Beautiful creatures: una love story “magica”

Dopo Warm Bodies e il ciclo di Twilight il cinema propone un’altra storia d’amore ai confini della normalità.Leggete qui la recensione !

Due ragazzi quasi normali

 

 

 

 

 

 

 

 

Carolina del Sud: in un paesino dove non accade mai nulla e dove pregiudizio e bigottismo vanno a braccetto tanto da mettere all’indice dei capolavori letterari solo perché non conformi alla mentalità del posto, un ragazzo e una ragazza si incontrano e si innamorano.Ma la ragazza è in realtà una giovane maga in attesa di scoprire se il mondo del  Bene o il mondo delle Tenebre la reclameranno…

Ancora una volta il cinema propone una storia d’amore fantastica per catturare le fantasie dei teen agers aggiungendo un pizzico di denuncia per gli ambienti beghini del sud degli Stati Uniti e uno sguardo alla guerra civile americana che a distanza di centocinquanta anni fa ancora palpitare i cuori degli americani.

Due grandi star un po’ appannate

Anche se la pellicola  è imperniata sulla travagliata love story adolescenziale tra Ethan ( Alden Ehrenreich)  e Lena( Alice Englert) nel cast spiccano due grandi star che però non brillano molto nella loro interpretazione: Jeremy Irons e Emma Thompson, rispettivamente nel ruolo dello zio mago buono e della mamma strega malvagia della giovane protagonista. I due attori appaiono quasi a disagio nei loro ruoli e non contribuiscono di certo a migliorare il film che è spento e scontato.

Una storia sbiadita e incolore

 

 

 

Tratto da un romanzo di Kami Garcia e Margaret Stohl “La sedicesima luna” ,il film potrebbe avere tutte le carte vincenti per avere successo ai botteghini: protagonisti giovani e carini, un romanzetto d’amore contrastato , le caratteristiche sovrannaturali della protagonista, la voglia di cambiare il mondo di lui e in più due attori di grosso calibro come ciliegina sulla torta.Purtroppo però il film non decolla malgrado tutto: gli effetti speciali ( pochi a dire il vero) non colpiscono più di tanto e dialoghi e situazioni sfociano spesso nel ridicolo ( anche se un po’ di autoironia da parte di Irons si avverte).

E’ un vero peccato che il regista Richard Lagravinese non sia riuscito nel colpaccio perché gli ingredienti della storia sono di buona qualità a cominciare dai due personaggi  chiave della vicenda: Lena è una ragazza problematica, solitaria e non allineata con le sue coetanee interessate solo a trovare un fidanzato e a vestirsi all’ultima moda mentre Ethan ama la letteratura, sente di stare stretto nei confini del suo villaggio fuori dal tempo e sogna un futuro diverso.I due ragazzi sono dei  “diversi” così come gli altri protagonisti di recenti  teen stories di successo.Il difetto sostanziale è che però ogni tratto dei vari personaggi è delineato in maniera sfuggente e superficiale rendendo quindi la pellicola  un sottogenere o una cattiva imitazione dei film che hanno calamitato l’attenzione degli spettatori giovani in questi ultimi tempi.Occasione sprecata quindi, ma se si ha intenzione di proporre un eventuale sequel si potrebbe sempre cercare di imparare dagli errori qui commessi.

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