Registi emergenti: ‘Desktop’ di Michele Pastrello

E’ con molto piacere che ritroviamo in questa rubrica il regista Michele Pastrello che ci presenta oggi il suo nuovo originale cortometraggio dal titolo Desktop.

Cover Desktop Pastrello

Desktop

Un uomo, una donna, due mondi diversi, due modi di fare diversi. Le scene si alternano veloci, con una musica di sottofondo accattivante. Niente dialoghi, solo musica ed immagini, che prendono lo spettatore e lo catapultano nella vita dei due protagonisti. Chi saranno? Si conoscono? La risposta, che non svelo, solo alla fine del corto.

Solo quattro minuti, ma così intensi, sono bastati a Michele Pastrello per colpire con questo interessante cortometraggio. Ottimo il montaggio e la fotografia, bravi gli attori il cui maggior merito è quello di aver saputo esprimere semplicemente con il corpo tutti i sentimenti della storia.

L’intervista al regista

Ciao Michele, bentornato su cinemio. Il tema del corto è davvero molto originale. Vuoi raccontarcene la genesi?

L’idea di Desktop mi è nata verso Natale 2013. Era un dopocena qualunque quando mi è venuta in mente l’immagine finale, quella del monitor. Per lavoro frequento varie società o aziende, incrocio sconosciuti che hanno sfondi dei loro tablet o pc aziendali che raffigurano posti lontani, idilliaci, e per nulla il luogo in cui passano gran parte della loro vita, sovente figlia di un compromesso esistenziale. Da lì l’idea successiva di raccontare un incontro tanto virtuale quanto “energeticamente” reale di due anime sole, non importa se la prima affondata negli agi urbani e l’altra nello scenario più bucolico. Il sentirsi soli ti accompagna in qualunque luogo tu sia.

La protagonista Viviana Leoni

La protagonista Viviana Leoni

Grandi protagonisti del corto sono sicuramente il montaggio veloce e scandito e la musica. Vuoi darci qualche dettaglio in più su questi aspetti? Hai avuto delle difficoltà tecniche?

In principio non doveva essere così. O almeno, mi ero immaginato tempi più lunghi, lirici e dilatati e più ridotto il crossover tra film e video musicale. Poi l’incontro con la musica di Jarkko Hietanen mi ha dato l’intuizione successiva: non volevo il facile escamotage sospiroso, per quanto ciò l’avessi già pensato di eliminare in produzione. Il tema musicale di Jarkko, infatti, ha i chiari echi western, ed ho pensato che da parallelismo narrativo, Desktop potesse avere anche un’altra componente: quella del duello, della sfida a chi è più solo.

Il protagonista Stefano Negrelli

Il protagonista Stefano Negrelli

Come hai scelto invece i due protagonisti e come hai lavorato con loro alla costruzione dei personaggi?

E’ stata la prima volta che ho scelto i protagonisti ad istinto, senza alcun provino. Ho valutato alcuni profili prima di arrivare a Stefano Negrelli e a Viviana Leoni. Poi però un insieme di imprevedibili eventi mi ha portato a decidere di collaborare con loro, e ringrazio questa serie di eventi. Con Stefano il lavoro è stato molto fisico: eravamo sempre tra la neve più impervia e il freddo ostico. Ma da vero professionista non ha mai battuto ciglio ed è stato molto disponibile, nonostante le numerose cadute sulla neve nella location tarvisiana. Con Viviana c’è stato un lavoro più intellettuale, di confronto, ed una volta che aveva capito il tono del video non ho neppure dovuto dirigerla molto, anzi, ha apportato lei alcune idee al suo personaggio a cui io non avevo minimamente pensato. Averla sul set è stata una gran fortuna e nel risultato finale lo si nota.

Un'immagine del corto

Un’immagine del corto

Una curiosità: per quale motivo, dopo quasi quattro minuti di musiche la parte finale non ne ha? C’è un messaggio particolare che volevi comunicare?

Sì. Che le vie di fuga ignote per la “rinascita” nella vita ci sono, ma per paura o consuetudine non le vogliamo vedere o ci sembrano impercorribili e le lasciamo marcire. Credo che nella maggior parte dei casi si verifichi questo. Quello che voglio dire è che quando arriva la via di fuga se essa non la si elabora con il cuore, ma solo con la mente, la si lascerà andare. Diceva un tale: “Hai mai provato a pensare all’ignoto? Come puoi pensarci? Si può pensare solo quello che si conosce, il pensiero è ripetitivo. Si può continuare a pensare e a creare nuove combinazioni di vecchi pensieri, ma niente è davvero nuovo, per stare al passo con l’ignoto.” Ed ecco allora che, in Desktop, il personaggio di lei elabora in pochi secondi mentalmente (sì, perché la mente è svelta, l’abbiamo allenata molto) che quello che aveva sentito nel profondo che poteva cambiarle la vita o modificarne il percorso non era fattibile, percorribile. E torna a fare ciò che non vuole fare.

Un'immagine del corto

Un’immagine del corto

E per concludere uno sguardo al futuro. Cosa ti aspetta ora? C’è già un nuovo progetto nel cassetto?

Desktop è stato accolto molto bene, tanta gente mi ha scritto personalmente, e è stato molto bello. Diciamo che ho avuto una spinta a continuare. Sì, quindi, qualcosa in mente ho, anche se ora sarò impegnato con un paio di commercial. Non mi sbilancio, perché comunque capita che oggi si pensa a qualcosa ma domani non la si fa. Qualche volta, invece, come con Desktop invece la si fa. Stay tuned.

Il regista Michele Pastrello

Il regista Michele Pastrello

Ringrazio Michele Pastrello per l’intervista e gli faccio un in bocca al lupo per i suoi progetti futuri.

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