Nelle sale italiane dal 21 Dicembre, distribuito da 01 con Leone Group, arriva il nuovo film dello scrittore e regista Stephen Chbosky che, dopo Noi siamo infinito (2012), torna dietro la macchina da presa per adattare un romanzo, edito nel 2012, scritto da R.J. Palacio: Wonder.
WONDER
Auggie Pullman (Jacob Tremblay; Room, Il libro di Henry) è un ragazzino nato con un’anomalia facciale che non gli ha permesso di condurre una vita ‘normale’. Presa la decisione con i genitori Isabel (Julia Roberts; Mother’s day, Money Monsters) e Nate (Owen Wilson; Zoolander 2, Masterminds – I geni della truffa), affronterà l’entrata a scuola con tutte le problematiche del caso, dal bullismo alle nuove amicizie e fino ai nuovi equilibri che tutto ciò porterà all’interno del nucleo familiare.
TRAILER DEL FILM “WONDER”:
CUORE E INTELLETTO
Stephen Chbosky torna dietro la macchina da presa a cinque anni di distanza da Noi siamo Infinito, opera che riscosse un buon successo di critica e pubblico, adattamento dall’omonimo romanzo che lo stesso Chbosky scrisse. Quello che è tangibile è che questa volta il regista non convince, per più motivi, in un’operazione che risulta riuscita a metà.
Se, da una parte, Chbosky scrive (insieme a Steven Conrad e Jack Thorne) un adattamento col cuore, dove la dramedy scinde bene i momenti comici per prepararci a quelli drammatici, forti della lezione di un certo cinema alla Cameron Crowe, dall’altra siamo davanti ad un copione confuso, in un’esplicita confezione indirizzata a colpire melensamente il cuore, dove la confusione la ritroviamo tanto in questo racconto multi-prospettico (seguiamo la storia dal punto di vista del protagonista Auggie quanto da quello della sorella, dell’amica di lei e di lui) quanto in un sapore drammaturgico tipicamente anni ’90 dove ogni mossa è prevedibile nel suo pedissequo inseguire le regole del genere.
Nel cast spicca il piccolo Auggie di Jacob Trambley, sempre più bravo e profondo nella sua ricerca di leggerezza, la bravissima Julia Roberts che regala alcuni momenti di silenzi dove ci ricorda quanto è maturata da Pretty Woman e un Owen Wilson ‘usato’ solo per facili momenti comici che potrebbero altrettanto facilmente stancare durante la visione.
Wonder risulta dunque un’operazione riuscita solo in parte, che farà di certo facilmente ridere e commuovere ma che sembra limitata dal suo stesso copione e dalla messa in scena a non poter spiccare il volo e a convincere quasi unicamente un pubblico giovane.