Film da riscoprire: Le conseguenze dell’amore

Oggi diamo il benvenuto ad una nuova collaboratrice, Carla De Felice che ci aiuterà nella rubrica dei Film da riscoprire, ma non solo. In questo articolo Carla ci riporta alla mente un film del 2004, Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, Gianna Paola Scaffidi e Raffaele Pisu.

Le conseguenze dell’amore

di Carla De Felice

Titta De Girolamo (Toni Servillo) è un uomo distinto di cinquant’anni. La cosa peggiore che gli manca è l’immaginazione e conduce una vita monotona e rituale: vive da otto anni in un hotel di un’ignota cittadina svizzera e trascorre le sue giornate da solo, seduto sempre allo stesso posto nel bar dell’albergo e fumando innumerevoli sigarette. Titta fa uso di eroina da ventiquattro anni ogni mercoledì mattina alle dieci, senza eccezioni.

La sua famiglia lo ignora, e a fargli compagnia sono soltanto una coppia di anziani, i vecchi proprietari dell’albergo. Una volta a settimana Titta riceve una misteriosa valigia, e meccanicamente apre la cassaforte, tira fuori un mazzo di chiavi, abito e orologio eleganti, va in garage, sale in macchina, e si reca in una lussuosa banca, dove l’unico suono è quello dello scroscio dei soldi contenuti nella valigia mentre vengono contati dagli impiegati.

Presentando in questo modo il personaggio si crea subito una forte tensione nello spettatore e un forte rapporto di identificazione. Questa tensione è aumentata dal fatto che lo spettatore resta ignaro per più di un’ora sulla vera natura ed attività di Titta. Chi è? Che fa? Perché è rinchiuso in quell’albergo? “Ogni uomo ha un suo segreto inconfessabile” e Titta sembra averne tanti.

Una svolta alla routine di Titta sarà l’incontro con Sofia, cameriera nel bar dell’albergo dallo sguardo intenso e profondo, che Titta cerca a lungo di ignorare, per non sottovalutare “le conseguenze dell’amore”. L’incontro darà a Titta la forza reagire. Il primo strappo alla regola sarà consumare eroina in un giorno non previsto. Ma soprattutto Titta rivelerà il suo segreto…

Le conseguenze dell’amore, secondo lungometraggio del regista napoletano Paolo Sorrentino, contiene un potenziale inesauribile: è un film noir, un giallo, un film sulla mafia, sui sentimenti. Dimostra come l’amore, anche se fatto solo di pensieri, sguardi ed emozioni possa dare all’uomo forza e coraggio.

Ed è anche un film sull’amicizia, sentimento che non sembra affiorare, ma che emerge in tutta la sua intensità soprattutto nella commovente scena finale. “Quando uno è amico una volta, è amico tutta la vita! ” È un film di poca azione, ma dal ritmo avvolgente e ipnotizzante. Ottima la scelta della colonna sonora, che accompagna le scene e le immagini enfatizzandone l’effetto – come nella splendida sequenza iniziale, giusto per citare un esempio.

Le battute sono poche ed essenziali e con grande forza identificativa. Sicuramente ognuno di noi troverà la sua preferita tra le massime del saggio Titta de Girolamo. “Le conseguenze dell’amore” vive di sguardi, silenzi, perché un’immagine può esprimere più di mille parole.

Titta ha lo sguardo e l’espressione di un uomo indifferente, cinico, come se guardasse il mondo con freddo distacco ma in realtà scruta e osserva. Lui gioca con lo spettatore, lo rende partecipe ma al tempo stesso lo esclude, avvolge il suo personaggio nel mistero e fomenta la sua curiosità.

Elemento interessante è la totale assenza di musica nei titoli di coda, forse perché solo in silenzio si può riflettere dopo aver visto un film così bello e intenso.

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