Questo film colmerà i vostri vuoti…vederlo è obbligatorio per tutti

Ferro 3 è un film per gli occhi a servizio dell’anima.  Tae-Suk è un ragazzo solo che trascorre il suo tempo libero curiosando nelle case lasciate vuote temporaneamente dai proprietari. Vive all’interno di queste case come se fossero le sue quindi si lava, stira, si scatta fotografie e la quotidianità prosegue a braccetto con la solitudine che lo divora.

Incontra Sun-hwa in un appartamento evidentemente non vuoto e nota segni di maltrattamenti sul viso. Il marito è un despota, la malmena, è violento e terribilmente crudele con lei.

I due giovani colmano i vuoti dell’anima abbracciando la passione di lui e iniziano insieme a curiosare e percorrere corridoi, camere e soggiorni altrui. Inevitabile il sentimento che trascina i due protagonisti in un volteggio  di note e odori. La comunicazione si limita a gesti, la volontà in sospiri, e ci lasceremo sospendere in aria come i due amanti.

Questo film è davvero un’esperienza magica. Un’esperienza da fare, un viaggio da intraprendere. Suspance articolato tra sguardi e movimenti silenziosi che si intrufola nelle nostre case vuote, nelle nostre anime vuote. Il potere silenzioso delle emozioni renderà vivibile un sentimento reale senza la minima possibilità che il marito si accorga della presenza invisibile di un fantasma.

Critica

Il regista Kim Ki-Duk ci colpisce dritti al cuore. I dialoghi del film sono ridotti alle grida dei protagonisti, alienati dal mondo e assetati di un sentimento da assaporare e gustare. Tenerezza spiazzante, silenzio farcito di così tante parole da rendere gli spazi apparentemente vuoti, elementi armonici e indefiniti. L’amore interviene incessante nell’atmosfera drammatica della pellicola, rigenerando i protagonisti e trascinandoli in uno spazio vuoto fabbricato appositamente per loro. La casa è vuota. Vi abitano in tre ma è come se ci abitassero in due o in uno.

L’unico ad essere solo è il despota accecato dall’amore per la compagna e incapace di renderla felice. I due amanti sono letteralmente sulle nuvole, fluttuanti nell’aria con una leggerezza da far venire la pelle d’oca. Tutti i gesti quotidiani diventano accesi e dotati di anima se l’amore è capace di far sopportare anche le persone che odi. E tutto si consuma all’oscuro di un uomo che non sa vedere nemmeno con gli occhi.

La leggerezza ci addormenterà i sensi. Leone d’argento per un capolavoro che ci coccola soltanto con le immagini, rendendoci consapevoli del famoso detto: “il silenzio vale più di mille parole”. E’ lei la casa vuota, è lui la casa vuota, fino al momento dell’incontro.

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