Nevrosi e conflitti generazionali ne La bellezza del Somaro

Un divertente ed insolito film corale filmato dalla coppia (nella vita e nel lavoro) Castellitto/Mazzantini: questo è La bellezza del somaro che vanta un cast d’eccezione, da Laura Morante allo stesso Castellitto, a Enzo Iannacci, Marco Giallini, Barbora Bobulova e tanti altri.

La locandina del film

La locandina del film

Innanzitutto faccio una premessa: sono una fan di Margaret Mazzantini e di Laura Morante e l’idea di vedere un film nel quale trovare entrambe mi intrigava molto. Tra l’altro, volutamente, ho cercato di evitare di leggere qualsiasi articolo riguardasse la trama del film e tantomeno la recensione, fatta eccezione per un piccolissimo rifermento nelle ultime segnalazioni di Massimo

Risultato: mi sono ritrovata immersa in un interessante film corale nel quale si passa con naturalezza dal parlare del conflitto generazionale, alla paura di invecchiare, alla misteriosa fase dell’innamoramento adolescenziale vista dagli occhi degli adulti, il tutto splendidamente diretto da un bravissimo Sergio Castellitto. Da sottolineare che nel film nulla è pesante o noioso anzi il tutto è narrato con la leggerezza della commedia, nel quale si alternano situazioni serie ad altre grottesche e surreali.

La trama

Proprio per permettere a chiunque voglia vederlo di provare la stessa sorpresa che ho provato io, evito di entrare nei dettagli della trama: dico solo che si tratta di tre amici, più o meno sposati con tre donne, anche tra loro amiche, tutti alle prese con la paura di crescere (per non dire invecchiare) e il problema di affrontare la fase adolescenziale dei propri figli. La bomba arriverà quando, durante un weekend passato tutti insieme in un casale in campagna, Marina (Laura Morante) e Marcello (Sergio Castellitto) scoprono finalmente l’identità del fantomatico fidanzato della loro figlia Rosa (Nina Torresi).

La recensione

Un film corale, come dicevo prima, o una favola agrodolce (dalle parole di Castellitto, una commedia storta) dove tutti riescono a ritagliarsi degli spazi con maestria, senza rubare la scena agli altri e dove ognuno sembra essere l’attore giusto nel posto giusto. Menzione speciale, e spero di non essere di parte, a Laura Morante, eclettica attrice, sempre molto brava nella parte della moglie un pò nevrotica ma in ogni film sempre originale e mai uguale a se stessa.

Un plauso anche a Sergio Castellitto, sia in veste di attore finalmente più libero dai suoi classici ruoli troppo composti, sia come regista, capace con questo film di far ridere e riflettere allo stesso tempo. Complimenti anche alla giovane Nina Torresi, brava e anche molto fotogenica (nonostante la strana pettinatura) ed al pacato Enzo Iannacci, nonchè a Lidia Vitale, nella parte della acida Delfina, una delle amiche della Morante, che ho avuto l’occasione di intervistare a proposito di questa parte.

Gianfelice Imparato, Sergio Castellitto e Marco Giallini

Gianfelice Imparato, Sergio Castellitto e Marco Giallini

Sempre interessanti e al contempo divertenti i dialoghi, merito ovviamente della sceneggiatura impeccabile della scrittrice Margaret Mazzantini, nonchè moglie di Sergio Castellitto con il quale sembra confermata la perfetta intesa, dopo il successo dello splendido Non ti muovere (di cui ho anche letto il libro), a mio avviso uno dei pochi casi in cui il film non interferisce con le pagine del libro e viceversa. Molto Particolare anche il montaggio, nervoso e spezzato, quasi a voler riprendere anche con le scene, le nevrosi e il panico dei protagonisti.

Insomma se avete voglia di scappare dal solito cinepanettone propinatoci ogni anno e immergersi in un mondo di uomini e donne sull’orlo di una crisi di nervi (e chi non lo è soprattutto in questi giorni di corsa agli acquisti natalizi) scoprendo magari di potersi facilmente immedesimare in uno dei personaggi e facendosi anche un bel pò di risate, La bellezza del somaro è il film per voi.

Laura Morante e Sergio Castellitto

Laura Morante e Sergio Castellitto

Una curiosità sul titolo

Deriva dalla locuzione francese La beuté del l’age (riferito alla bellezza della giovinezza), diventato, per un errore di trascrizione La beuté de l’ane (la bellezza dell’asino appunto…)

i ragazzi del film

i ragazzi del film

La mia citazione preferita

Quando ero figlio io, i figli non contavano un cazzo. Oggi che sono padre i padri non contano un cazzo.

Laura Morante ed Enzo Iannacci

Laura Morante ed Enzo Iannacci

3 Comments

  1. Antonella Molinaro

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