The Holdovers, lezioni di vita _ lente e costanti

The Holdovers, lezioni di vita, diretto da Alexander Payne, con Paul Giamatti, Dominic Sessa, Da’Vine Joy Randolph. Sarà al cinema dal 18 gennaio 2024. Il film dura due ore e tredici minuti.

the holdovers

The Holdovers, lezioni di vita che si apprendono solo sul campo

Anni ’70, scuola privata. Anzi, liceo maschile privato americano, uno di quei college in cui le famiglie facoltose mandano i loro rampolli, affinchè abbiano un’educazione privilegiate che li prepari alle università della Major League Americana. Figli di politici, figli di ricchi che condividono lezioni, dormitori, pranzi e cene. Fino alle vacanze di Natale, dove tutti tornano a casa. Tutti o quasi, perchè alcuni di loro, i meno “fortunati” non hanno la possibilità di tornare a casa per Natale, e quindi passano le vacanze nel collegio, dove uno dei professori dovrà far loro da Baby-sitter. E questo ingrato compito, quest’anno spetta al professore Paul Hunham, che sarà costretto a vegliare sui pochi rampolli costretti a rimanere a scuola. Ma da pochi, i rampolli passano ad essere uno solo, Angus, che si troverà completamente solo con il professore e la cuoca della scuola. Ma quello che per tutti sembra essere un castigo e una punizione, si trasformerà in qualcosa che si potrà chiamare forse famiglia…

Il trailer del film

Un film molto bello, ma troppo lento e troppo lungo

E’ inutile, ormai la moda dei film lunghi più di due ore divaga in largo e in lungo. Anche in questo, troviamo 133 minuti, per un film facilmente e felicemente risolvibile in molto meno, senza assolutamente intaccare il film o sminuire la sua storia. Un film bello, ma che alla lunga, alla troppa lunga stanca, trasformandosi in alcuni punti (inizio soprattutto) in un film lento, che dilata i tempi.
Dilata anche le battute, che si fanno sporadiche, divertenti, ma troppo sporadiche. Ed è un peccato che alla fine la lentezza di alcune parti rovinino l’insieme del film.
Una storia intensa, che un pò si perde e soprattutto all’inizio fa molta fatica a ingranare. Un professore serio, un Sheldon Cooper che insegna, con un’empatia quasi rasente allo zero che poco alla volta si apre e che noi impariamo a conoscere. Una storia di cordiale odio, che si trasforma in odio aperto, per poi diventare rispetto reciproco e finire in un modo che all’inizio del film pareva impossibile.

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Attori molto bravi, storie molto intenso, peccato solo per la lunghezza. Per una volta abbiamo un film con una trama vera, con attori che sanno recitare e lo fanno nei migliori dei modi. Mondi diversi che si connettono, si scontrano e trovano un loro equilibrio diventando legami indissolubili.
La storia è molto intensa e ben recitata, ma in tutta onestà, non so se consigliarvi questo film, ed è davvero un peccato, perchè certe scene meritano di essere viste e le risate non mancano. Ma è quella maledetta lentezza, che si poteva benissimo evitare che mi frena nel consigliarvi il film.
Quel dommage.

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