The Crow: l’intervista al regista Pietro Cinieri

Per la rubrica dei registi emergenti ospitiamo oggi Pietro Cinieri che ci presenta un suo lavoro molto interessante: The crow, un fan-movie dedicato all’omonimo film.

Pietro Cinieri nasce artisticamente come musicista e poi, un po’ per caso, come spesso accade in questo mondo, attraverso l’amore per la fotografia scopre i misteri e le bellezze del vivere un dietro le quinte di una web series e da lì la passione latente per il cinema nasce e cresce sempre più. Nel 2011 apre la piccola casa di produzione ArtemikaStudio e, dopo anni di lavori su videoclip per vari artisti, decide di fare il salto: nel 2014 entra in produzione l’idea di un fan-movie su un soggetto che da sempre gli sta particolarmente a cuore: The Crow. E la risposta del web è forte.

The crow

The crow, il fan-film

La recensione

Il corvo è uno dei film più noti (e discussi) del regista Alex Proyas. Pietro Cinieri, decidendo dunque di esordire alla regia di un’opera di finzione, non poteva scegliere soggetto più complesso. La brillantezza del copione (seppur spesso prolisso nei dialoghi) di non osare la strada del remake ma di intraprendere una visione propria che lo omaggi, accostandosi maggiormente al fumetto di provenienza, dona alla struttura drammaturgica un sapore inedito e al film, accanto ad uno stile di regia forsennato che non nasconde la provenienza dal mondo dei videoclip, una visione di microcosmo che narra di temi universali, che è Italia ma non lo è, divenendo più facilmente ‘mondo’.

La fotografia, risultando la miglior componente tecnica all’interno del progetto, aggiunge quel richiamo al gotico che dona un sapore nuovo ad una Puglia solitamente da cartolina. L’opera è sincera, gli sforzi per la sua realizzazione sono apprezzabili, e seppur di tanto in tanto il ritmo tende a rallentare, nell’insieme risulta tra i fan films più originali degli ultimi anni proprio per essere riuscito a donare linfa ad un lavoro già divorato da Hollywood eppure qui visto con una consapevolezza diversa.

Trailer del film “The Crow – Shreds of Memories”:

L’intervista al regista Pietro Cinieri

Cosa ti ha spinto nella scelta di realizzare un fan-movie su “Il corvo” di Alex Proyas e, ancor prima, sull’opera di O’Barr?

Ho amato quel film sin dal giorno in cui lo vidi per la prima volta. Mi colpì molto l’interpretazione di Brandon (Lee) e le atmosfere dark. Essendo il mio primo lungometraggio volevo puntare su un fan film e dopo aver visto in rete che non era stato realizzato ancora nessun fan film su The Crow ho iniziato ad approfondire l’idea. Fondamentalmente ho fatto un percorso inverso: prima ho visto il film e poi ho letto il fumetto di James O’Barr, che tra l’altro ho avuto modo di conoscere personalmente.  Devo dire che ho amato il fumetto più del film. Volevo quindi rendere omaggio a entrambi: la grande interpretazione di Brandon e il talento di James.

Com’è avvenuto il processo di riadattamento e la scelta del cast artistico?

Dopo aver letto attentamente il fumetto, Alessia Coppola si è occupata della stesura della sceneggiatura. Abbiamo cercato di riadattare il tutto in base alle nostre possibilità, facendo i conti con budget, location e attrezzature. Per quanto riguarda il cast non è stato semplice, soprattutto per il ruolo principale. Infatti, per trovare il volto di Eric, abbiamo perso circa un anno. In molti si sono candidati da tutta Italia, ma alla fine la scelta è ricaduta su attori della nostra terra. Il progetto nasce anche per valorizzare il nostro territorio e i nostri artisti. Devo dire che i fan hanno apprezzato la scelta del cast, soprattutto il volto del nostro corvo. Nel fan film c’è anche poi la partecipazione straordinaria di Vito Napolitano, attore già noto per diverse fiction per Rai e Mediaset. Chi più e chi meno, tutti avevano delle esperienze nel cinema indipendente.

the crow pietro cinieri

The crow, il fan-film di Pietro Cinieri – il backstage

Oltre che regista appari come produttore, montatore, DoP, operatore. Parlaci della difficoltà nel ricoprire tutti questi ruoli fondamentali e quale strada percorreresti, potendone scegliere una soltanto. 

Diciamo che nel mio percorso ho avuto modo di ricoprire vari ruoli, anche lavorando su altri set. Avevo già lavorato come montatore, DoP e anche come fonico. Non avendo un budget a disposizione mi sono dovuto adattare e quindi ho ricoperto più ruoli in base alle mie esperienze. Non nego che mi sono sentito una grossa responsabilità sulle spalle, soprattutto perché sono tutti ruoli molto impegnativi. Comunque, se dovessi scegliere una sola strada, sicuramente proseguirei su quella della regia. Ma non voglio escludere il ruolo del DoP perché adoro stare dietro la camera e ancora prima di girare ho già la fotografia in testa. In fin dei conti, nel cinema almeno due strade sono concesse…anche tre, dai.

Raccontaci un aneddoto divertente e un momento da dimenticare sul set. 

Beh, una situazione divertentissima è avvenuta quando siamo entrati in un pub per mangiare qualcosa dopo le riprese e ci eravamo dimenticati di struccare l’attore. Non mi va di dimenticare qualcosa in particolare perché nel bene o nel male è stata un esperienza fantastica, ma se proprio devo… dimenticherei le diverse giornate di pioggia intensa che ci hanno costretto a chiudere la baracca e rinviare le riprese.

Quanto sono durate le riprese e dove sono avvenute? 

La produzione è durata circa un anno per via di vari mesi di pause per problemi tecnici. Abbiamo dovuto riadattare la sceneggiatura più volte. Le riprese si sono svolte tra Brindisi e Taranto, sia in esercizi pubblici che in esterni.

Backstage3

Il tuo film ha ottenuto finanziamenti? A quanto ammonta il budget? 

Nessun finanziamento per questo film. Il budget è davvero ridotto e se dovessi fare un calcolo approssimativo, non credo supereremmo le 500 euro tra spostamenti e alcune attrezzature.

Qual’è la situazione italiana per chi, come te, vuole intraprendere una carriera in questo settore e qual’è il percorso secondo te più congeniale per provare a renderlo un lavoro? 

Devo ammettere che attualmente in Italia sembra che qualcosa stia cambiando nel cinema. Lo dimostrano diversi film che sono usciti in questi ultimi due anni, come ad esempio Il racconto dei Racconti di Matteo Garrone e Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Credo comunque molto nel cinema indipendente e credo sia il futuro per chi vuole intraprendere questo percorso. Prima di renderlo un lavoro, bisogna però avere la passione per ciò che si fa. Diciamo che sicuramente partire dai videoclip musicali è un’ottima strada e un’ottima scuola. Io infatti non voglio abbandonare la regia di videoclip musicali, in fondo è come se fossero tanti cortometraggi dove è difficile raccontare una storia in quattro minuti, valorizzando anche l’immagine della band. Comunque perseverate e presto i risultati arriveranno.

Parlaci del percorso futuro del tuo “The Crow”, adesso che è oramai ultimato, e dei tuoi eventuali progetti futuri.

The Crow è uscito ad Aprile 2015 in anteprima nazionale al Cartoomics di Milano e poi in alcuni cinema del nostro territorio. Il 31 Ottobre dello stesso anno, in occasione di Halloween, sbarca su YouTube raggiungendo le 30.000 views in soli 5 mesi. Attualmente è in concorso in alcuni festival internazionali e non: Rome Web Awards 2016 – ROMA, Starfest Convention 2016 – Denver (USA), Digi-Con Events 2016 – Doncaster (UK). Prossimamente se né aggiungeranno altri. 

Attualmente sto lavorando sulla post-produzione della mia prima web-series Metropolitan Legends, basata appunto su leggende metropolitane. Poi in post-produzione c’è anche un cortometraggio girato totalmente in inglese in Calabria. Entrambi dovrebbero veder la luce  quest’estate. In progetto c’è anche un cortometraggio sul Wing Tsun con un grande SiFu pugliese. E poi, ovviamente, non mancano mai i videoclip!

Pietro Cinieri1

Se volete restare aggiornati sulle produzioni future di Pietro Cinieri o sugli sviluppi relativi al suo The Crow, ecco qui i link dove poterlo seguire:

Pietro Cinieri fan page

The crow, la pagina facebook

Il film “The Crow – Shrades of Memories“:

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