“I Soliti Idioti”: Un film senza una trama può far ridere?

Visto il clamore suscitato da questo strano film italiano, vogliamo anche noi condividere l’opinione di questo film, dalle parole di Alessandro Diofebbo.

Ecco la recensione del film  “I Soliti Idioti“.

I Soliti Idioti: La storia del film

di Alessandro Diofebbo

locandina del film "i soliti idioti"

Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio sono pronti allo sbarco sul grande schermo.

Prodotti dalla Taodue, già cimentatosi nel fortunato successo con i due film del comico Checco Zalone, i due vj portano al cinema il loro prodotto ‘I Soliti Idioti‘ che racconta gli stereotipi di un’ Italia ormai abbandonata ai luoghi comuni.

Gli sketch che vengono rappresentati all’interno del film sono quattro:

  • Ruggero De Ceglie con suo figlio Gianluca, che rappresentano il tentativo di una generazione passata che cerca di svegliare quella del presente “sempre su Facebook a schiaccià i bottoni” e senza i vecchi e veri valori;
  • una coppia di gay che cerca di non sentirsi esclusa dalla società di oggi e fa di tutto per omologarsi e andare contro l’omofobia;
  • Marialuce e Gianpietro che fingono davanti a tutti di essere una coppia non in crisi e di non avere problemi con persone straniere;
  • un ragazzo impiegato nella consegna di un pacco ma che trova sempre qualche impedimento per colpa della solita signora poco propensa a svolgere il proprio lavoro.

Cosa lega questi quattro diversi episodi della serie tv è il matrimonio di Gianluca.

Infatti, il figlio di Ruggero è in procinto di sposarsi con la sua fidanzata Fabiana ma il padre, prima di concedergli questa opportunità, vuole vedere il figlio passare una giornata da “vero omo”.

Partirà così il loro viaggio da Milano a Roma per far “smuntandare” a Gianluca la Sorcicova, modella attraente e prosperosa di Smuntadissimi.

Il tutto avviene mentre si recano in chiesa per assistere al matrimonio di due gay, tra dubbi sulla loro stabilità di coppia, Marialuce e Gianpietro, che vogliono partecipare in ogni caso pur non sapendo chi siano gli sposi, e il fattorino che deve consegnare il pacco a Fabiana e Gianluca.

Il trailer del Film

Il film rispetta gli standard visti nella serie

Battute al limite del volgare, ironia, cinismo e umorismo sono le caratteristiche che hanno da sempre fatto parte de ‘I Soliti Idioti’.

Volgare sì, ma non troppo: nonostante lo scambio di parolacce fra i personaggi e i costanti riferimenti alle belle donne presenti nella pellicola, nessuna parte del corpo viene mai messa in mostra e questo è sicuramente un fatto positivo, visto che le ultime commedie all’italiana facevano di tutto questo il loro punto di forza.

Dopo l’entusiasmo dei primi minuti però il lungometraggio, col passare dei minuti, perde la trama centrale e lascia troppo spazio allo sketch che vede come protagonisti Ruggero e Gianluca.

Gli altri personaggi vengono quasi dimenticati eccezion fatta per la coppia di gay che saltuariamente si cimenta in esibizioni canore con tanto di coreografia a volte anche noiose.

Passare da piccole scene della durata di massimo cinque minuti a cercare di riempire quasi un’ora e mezza di pellicola non è mai semplice e per questo a volte i protagonisti cadono nel vortice della ripetitività, sia per quanto riguarda le loro battute, che per le situazioni che vengono rappresentate.

Un punto a favore del film è la non trama

“I soliti Idioti” non ha una trama ben precisa, e il matrimonio di Gianluca funge solo da collegamento fra i quattro vari sketch.

Questo permette una certa libertà a tutti i comici rappresentati.

“I Soliti Idioti”‘, è un film piacevole che si colloca tra la pura comicità demenziale e l’utilizzo satirico che si potrebbe fare di essa.

Le battute vogliono spingere il pubblico alle risate ma anche a riflettere, seppur in maniera non troppo profonda.

Insomma, un motivo, visti i buoni incassi raggiunti già il primo giorno d’uscita nelle sale, ci sarà e questo può essere anche più di uno.

Chi apprezza lo show di Mandelli e Biggio per la sua demenzialità, chi per le sue battute, chi per la capacità di lanciare anche un piccolo messaggio attraverso i personaggi e le relative situazioni.

Ma questo non conta, l’importante è che faccia ridere.

O, per dirla alla Ruggero, “fattela ‘na risata, che domani te svegli freddo“.

Ti è piaciuto questo film?

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4 Comments

  1. luisa morotti
  2. Anna

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