Esce oggi al cinema Il sesso aggiunto, esordio alla regia di Francesco Antonio Castaldo, con Giuseppe Zeno, Myriam Catania, Valentina D’Agostino, Lino Guanciale e Gigi Savoia. Nell’articolo trama e recensione in anteprima del film.
Il sesso aggiunto
a cura di Pasquale Mesiano
Parabola di Alan (Giuseppe Zeno), giovane calciatore in erba, travolto dall’incapacità di realizzare i propri sogni, intrappolato dal male di vivere e così risucchiato nel vortice della droga. Lontano dall’affetto del padre (Gigi Savoia) e nonostante l’amore della madre (Cloris Brosca) e della sorella (Myriam Catania), senza la vera volontà di uscire dal pantano della dipendenza da eroina, Alan si ritrova a dover forzare la propria natura, compiendo azioni indicibili pur di procurarsi l’agognato sollievo chimico dell’eroina.
Tema impegnativo per un’opera prima
Primo lungometraggio per Francesco Antonio Castaldo; una lunga carriera da aiuto regista (per cinema e teatro) ha assistito registi di rilievo come Steno e Pasquale Squitieri. Castaldo sceglie uno sfondo sociale difficile e duro da digerire per la sua prima opera, affrontando un tema un pò dimenticato nell’ultimo decennio a causa dell’esplosione delle droghe sintetiche da discoteca, meno invasive dell’eroina. Ma il vero tema della pellicola non è la tossicodipendenza quanto l’incapacità del protagonista di dare un significato alla propria vita, dando il giusto valore all’affetto della madre (ottima Cloris Brosca) e della sorella.
Nonostante l’ottima idea alla base del film, gli autori esagerano nello sciorinare troppi dialoghi di grande impatto poetico, ma eccessivamente affettati dati i personaggi, togliendo così realismo ad una pellicola che dovrebbe fare della cruda realtà il suo punto di forza. Insomma, che dei borgatari romani riescano a coniugare in modo perfetto più di un congiuntivo per frase stona e non poco!
Ottima la fotografia del film, con inquadrature sapienti e mai banali che enfatizzano in maniera corretta i momenti più drammatici e poetici del film. Bravi gli attori: Valentina D’Agostino (Laura) convincente nella parte della famme fatale in grado di spingere sempre più in basso il nostro Alan; strepitosa la prova offerta da Giuseppe Zeno (Alan), un attore dal sicuro futuro. Il tutto condito dalle fantastiche musiche di Nicola Piovani.
Altra nota di demerito è la durata del film: oltre due ore! Bisogna anche saper tagliare, per quanto a malincuore. Nell’insieme un ottimo titolo, poetico e ben riuscito, anche se con delle pecche che non gli permettono di volare. A tratti un cazzotto allo stomaco, in altri molto poetico. Da vedere…consapevoli del fatto che potrebbe essere una prova dura da affrontare.