Lontano lontano: la svolta di tre anziani

Procede su Rai play il ciclo #ILCINEMANONSIFERMA, rassegna di otto pellicole italiane di cui quattro inedite. La pellicola in programma dal prossimo giovedì 18 giugno è Lontano Lontano di Gianni Di Gregorio uscito a febbraio 2020 immediatamente prima della pausa dovuta al Covid 19.

Lontano lontano
Lontano lontano

Lontano lontano

Giorgetto (Giorgio Colangeli) e il Professore (Gianni Di Gregorio) sono da sempre amici per la pelle anche se apparentemente sono piuttosto diversi. Il primo vive stentatamente con una piccola pensione in una casa molto poco accogliente, l’altro, ex docente di latino al liceo vive anche lui da solo prigioniero e vittima dei ricordi e delle abitudini.

Resisi conto della difficile vita per i pensionati in Italia, i due decidono di dare una svolta trasferendosi all’estero e per questa impresa si aggregano a un altro coetaneo (Ennio Fantastichini nella sua ultima interpretazione prima della scomparsa) apparentemente più gagliardo dei due ma ancor più disperato, vivendo come robivecchi e senza un sussidio fisso.

Abituati a un tran tran preciso e ai netti confini della vita di quartiere, i tre, pur entusiasti dall’idea di andare alle Azzorre, come suggerito da un esperto in materia di trasferimento di pensioni all’estero (Roberto Herlitzka) non riescono a compenetrarsi del tutto nell’idea di svoltare tanto da non riuscire ad imparare una sola parola di portoghese nonostante l’impegno profuso dalla bella docente madrelingua Marisa (Iris Peynado). Così, forse, la svolta vera sembrerebbe più che un viaggio verso l’ignoto una maggiore consapevolezza del presente.

Il trailer del film

il trailer del film

Storia di tre giovani anziani

Gianni Di Gregorio non è nuovo alla tematica legata alla terza età , infatti non a caso il film che segnò il suo debutto e un inaspettato successo critico e di pubblico fu Pranzo di Ferragosto, dove interpretava un figlio decisamente in avanti con gli anni costretto ad occuparsi per il Ferragosto della anziana madre e di altre signore in età che però, malgrado gli acciacchi si mostrano più vitali e più aperte verso il bello e il futuro rispetto a lui.

In questa nuova pellicola, girata nell’estate del 2018, Di Gregorio è a sua volta un anziano, un settantenne appartenente a quella categoria di vecchi moderni che sono in bilico tra l’ammissione dei loro fallimenti e il desiderio di modificare in positivo la loro esistenza.

I tre protagonisti, pur avendo dei background totalmente diversi, hanno in comune la solitudine e la sensazione di non aver costruito nulla.

Giorgetto, pur pensionato, si arrangia e divide la casa con un giovane extracomunitario che vende merce nei pressi di Castel sant’Angelo, il professore, vivacchia con la sua pensione statale e non riesce a comunicare con gli altri perché troppo ancorato ai suoi studi che nemmeno nei suoi alunni , come testimonia un ex studente incontrato casualmente, hanno lasciato traccia, Attilio, ( Fantastichini) ex giovane ribelle e fricchettone, è più immaturo di sua figlia, una coatta ma saggia parrucchiera.

Eppure pur con la patina malinconica che contraddistingue tutte le opere di Di Gregorio, il film, snodato nell’arco di una settimana cruciale per i tre uomini, fa sorridere e invita a un tranquillo ottimismo, perché parla di amicizia e di voglia di cambiamento oltre a regalare ancora una volta immagini e scene di vita quotidiana di una delle città più belle del mondo, Roma, che nel film recita al pari degli altri protagonisti dando il meglio di sé.

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