Presentato a Cannes nel 2023 durante la Quinzaine des réalisateurs, arriva in Italia Il caso Goldman, una storia vera destinata a far discutere.
Il caso Goldman, una storia vera di un processo da manuale
Tra il 1969 e il 1970, un periodo caldo per gran parte dell’Europa, una serie di violente rapine insanguinano la Francia e accendono l’opinione pubblica. In particolare scuote l’efferato assassinio di due farmaciste. Del delitto è accusato Pierre Goldman (Arieh Worthalter) un intellettuale di raro spessore, militante di estrema sinistra e già colpevole di altre sottrazioni violente insieme ad altri complici. L’uomo, di origine ebraica e polacca e figlio di un partigiano eroe della Resistenza si professa innocente. Il film di Cédric Kahn è la cronaca puntuale e precisa del secondo processo (non a caso il titolo originale è Le procés Goldman) occorso nel 1976.
Malgrado la vicenda si sviluppi quasi completamente all’interno dell’aula di giustizia fatto salvo per alcune scene antecedenti, il film è appassionante e intrigante come un classico thriller. Molti sono stati in passato i film che ruotavano intorno a un processo e tutti hanno brillato per la precisa e puntuale caratterizzazione dei vari personaggi: dall’accusato ai testimoni ai ruoli del pubblico ministero e della difesa, Kahn costruisce un film di stampo teatrale tutto incentrato sugli interventi dei vari personaggi chiamati via via a dare la propria versione dei fatti. Nondimeno la padronanza dei vari interpreti e l’accurata ricostruzione storica garantiscono una presa sicura, malgrado la durata della pellicola di quasi due ore.
Presentato a Cannes nella sezione dedicata ai cineasti durante il festival 2023, il film è uscito in Francia a settembre.
Chi è Pierre Goldman
Nato in Francia nel 1944 da genitori di origine polacca e di religione ebraica, Pierre Goldman è stato un intellettuale che successivamente è passato alla lotta armata. Scagionato dell’omicidio di due farmaciste, morì in circostanze non ancora chiarite nel 1979.
La vedova non ha gradito la trasposizione filmica della storia di suo marito ma il regista ha sempre affermato di aver aggiunto anche scene di finzione nella sua pellicola.