato, consacrandosi poi all’artista straordinario che è adesso.

Per tornare ad Omero in quest’opera possiamo ammirare l’Odissea di Achille Lauro, il viaggio con tutte le sue tappe e i suoi protagonisti che lo ha portato da Montesacro a Sanremo, dall’esibirsi al Piper Club di Roma al palco più prestigioso che abbiamo in Italia, L’Ariston.

Firmandone anche la regia Lauro non ha limiti, ed inizia raccontando la genesi del suo grande progetto avvenuta in un garage adibito a studio in un quartiere popolare di Roma grazie all’aiuto dei produttori e amici con cui tutt’oggi collabora, Matteo Gow Tribe e il duo Frenetik & Orang3 che lo introdussero nella sua prima realtà musicale, il gruppo Quarto Blocco.

Ma sia Lauro che gli altri da subito capirono che il suo non era puro rap come andava al tempo, ma un qualcosa di più avveniristico che non si era mai sentito in Italia, un rap fuso all’elettro urban, sonorità interessanti ma ancora molto grezze.

Perché vedere Ragazzi Madre

Il punto di forza di questo docufilm è mostrare il legame che c’è tra la musica e la vita privata di Lauro, c’è un perfetto equilibrio tra le sequenze in studio e quelle della quotidianità del tempo. Ed è così che capiamo quanto il contesto in cui viveva ha influenzato la sua musica, le prime canzoni erano un vero e proprio grido d’aiuto cantato per evadere dalla terribile realtà in cui era costretto a vivere.

Ed è attraverso un’ottimo utilizzo degli spezzoni in cui parla lui e chi gli sta attorno che riusciamo a comprendere l’idea di musica e arte di Lauro e il suo conseguente cambiamento. Con l’uscita di “Thoiry RMX” si ha il primo vero cambio nella vita di Achille, un pezzo con sonorità mai sentite che tutt’ora viene suonato ovunque, che rivoluzionò oltre che la sua vita l’industria musicale italiana.

Successivamente ci viene raccontato il matrimonio artistico che dura ancora oggi con Edoardo Manozzi, in arte Boss Doms, e la genesi in quella villa a San Felice Circeo dei progetti che avrebbero portato alla consacrazione a livello nazionale dell’icona Achille Lauro. Tra cui la creazione di Rolls Royce, pezzo straordinario, nato nel 2017 e poi portato a Sanremo.

Per sue stesse parole, in Italia purtroppo non sei un’artista finché non vai a Sanremo, ed è esattamente così, ma il genio Achille Lauro decise di andarci a suo modo compiendo una rivoluzione ad un sistema vecchio che ne aveva bisogno. E insieme al direttore creativo di Gucci Alessandro Michele e lo stylist Nick Cerioni su quel palco tramite esibizioni ,musicalmente, e sopra tutto visivamente incredibili diventa uno dei perfomer migliori che l’Italia abbia mai visto.

Nel mentre sviluppa uno dei progetti più interessanti della storia della musica italiana, un viaggio attraverso i generi musicali che hanno contraddistinto il 1900, dal jazz anni 20′ alla dance degli anni 90′ passando dal pop del 60’\70′ con il capolavoro “1969”.

Oltre a questo ci viene mostrato anche il lato umano di Lauro che si è dedicato a fare giri in ospedali e scuole fino ad arrivare a parlare al Palazzo di vetro delle Nazioni Uniti a New York per un progetto riguardante i giovani studenti.

Questo docufilm risponde a tutti coloro che si lamentano di ciò che è diventato Achille Lauro, mostrando come la sua musica sia cambiata di pari passo con la sua vita poiché egli attraverso i suoi testi racconta e racconterà sempre la vita dell’artista e la persona incredibile qual’è.

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