Addio al nubilato: una storia di amicizia al femminile

Esce il 24 febbraio Addio al nubilato di Francesco Apolloni già regista di La verità, vi prego, sull’amore, una storia di amicizia al femminile.

Addio al nubilato

Addio al nubilato – Amiche per sempre

Tratto da una commedia dello stesso Francesco Apolloni gioiosamente portata in scena prima che il Covid sconvolgesse il mondo, il film rappresenta quasi un unicum nella cinematografia nostrana.

Unicum perché è una storia al femminile che verte, considerato il titolo, sull’addio al nubilato, tematica più presente nel cinema anglosassone. La pellicola di Apolloni è al contrario, prevalentemente una storia di amicizia, a prescindere dal sesso.

Nel 1998 cinque ragazze, ormai alla fine degli studi liceali, si fanno un giuramento: restare amiche per sempre.

Addio al nubilato
Una scena del film

Dopo oltre venti anni, in un 2020 immaginario senza Covid né limitazioni o msscherine, quattro amiche del gruppo ricevono un invito per una festa di addio al nubilato da parte di Chiara, la leader morale.

Le quattro sono cambiate rispetto alle diciottenni di ventidue anni prima. Sono ormai quarantenni ma hanno una certa fragilità caratteristica dei tempi contemporanei: ecco la presunta esperta sessuologa Antonia Liskova, Chiara Francini, madre irrisolta, l’enigmatica Laura Chiatti e la problematica Jun Ichikawa.

Tra litigi, follie, reciproche ripicche le quattro donne seguono le misteriose indicazioni di Chiara che pilota da convitato di pietra la reunion delle amiche senza mai mostrarsi fino all’inaspettato colpo di scena finale.

Ritratto di una generazione

Le quattro protagoniste della storia ( da sinistra Jun Ichikawa, Chiara Francini, Laura Chiatti e Antonia Liskova)

I film su addio al celibato e al nubilato sono frequenti nel cinema di lingua inglese e nascono come pretesto per fare piuttosto il ritratto di una generazione.

Il regista Apolloni ha il medesimo scopo nella sua pellicola. L’addio al nubilato dell’amica è un impietoso ritratto generazionale che analizza le fragilità e le nevrosi di quattro quarantenni ancora irrisolte. Ognuna delle quattro protagoniste svela il suo lato oscuro, le sue paure, la difficoltà a comprendersi e comprendere partendo da chi, pur essendo madre non riesce a gestire a pieno questo ruolo di fatto non accettandolo per perseguire sogni vani.

Malinconico e a tratti paradossale, fortemente influenzato dall’impianto teatrale di base, Addio al nubilato è una bella prova attoriale delle quattro protagoniste che riescono a fare un lavoro di squadra senza rubarsi la scena. Un positivo esempio di storia al femminile.

Addio al nubilato – il trailer