“Ma Loute” di Bruno Dumont. Quando la poesia si incontra con il grottesco.

Ma Loute di Bruno Dumont ha partecipato in concorso al Festival di Cannes 2016. E’ un film in costume molto bizzarro, che fa un po’ il verso a quel cinema francese di Eric Rohmer, sul genere di La Marchesa Von O (1976) o L’Amore il Pomeriggio (1972), dove in realtà non succede molto, se non a livello di dialogo. Ma Dumont riesce a dissacrarlo con la sua pungente ironia, inserendo elementi di black comedy, trasformando un film classico del cinema francese, in una rocambolesca indagine su sparizioni improvvise, di alcune persone che sono in visita in questa località situata nella Baia di Slaka, a nord della Francia.

Ma Loute

Ma Loute

Ma loute

Ma Loute è un film totalmente diverso per il regista Bruno Dumont, che sostiene che “in fondo la dimensione comica è un grado diverso dal dramma“. Il regista ha voluto affrontare un genere a lui poco consono, per poter sentirsi libero di sperimentare.

Ma Loute Bruno Dumont

Bruno Dumont il regista di Ma Loute

Ma Loute (Brandon Lavieville) è il nome del figlio di un pescatore (Thierry Lavieville), che vive in questa landa desolata insieme al resto della famiglia, dove non c’è molto da mangiare, oltre cozze e altri mitili. Ma Loute è molto arrabbiato per le condizioni di vita in cui è costretto a vivere, ma non riesce a vedere una via d’uscita.

Nella parte alte, vive la famiglia Van Peteghem, composta da Isabelle (Valeria Bruni Tedeschi), il marito Andrè (Fabrice Luchini), il fratello Christian ( Jean Luc Vincent) e la sorella Aude (Juliette Binoche). A completare la famiglia ci sono le tre nipoti, di cui la più grande si innamora di Ma Loute.

Ma Loute Juliette Binoche

Juliette Binoche in una scena del film Ma Loute

Ma Loute è un opera molto vicina a quella teatrale, in cui gli attori hanno lavorato molto sulla caratterizzazione dei personaggi a livello fisico e sugli sguardi, attraverso i quali fanno emergere tutto il ridicolo di una classe sociale che, vista con gli occhi di oggi, rasenta il ridicolo, con tutte le formalità e piccolezze di una vita chiusa dentro il loro castello stantio e pieno di polvere.

A questo si aggiungono le sparizioni, le cui indagini vengono condotte da due poliziotti che ricordano molto i comici Stan Laurel e Oliver Hardy, che creano delle piccole gag comiche ma che diventano un po’ ripetitive nell’arco della storia.

Ma Loute

Brandon Lavieville, Raph, Didier Depres e Ciryl Rigaux in una scena del film Ma Loute

Anche se nei primi minuti si verrà a scoprire il motivo delle scomparse, non voglio svelare l’effetto sorpresa con cui il regista è riuscito a stupirci. La comicità dirompente delle prime scene, va mano a mano a perdersi, lasciando spazio allo stupore, che coinvolge anche i personaggi della storia.

Il film uscirà nelle sale giovedì 25 agosto distribuito da Movie Enspired.

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