Esce nelle sale italiane solo il 13 e 14 marzo 2018 Hitler contro Picasso e gli altri, un documentario Nexo digital, o per meglio dire, un lungo elenco di nomi e opere d’arte.
Hitler contro Picasso e gli altri
Perché questo è, Hitler contro Picasso e gli altri. Immaginate un professore, uno di quelli noiosi, con una voce cantilenante che legge da un libro, ma da un libro di quelli noiosi. Che so, le cronache romane ai tempi di Giulio Cesare. Dura 90 minuti, ma vi assicuro che sembrano almeno 180. Sapete il trucco che hanno escogitato per tenere svegli gli spettatori?
Random, durante il film partono delle note acutissime che ti trapanano il cervello. Toni Servillo che nel film ci fa da Cicerone, che ogni tanto appare sullo schermo e ci racconta delle cose (e chiaramente sta leggenda da un gobbo, si vede proprio come muove gli occhi mentre avanza nelle battute). Diciamo che cerca di offrire degli spunti, per farci capire gli eventi come si sono svolti.
TRAILER DEL FILM Hitler contro Picasso e gli altri
Premetto che Hitler contro Picasso e gli altri ha uno scopo nobilissimo, far conoscere il più possibile una pagina della storia del nazismo. La pagina in questione è lo studio a tavolino sistematico della depredazione di collezioni pubbliche e private di opere d’arte. Molte delle opere razziate arricchivano le collezioni d’arte dei gerarchi nazisti, molte erano destinate al museo che Hitler stava costruendo.
Un museo che avrebbe dovuto far vedere al mondo la potenza (anche culturale) del nazismo. Le opere considerate invece immorali (come appunto i quadri cubisti di Picasso) venivano venduti alle aste, e il ricavato arricchiva e finanziava le casse del partito. Potevano affrontare l’argomento in mille modi diversi. Hanno scelto questo, il documentario a cui hanno voluto aggiungere storie varie.
Storie che vengono iniziate, abbandonate, sostituite da altre, e poi riprese. Forse stando concentratissimi tutti e 90 i minuti, e prendendo appunti si riesce a capire come va ogni storia… Hitler contro Picasso e gli altri è arricchito da documenti e filmati d’epoca (documentari Luce su tutti). Questi filmati e i documenti sono la parte “umana” del documentario, che fanno capire la portata del piano di Hitler. Casse piene di denti d’oro che aspettavano di venir fusi e riciclati, ma che per questioni tempistiche non è stato possibile portare a termine.
Hanno cercato di mettere troppo, hanno cercato di usare questo documentario per dire il più possibile, ma dicono troppo. Troppe informazioni, troppi nomi, troppe opere, troppo di tutto. Con il risultato che abbiamo una carrellata di immagini di opere d’arte, nomi uno dopo l’altro; una pioggia no stop di informazioni che confonde. Troppe cose, troppe immagini, troppe musiche. La musica poi.
Remo Anzovino ha composto una colonna sonora da brivido, vi invito ad ascoltarla. La sua musica mette letteralmente i brividi dal tanto è bella e struggente. E nel film, la usano spezzettandone qua e là dei momenti, mai una volta il brano completo in tutto il suo splendore. È una musica che emoziona ed è completamente sprecata.
Ci sono anche dei momenti toccanti ed emozionanti. Non si può rimanere indifferenti di fronte ad un nipote che ci racconta di come sono morti i suoi nonni. A cosa i suoi nonni hanno dovuto rinunciare per salvarsi la vita. Ma a parte questo, è un mero elenco di opere d’arte trafugate.
Molto interessante sono gli interventi dei vari esperti (tra cui Christopher A. Marinello, mediatore nel recupero di opere d’arte, avvocato) che ci spiegano cosa, e perché, proprio quelle opere. Della politica di fondo del pensiero nazista, che voleva si accrescere il patrimonio artistico germanico, ma ha utilizzato l’arte anche per finanziarsi e fare entrare soldi nelle casse.
Ci sono un paio di film che mi sento di consigliare se volete approfondire il tema (magari in maniera anche meno noiosa). Uno su tutti è the Woman in gold, che spiega la storia di come e cosa hanno dovuto subire gli ebrei e degli iter a cui devono sottostare gli eredi per cercare di riavere quel che è o era loro. Il secondo film è Monuments man (la squadra storicamente esisteva davvero) in cui una squadra di professori ed esperti di storia dell’arte, mandati in Germania per cercare di mettere in salvo e recuperare più capolavori possibili.
In conclusione: Hitler contro Picasso e gli altri un film con un argomento davvero forte, ma, per vederlo, dovete essere armati di tanta ma tanta pazienza e concentrazione. Non è un documentario per tutti.