Registi emergenti: ‘Countdown’ di Max Croci

Il protagonista della chiacchierata di oggi è Max Croci, autore di Countdown, un simpaticissimo cortometraggio sulla fine di un amore con Carla Signoris ed Ambra Angiolini, in concorso nella sezione cortometraggi del BIF&ST 2012.

Max Croci è regista di spot pubblicitari, cortometraggi e documentari. Dal 2004, con il cortometraggio Volevo sapere sull’amore, vincitore di numerosi premi, ha intrapreso una collaborazione con lo scrittore e sceneggiatore Matteo B. Bianchi.

Sue sono anche le firme di 5 cortometraggi al femminile con Iaia Forte, Luciana Littizzetto, Marina Massironi, Justine Mattera e Carla Signoris presentati su Sky nel 2008 in occasione della festa della donna.

Nel 2007  ha firmato, con Lucio Pellegrini, la sit-com per Italia1 La strana coppia con Luca e Paolo ed è autore e regista di diverse produzioni SKY, nonchè di numerosi documentari e cortometraggi. Countdown è il suo ultimo cortometraggio.

Countdown

Una donna che sta per divorziare (Ambra Angiolini) è in ascensore con il proprio avvocato (Carla Signoris). Ai piani alti attende il futuro ex-marito, con il suo legale. I numeri del display scorrono inesorabili, scatta un ideale conto alla rovescia alla fine del quale si decide il futuro di una coppia e di un amore.

Spesso si sente dire che i corti più efficaci devono essere effettivamente ‘corti‘. La mia opinione è che la scelta della durata di un cortometraggio in base alla storia ed alla sceneggiatura è uno degli aspetti che lo rende efficacemente fruibile. Un esempio della mia tesi è Coutdown di Max Croci. Della durata di soli 5 minuti riesce a raccontare una simpaticissima storia della fine (?) di un’amore dal punto di vista di due donne, una moglie e un avvocato che lo desiderano (o meno) per motivi differenti.

Grazie ad una scoppiettante sceneggiatura e a due attrici straordinariamente perfette nei rispettivi ruoli, il cortometraggio scivola via simpatico ed accattivante, dimostrazione che si può divertire e raccontare una storia anche in una manciata di minuti.

Menzione d’onore alla regia di Max Croci, sicuramente pronto per passi ben più lunghi.

Le domande al regista

Di Countdown sei regista e sceneggiatore. Come sei arrivato all’idea del corto?

Avevo letto di un concorso legato ad una marca di rossetti con a tema, naturalmente, il bacio. Perciò mi sono detto… Perchè no? I tempi stretti e il bassissimo budget sono stati fantastici “paletti” che mi hanno obbligato a pensare ad una storia breve, semplice da girare, ambientata in uno spazio ristretto. In quel periodo stavo chiudendo una storia importante e parlare di separazione mi sembrava in linea con il mio stato d’animo. 

Poi una chiacchierata con una cara amica (Marilù Paguni, poi produttrice esecutiva del corto) mi ha spronato a scrivere. Dopo una prima stesura ho coinvolto Francesco Pasqua, che aveva appena firmato un altro mio lavoro (Soltanto uno scherzo con Maurizio Crozza). In poche ore mi ha rispedito una sceneggiatura arricchita, divertente e pronta ad essere girata.

Come sei arrivato alla scelta delle protagoniste (le straordinarie Ambra Angiolini e Carla Signoris) e com’è stato lavorare con loro?

Con Carla avevo già girato un corto assai divertente: Castigo divino (uno dei 6 cortometraggi scritti da Matteo B. Bianchi), mentre avevo incontrato Ambra dopo una puntata del suo show per Mtv. Con Carla aveva interpretato delle pillole televisive che mi avevano colpito molto. Marilù ha fatto avere al suo agente la sceneggiatura e… Ambra ha detto sì!

E tu hai detto bene: sono straordinarie, due talenti incredibili! Lavorare con loro è stato un piacere assoluto. Due stili diversi che insieme fanno faville. Una bella alchimia che ha portato entrambe a vincere il Nastro d’argento.

L'attrice Ambra Angiolini e, alle sue spalle, Carla Signoris

Com’è andata la fase di preparazione del corto? Ci sono degli aneddoti che ti va di raccontare?

E’ avvenuto tutto in pochissimo tempo! Con la sceneggiatura alla mano e l’ok delle due protagoniste ho coinvolto Gianfilippo Napolitano, proprietario di una casa di post-produzione con cui collaboro da anni anche per i miei lavori pubblicitari (Movie&Arts). Ha accettato di co-produrlo e mi ha assicurato tutto il supporto possible per la fase di post. Con tempi da record abbiamo montato e chiuso il corto (un giorno di shooting) in una settimana!

Questo grazie anche al supporto di tutti i reparti: mi piace lavorare con le persone che conosco già e con cui ho un buon rapporto anche di amicizia. Si crea una bella energia e aiuta il lavoro finale. Questo corto ha segnato anche una nuova preziosa entrata in “famiglia”: Marco Bassano, direttore della fotografia che stimavo ma che non conoscevo personalmente.

Sei partito come art director ed illustratore per poi passare alla regia. Com’è avvenuta questa scelta? E, dato che sei anche sceneggiatore e produttore, come gestisci tutti questi ruoli ed in quale ti identifichi di più?

Diciamo che il “mal di cinema” l’ho sempre avuto anche quando disegnavo e lavoravo come art director. L’attrazione è diventata fatale a metà degli anni 90, quando ho iniziato a fare i primi corti. Poi ho avuto la fortuna di trasformare la passione in professione grazie ad alcuni spot pubblicitari e alla collaborazione con Steve Della Casa e con Sky, che mi ha permesso di realizzare anche alcuni documentari sul cinema di genere, di cui vado molto orgoglioso.

Sceneggiatore e produttore sono parole grosse… Ho scritto un solo paio di corti che ho prodotto in parte, questo non fa di me nè uno scenenggiatore e tanto meno un produttore. Quindi per il momento mi identifico solo con il ruolo del regista.

Un'immagine dal set

Ho visto il tuo sito e l’ho trovato molto simpatico ed accattivante. Pensi che internet sia uno strumento utile per aiutare i giovani registi a farsi conoscere e magari quindi da incentivare?

Assolutamente sì! Internet per le nuove generazioni è ciò che per quelle passate è stata la tv, anzi molto di più. I giovani creano il proprio palinsesto da sè, guardando film e serie in streaming o curiosando tra i video postati sui social network o sui siti specializzati. Questo permette anche a molti di farsi conoscere e di avere i propri lavori commentati dal pubblico della rete.

Internet ha creato “personaggi” che poi sono arrivati al cinema e sicuramente continua a stimolare chi ha voglia di “provarci”, li sprona a non tenere i propri sogni chiusi in un cassetto o in un file.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Dopo aver fatto anche tanta televisione e teatro sei pronto per un lungometraggio?

Per la verità ho fatto poca televisione e poco teatro! Anzi mi piacerebbe moltissimo portare in scena un paio di testi classici che amo, ma sai quanto è difficile? Per quanto riguarda il lungometraggio, ti direi che ci sto lavorando, ma sono scaramantico e non mi sbottono.

Il regista Max Croci

E allora rimaniamo con questo punto interrogativo e salutiamo Max Croci con un in bocca al lupo e con la promessa di tenerci aggiornati sui suoi prossimi progetti.

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