Inseguire un sogno: ‘Thriller’ di Giuseppe Marco Albano

Possono i sogni di un bambino alleviare i problemi degli adulti? A questa domanda risponde il regista Giuseppe Marco Albano con il suo cortometraggio Thriller di cui parliamo oggi.

Giuseppe Marco Albano, classe 1985, è filmaker, sceneggiatore e regista. Tra i suoi lavori, i cortometraggi Il cappellino, presentato in Festival Italiani ed Internazionali, XIE ZI, finalista al Giffoni Film Festival 2010 e tra i finalisti dei Nastri d’Argento 2011, Stand by me, candidato nella cinquina dei David di Donatello 2011 come Miglior Cortometraggio Italiano e vincitore del Nastro d’Argento 2012. Del 2011 è invece il suo primo lungometraggio dal titolo Una domenica notte. Ha anche vinto il Premio Troisi come regista emergente Italiano.

thriller

Thriller

Michele (Danilo Esposito) è un ragazzino che ha un sogno: andare in televisione a ballare il moonwalk di Michael Jackson. La sua famiglia vive a Taranto ed il suo desiderio si scontra con la realtà ben più seria: il padre ed il fratello lavorano all’ILVA e proprio il giorno in cui Michele ha un provino a Roma c’è un’importante mobilitazione in fabbrica.
Ma il ragazzo non si perde d’animo…

Di Taranto e dei suoi problemi d’inquinamento legati all’ILVA se ne è parlato tanto, sia in TV che al cinema e non è mai abbastanza, vista la gravità della situazione. Il regista Giuseppe Marco Albano lo fa però da un punto di vista diverso: quello di un ragazzino che, nonostante le preoccupazioni familiari, continua a credere al suo sogno. Originale la scelta di mescolare scene di vita quotidiana (dal pescatore che si rammarica, alla fabbrica che così tanti problemi ha causato alla città) ad immagini di ballo del ragazzino davvero molto bravo. Straordinariamente efficace il balletto finale di cui non svelo nulla per non rovinare la sorpresa. Bravi tutti i protagonisti e complimenti al regista che con una sceneggiatura solida ed una storia interessante, accompagnata da un’efficace fotografia, riesce a raccontare un tema importante senza scadere nel moralismo.

Un'immagine del corto

Un’immagine del corto

L’intervista al regista

Ciao Giuseppe, benvenuto su Cinemio. La sceneggiatura di Thriller è scritta a 4 mani con Francesco Niccolai (tra l’altro già ospite in questa rubrica): com’è nata l’idea del corto e come avete collaborato alla stesura della sceneggiatura?

L’idea di Thriller nasce dall’amore unico per uno dei più grandi miti della storia della musica che fin da bambino mi ha appassionato, ovviamente ci sta anche l’amore e il sostegno per la città di Taranto. Essendo pugliese di nascita ho sempre nutrito un forte attaccamento e legame con la città e per questo ho volute legare le due cose raccontando la storia del piccolo Michele. Francesco lo conoscevo già dopo averci lavorato su altri set o preparazioni, si è instaurata anche una bella amicizia e da li ho pensato “chi meglio di lui può aiutarmi a scrivere questo corto?” La collaborazione è andata benissimo, ci siamo scambiati costantemente idee e spunti e alla fine siamo entrambi soddisfatti del risultato ottenuto. Ora speriamo piaccia al pubblico…

Thriller cortometraggio

Un’immagine di Thriller

Come sono andate le riprese del corto, girato interamente a Taranto e nei pressi dell’ILVA? Ci sono aneddoti che ti va di raccontare?

Siamo stati molto bravi a trasferirci per tempo a Taranto così da diventare sufficientemente parte integrante dei cittadini e trattare il tema e il contesto con la necessaria sensibilità e “ironia”. Le riprese di Thriller sono andate abbastanza bene anche se sono state molto faticose, poiché in pochi giorni dovevamo girare tutto il materiale necessario. E’ una costante ma anche un orgoglio dei corti indipendenti privi di budget infiniti; il primo giorno di riprese siamo stati costretti ad iniziare con le scene più difficili, si sono susseguite una serie di difficoltà che ci hanno portato anche a pensare di sospendere le riprese… invece con calma, riflessione e preparazione abbiamo ripreso in mano la situazione e tutto si è concluso per il meglio.

Mi viene da pensare al gruppo di studenti che la scuola ci ha messo a disposizione: erano in troppi rispetto al numero che avevamo richiesto ma ci tenevamo a non far rimanere male nessuno. Allora insieme all’aiuto regia abbiamo inventato all’istante una breve sequenza simpatica per coinvolgere tutti e ancora oggi ricordo gli occhi soddisfatti di ognuno di loro. Per non parlare dei tanti pescatori che con goliardia si prestavano per una comparsata… fantastici.

Thriller cortometraggio

Il protagonista Danilo Esposito

Parliamo del piccolo protagonista Danilo Esposito, ballerino provetto. Come l’hai scelto e come hai lavorato con lui per la costruzione del suo personaggio?

Sono arrivato a Danilo Esposito tramite un altro attore del corto, Gionata Russo. Mi ha consigliato una scuola di ballo Tarantina, che poi ha collaborato con noi per le coreografie di Thriller, dove Danny si allenava e studiava. Lo abbiamo incontrato la prima volta in un bar assieme ai suoi genitori e ci colpì subito la sua personalità e il suo modo di essere. La somiglianza con Michael da ragazzino e il suo talento nel ballo ci ha poi confermato che stavamo facendo la scelta giusta.

Thriller cortometraggio

Una scena di Thriller

Da pugliese, hai voluto raccontare una delle principali piaghe della tua regione. Quanto è importante, secondo te, raccontare questi temi attraverso il cinema ed una storia di finzione?

Il cinema è anche uno strumento che ci è stato donato per mantenere l’attenzione su quelle che sono le tematiche più importanti del nostro Paese. Ecco perché l’importanza di raccontarli in una storia di finzione è moltissima, ci da l’opportunità di goderci un racconto e allo stesso tempo riflettere su dinamiche che coinvolgono tutti, dalla nostra salute al nostro lavoro, dalla vita sociale ai nostri sogni. In Thriller non do un giudizio, ma cerco di porre le basi per una riflessione dello spettatore che non deve rimanere insensibile, proprio come nelle favole di Fedro che tramite semplici versi si impegnava a scatenare un profondo confronto con se stessi.

Una scena del corto

Una scena del corto

Nonostante tu sia giovanissimo, hai già molti premi ed un lungometraggio alle spalle. Cosa ti aspetta ora? Pronto per un’opera seconda?

Sono più che pronto per un’opera seconda e insieme agli altri miei collaboratori stiamo lavorando ad un nuovo progetto. Per il momento ho chiuso con i cortometraggi e mi piacerebbe tanto fare un vero e proprio film, sperando questa volta di girare qualcosa di “non-indipendente”, soprattutto con una distribuzione sia Nazionale che Internazionale e che ci permetta in qualche modo di portare il nostro prodotto in giro per il mondo. Posso dirvi solamente che è una commedia ed è ambientata tra Napoli e la Francia, ma non dico altro per scaramanzia.

Il regista Giuseppe Marco Albano

Il regista Giuseppe Marco Albano

Ringrazio Giuseppe Marco Albano per la disponibilità augurandomi di avere presto notizie di questo nuovo interessante progetto.

David di Donatello 2015

E’ con molto piacere che annunciamo che Thriller ha vinto il David di Donatello 2015.

 

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