La mia ombra è tua, nuovo film di Eugenio Cappuccio con Marco Giallini, Giuseppe Maggio e Isabella Ferrari. Dal 29 giugno 2022 al cinema.
La mia ombra è tua, una frase poetica per un poeta moderno
I lupi dentro.
Il titolo di un romanzo, anzi dell’unico romanzo scritto da Vittorio Vezzosi. Il Vezzosi, come viene chiamato.
Un solo libro, un successo assoluto e poi è sparito nel nulla per decenni. Fino a quando… Un’influencer colei che, sola, poteva cambiare il mondo, legge per caso questo libro e decide che avere il sequel è questione di vita o di morte.
Quindi, la casa editrice, decide che deve ad ogni costo avere il nuovo libro del Vezzosi, e decide di mandare Emiliano, un ragazzo di belle speranze, ma nessun senso pratico, a spiarlo.
E nulla importa se il sequel forse nemmeno esiste.
Compito di Emiliano sarà quello di carpire più informazioni possibili sul nuovo romanzo, per fomentare i fan.
Ma ecco che, d’improvviso, il Vezzosi che da sempre vive da eremita, decide di andare a Milano per partecipare ad una fiera complice il suo vecchissimo amore Milena, rispuntato dal nulla.
Inizia così un viaggio che porterà Emiliano e il Vezzosi a conoscersi e capirsi sempre di più.
Il trailer del film
Se c’era una cosa che poteva andare dritta, l’hanno fatta andare storta
Un film che per me non funziona, non coinvolge, non prende.
Ed è molto strano, perché ci sono alcuni picchi, alcuni discorsi che lasciano il segno (il discorso finale su Fellini, da solo vale il film), per poi cadere in battutine che fanno alzare gli occhi al cielo. Innovative, come i fiori a primavera.
Cliché in tutto il film, cose scontate, cose prevedibili, assenza di phatos, il tutto fatto su una trama che in se non ha niente che non va, anzi.
Diciamo che se c’era una cosa che poteva andare dritta, l’hanno fatta andare storta.
Nel senso, se c’era un accenno di trama interessante, o una svolta che poteva funzionare, hanno giustamente deciso di non prenderla. Personaggi che appaiono e scompaiono, totalmente privi di spessore, con ruoli assolutamente scontati.
L’influencer che decide cosa è bene e cosa no, il bravo ragazzo perso nel suo bozzolo, lo scrittore geniale ma problematico, l’editore pronto a tutto per ottenere il nuovo libro, la ragazza che sfrutta il bravo ragazzo…
In più, in La mia ombra è tua, c’è una scena di un imbarazzo totale. Una di quelle che mentre vedi pensi “cosa sto vedendo”, perché in nome del cielo hanno consciamente scelto di mettere questa scena, di far scadere il tutto nell’imbarazzo più totale?
Slegato, senza senso. Succedono cose a caso con gente a caso. Non v’è una vera trama, o meglio, la trama c’è, ma…
Personaggi a caso che fanno cose a caso, con la ciliegina sulla torta dell’influencer. Che non è tanto l’attrice il se, è proprio il clichè più assoluto.
Però il film ha il suo lato positivo: Marco Giallini è semplicemente perfetto per questo ruolo. Non esagero nel dire che da solo fa il film. Ma anche i più bravi, senza una base da cui partire non possono fare i miracoli. Ci sono degli accenni che potevano essere vagamente interessanti, ma raccontati così appaiono quasi banali. Il finale più prevedibile della storia poi (non) vi sconvolgerà la giornata.
C’è un mio amico che dice sempre, un film visto e digerito. Ecco, qui il film l’ho visto, ma è rimasto sullo stomaco.
Mi è piaciuto? No
Lo consiglierei? No
Per me non è un film da vedere al cinema. Alla tv in prima serata, forse. Proprio quando sei già sul canale e non trovi il telecomando per girare.